BONAVITACOLA: la lezione di democrazia reale ad un PD malconcio e populista

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nelle settimane scorse è andata in scena l’ennesima querelle all’interno del P.D. nazionale – regionale e locale con una poderosa polemica, con tanto di botte e risposte, tra il vice presidente della Regione avv. Fulvio Bonavitacola e il sindaco di Napoli prof. Gaetano Manfredi; uno scontro che inevitabilmente ha coinvolto tutto l’establishement del Partito Democratico in ogni ordine e grado; a cominciare da Elly Schlein eletta non con i voti degli iscritti ma da quelli “impuri” che erroneamente il PD ha chiamato a votare nelle ultime primarie.

Anche la stampa regionale è caduta nella trappola della notizia eclatante a tutti i costi e senza riflettere ha soltanto evidenziato gli scontri tra le parti in causa; e senza pensare a cosa avesse detto, per iscritto, il vice presidente regionale.

Insomma ho avuto la stessa identica impressione sapientemente spiegata dall’avv. Bonavitacola: “”Nei giorni scorsi la notizia delle risorse erogate dal governo in favore del Comune di Napoli è stata posta in correlazione con il duro scontro in atto fra governo regionale e ministro Fitto sulla mancata assegnazione dei fondi di sviluppo e coesione alla Regione. Un parallelo del tutto fuorviante fra due vicende totalmente diverse, cui si è unito, sulle pagine de Il Mattino, un insistito appello al dialogo istituzionale del Sindaco di Napoli. Avverto il rischio che la realtà delle cose venga ridotta ad un cartone animato. I bambini buoni ottengono i doni, ai cattivi cenere e carbone.  Lascerei le fiabe ai più piccoli e ragionerei sui fatti. Ma di che finanziamenti parliamo? Non facciamo confusione. I fondi erogati dal governo in attuazione del Patto per Napoli sono un salvataggio finanziario per evitare il dissesto. Si tratta di fondi stanziati dal governo Draghi con la legge 234 del 30 dicembre 2021, per evitare il dissesto di Comuni capoluogo sede di città metropolitana. Per Napoli è previsto 1 miliardo e 231 milioni di euro nei prossimi 20 anni (fino al 2042) erogati in tranche entro il 31 marzo di ogni anno””.

Come a dire che il vice presidente della Regione dice una cosa, il sindaco di Napoli ne risponde un’altra, e la stampa travolge ogni cosa riportando, addirittura, un’altra versione dei fatti. Così sinceramente non si va da nessuna parte, anche perché sullo sfondo della lettera, che Bonavitacola ha indirizzato a il Mattino il 6 marzo 2024, si legge l’ostinazione di tutta quella parte del PD contro il governatore Vincenzo De Luca per via, essenzialmente, della questione relativa al terzo mandato, che è tutta altra cosa.

Da Il Mattino del 6.3.24

Personalmente ho molto apprezzato il contenuto della missiva di Bonavitacola e nel complesso ho ritenuto, e ritengo, quella missiva una eccellente lezione di democrazia reale che nella mente frenetica di Elly, nelle scelte frenetiche e dispotiche (fonte lecronachelucane.it) di queste settimane, sembra aver assunto i toni e i colori molto diversi da come è stato sempre dipinto uno degli strumenti più esaltanti della politica: la democrazia.

E questo strumento è talmente incarnato del personaggio del vice presidente che alla fine gli consente anche di chiudere alla grande con un appello, sempre squisitamente democratico verso colui il quale sembrava dover essere il prossimo possibile avversario di De Luca nelle future elezioni regionali e che, nelle ultime ore, ha rinunciato a correre per la Regione: “”Quindi fa bene il Sindaco di Napoli quando auspica il ritorno al dialogo. Ma sarebbe giusto unire all’appello costruttivo una chiara presa di posizione sulle gravi responsabilità del ministero e del governo. Altrimenti un appello in se stesso giusto rischia di essere percepito sgradevole e, lo dico con rispetto, persino offensivo anche nei confronti di tanti sindaci che hanno compreso come la battaglia della Regione sia anche una battaglia propria. La politica vive di confronto, ma ci sono momenti in cui emergono contrasti e si determinano inevitabili conflitti. E sono quelli i momenti in cui occorre prendere posizioni nette per fare fronte comune contro i nemici della Campania e del Mezzogiorno””.

 

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