Aldo Bianchini
SALERNO – Se qualche giorno fa qualcuno mi avesse detto che l’on. Mara Carfagna (già ministro) avrebbe dichiarato di voler sostenere l’on. Edmondo Cirielli (già presidente della Provincia ed attuale vice ministro degli esteri) mi sarei sganasciato dalle risate ed avrei mandato il mio interlocutore a quel paese. Ma la politica è capace di tutto.
Ed è così che Invece l’imperturbabile ex berlusconiana di cdx (poi calendiana di csx e. infine, di “Noi Moderati” di cdsx) a margine della convention dell’attuale suo partito organizzata nell’Hotel Ramada di Napoli dal suo eterno alter ego Gigi Casciello ha testualmente dichiarato: “Edmondo Cirielli è un nome che apprezzo e stimo e, se il candidato dovesse essere lui, lo sosterrei con convinzione e con determinazione. È chiaro che se poi, per qualunque ragione, Cirielli non dovesse essere disponibile e la coalizione dovesse richiedermelo, io sono donna di partito e sarei tenuta a fare una seria valutazione” (fonte Il Mattino del 18.05.25).
IL MIO PENSIERO: Certo che per fare una simile dichiarazione ci vuole, come dicevo, una incredibile imperturbabilità ma anche una sfrontatezza contro ogni principio di etica e di coerenza, prima personale e poi politica, dopo tutto quanto accaduto tra il 2008 e il 2011; parlo di un’epoca abbastanza vicina e non di preistoria che avrebbe dato più senso alla libertà di cambiare idea.
LA STORIA: Nel 1998 il cdx di Silvio Berlusconi vince alla grande le elezioni politiche nazionale, ridiventa presidente del Consiglio dei Ministri e la Carfagna entra nel governo come ministra mentre Cirielli ridiventa deputato nazionale nelle fila del PDL (FdI non era ancora nato). L’anno successivo 2009 Cirielli stravince le elezioni provinciali con il sostegno anche della Carfagna; e nel 2010 Stefano Caldoro diventa governatore della Campania sconfiggendo Vincenzo De Luca.
LA BATTAGLIA: Grazie al “cavaliere”, dunque, in quegli anni il cdx mise in piedi una filiera di comando eccezionale: Roma – Napoli – Salerno; per completarla mancava soltanto il comune capoluogo, ma quello si sa era dominio assoluto del kaimano; e i due (deputata – ministra e deputato – presidente della provincia) iniziarono quello che io, con una rubrica più puntate, definii “l’assalto a Fort Apache”. Ma le cose quando sembravano evolversi verso la conquista di Palazzo Guerra (Comune di Salerno) presero una bruttissima piega. Tra Cirielli e Carfagna furono schermaglie trasformatesi presto in una dura battaglia; materia del contendere la realizzazione del termovalorizzatore a cui era interessato anche Marco Mezzaroma (all’epoca marito della Carfagna) che con Lotito aveva anche acquistato la Salernitana Calcio. Al centro della battaglia l’assegnazione della competenza sull’appalto di oltre 200milioni di euro alla Provincia o al Comune. La Carfagna, ormai in rotta totale con Cirielli, si schierò decisamente dalla parte di De Luca arrivando a farlo ricevere (insieme a Pierluigi Bersani, allora segretario nazionale del PD) direttamente da Berlusconi, e per farlo fu interrotto un Consiglio dei Ministri (caso unico nella storia della Repubblica); la titolarità delle procedure di appalto andò al sindaco di Salerno e Cirielli rimase a bocca aperta.
MORALE DELLA FAVOLA: Cirielli e Carfagna divennero nemici politici, il cdx si sfasciò e il termovalorizzatore (dopo le frettolose nomine deluchiane dei relativi responsabili ed alcuni espropri per oltre 8milioni di euro) non è stato mai realizzato; anzi su quelle nomine e su quelle spese si avventò la magistratura che mandò a processo De Luca + altri; processo istruito dal pm Roberto Penna che richiese ed ottenne la condanna di De Luca che dovette dimettersi da sindaco. Poi assolto grazie ai buoni uffici di Nello Mastursi.
LA PACE: Ora improvvisamente è scoppiata la pace per iniziativa della ex ministra che, prima di avanzare la sua diretta candidatura per la presidenza della Regione, fa un passettino indietro e annuncia il suo eventuale sostegno in favore dell’ex grande nemico Edmondo Cirielli.