Quando le foto fanno la storia

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Molto raramente navigo su internet, peggio ancora su FB; quelle rarissime volte che mi metto dietro la tastiera lo faccio più per scoprire se c’è qualcosa di interessante da poter utilizzare ai fini giornalistici.

Questa volta per caso, molto per caso, mi sono imbattuto in una foto che non nascondo mi ha fatto emozionare in quanto mi ha scaraventato, anima e corpo, ad una trentina di anni fa.

E mi sono detto, come altre volte, che le foto ben fatte sono autentici pezzi giornalistici che, ancor meglio di quelli quotidianamente pubblicati sulle tante testate, più degli stessi pezzi cono capaci di scrivere la storia.

La prima da destra nella foto è Antonella (moglie di Mario), a seguire Monica Calabrese, Mario Lo Bianco, don Patrizio Coppola e Carmine Giannattasio (il primo da sinistra); tutti e cinque in uno scompartimento ferroviario in viaggio per chissà dove.

La foto storica mi ha emozionato perché mi ha riportato alla mente tempi epici della “televisione privata” di Salerno; tranne don Patrizio, che reinventò Telediocesi/Salerno conferendole una inquadratura più civile allontanandola dal clichè quasi esclusivamente religioso, e tranne Antonella (dedicatasi subito all’insegnamento nelle scuole superiori), gli altri tre hanno per alcuni anni collaborato con me nella costruzione (è proprio il caso di gridarlo ai quattro venti) di un nuovo modo di fare televisione che diede una severa spallata a quel modo molto paludato di fare televisione a Salerno. Per capire è sufficiente ricordare il caso unico e mai più ripetuto del processo Fondovalle Calore trasmesso, per intero, sulle frequenze di Tv Oggi in diretta-registrata, dalla prima udienza fino alla sentenza di 1°; sei mesi di intenso lavoro con trasmissioni seguitissime da migliaia di salernitani.

Quel nuovo modo è stato copiato negli anni un po’ da tutti, ovviamente la pochezza degli uomini impedisce di riconoscerlo.

Don Patrizio, allora segretario dell’arcivescovo don Gerardo Pierro e direttore di Telediocesi, è oggi protagonista sui grandi schermi televisivi nazionali con interventi sempre molto interessanti.

Monica che ho perso un po’ di vista era all’epoca la giornalista di punta di TV Oggi (che ho diretto per qualche anno), spero che ancora oggi faccia la giornalista perché Lei il giornalismo ce l’aveva nel sangue.

Carmine, giornalista ma soprattutto cameraman, è dotato di una intelligenza straordinaria ed è Lui che a monte di ogni ripresa, anche quelle calcistiche, suggerisce ai registi cosa fare. Oggi è uno dei pochissimi tecnici di punta di Sky.

Mario, giornalista – fotografo e regista, è una di quelle persone che, dopo averla conosciuta e soppesata, non puoi fare a meno di stimare ed apprezzare. Mario è un vero uomo, uno dei pochi che ho conosciuto nella mia vita. Vive tuttora nel mondo della televisione, è nel suo dna.

Ecco perché, qualche volta anche se raramente, le foto scrivono pezzi di storia.

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