Aldo Bianchini
SALERNO – Giovedì 14 marzo scorso, serata di gala al Circolo Canottieri Irno per la presentazione del libro “Un’arma nel cuore” di Angelo Jannone. Alla presenza di un numeroso pubblico e dimmolte autorità civili e militari tra i quali il Generale Oriol De Luca comandante provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, il Colonnello Filippo Melchiorre comandante provinciale del Carabinieri di Salerno, il colonnello Gabriella Martino comandante regionale Basilicata dei Carabinieri Forestali, oltre che gli on.li Luca Cascone e Andrea De Simone.
L’autore e il libro sono stati presentati dagli interventi dell’avv. Giovanni Falci (delegato alla cultura della Camera Penale Salernitana), dalla dott.ssa Elena Guarino (Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno della Direzione Distrettuale Antimafia) già titolare di una delle inchieste giudiziarie più difficili della storia del distretto di Salerno (il caso di Mons. Nunzio Scarano che proprio in queste settimane arriverà alla sentenza di appello) e dal Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Angelo Agovino già V. Direttore dell’ Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna.
Tutti gli interventi molto apprezzati dal pubblico presente, hanno illustrato sia la qualità artistica dell’opera che è un romanzo molto articolato che racconta venti anni di storia italiana nella lotta al crimine organizzato, sia le doti dell’autore.
La trama: “Un’arma nel cuore” è una concatenazione di eventi che ripercorre uno spaccato della nostra storia recente, con un angolo di osservazione originale. L’antico ed eterno conflitto tra guardie e ladri, tra bene e male, tra giustizia e malaffare. Profumo di caffè e sigarette consumate in notti insonni cariche di tensione e di pensieri. Carabinieri sconosciuti, eroi silenziosi con un solo credo: il proprio dovere, determinati e pronti a tutto. Uomini comuni e semplici, con le loro paure, i loro sentimenti, le loro debolezze, su quella sottile linea di confine tra il bene e male, tra buoni e cattivi. E tanti personaggi: mafiosi, narcotrafficanti, camorristi e confidenti nei quali il protagonista si è imbattuto. Ma anche magistrati, politici e vertici delle forze dell’ordine con i quali ha collaborato in complesse indagini e rischiose operazioni di intelligence. Eroi e coraggiosi, pavidi e burocrati. Da Corleone a Bogotà, operazioni ad alto rischio, come le indagini sui complici massoni di Totò Rina, o quelle da infiltrato tra i narcos, sino al passaggio nel torbido mondo dell’alta finanza e la sofferta vicenda giudiziaria dove l’ultimo… fu il fuoco amico.
L’autore: Angelo Jannone, colonnello dei ROS, ha avuto una vita nell’Arma molto intensa. Dagli esordi come comandante la Compagnia di Corleone nella quale, a diretto contatto con il giudice Giovanni Falcone ha dato la caccia a Totò Riina, è passato per Catania in una stagione particolarmente cruenta per quella città con il record di omicidi; di lì si è occupato di importanti indagini contro la ndrangheta calabrese sia di Reggio Calabria che di Catanzaro. Dopo una parentesi a Venezia dove ha fronteggiato il colpo di Stato dei Serenissimi, ha concluso la sua carriera nell’arma come infiltrato nel narcotraffico colombiano portando a termine una brillante operazione che ha sgominato un cartello della droga a Bogotà. Una vita appassionata, intensa e avventurosa che poi è continuata come manager e docente di criminologia.
Un’altra splendida serata di cultura, di diritto e di giustizia, celebrata nel salone delle feste del Circolo Canottieri grazie all’opera infaticabile dell’avv. Giovanni Falci in nome e per conto dalla Camera Penale salernitana nel contesto di quel rapporto sempre articolato e difficile tra magistratura – avvocatura e forze dell’ordine; tutti impegnati a vario titolo e grado nella suprema lotta contro la malavita organizzata e non.