da Antonio Cortese (docente – giornalista)
Oltre alle congratulazioni per la nuova nomina, il Vaticano dovrebbe però finalmente essere svegliato dalla propria ingerenza sulla nazione.
Dalla breccia di Porta di Pia ai patti lateranensi i clerici approfittano del territorio che li ospita con una costellazione di parrocchie a macchia di leopardo, con la quale distraggono la popolazione da ogni progresso civile sociale e tecnologico raggiunto dai laici.
Una delle più grandi aziende che custodisce patrimoni terrieri, immobili e soprattutto artistici chiede oggi tramite il nuovo “capo di Stato” di accorrere poiché “la chiesa é aperta a tutti”: ebbene la raccolta fondi degli ingenui fedeli però non dovrebbe essere abusata.
Lo Stato italiano dovrebbe quindi avere il dovere ed il coraggio di ripristinare ruoli e regolarne le attività. Il risultato del lavoro di milioni di italiani infatti si vanifica spesso per prestare attenzioni agli ufficieri prelati che sono di fatto stranieri, ed un ateo potrebbe addirittura accusarli di tradimento della patria, dal momento che hanno prestato vita e opere ad un’altra nazione. Nazione vaticana che approfitta dell’euro stampando addirittura con ii celebrativi sulla moneta non propria.
Inutile, pedante ma necessario ricordare che la liturgia cattolica é la stessa che ha impedito ogni genio italiano per mandarlo all’estero ad inventare lampadine, telefoni e americhe varie.
Le atre nazioni cristiane oltre a liberarsi dell’ingerenza con la propria indipendenza e sangue dei propri soldati nelle varie guerre di confine, non hanno tra i piedi ufficieri in ogni quartiere vestiti tatticamente con tovaglie addosso risultando più ridicoli di qualsiasi pagliaccio per intenerire la questua da chicchessia. Una questua che poi ingrassa lo I.o.r. e le affiliate banche svizzere; poiché poi se parliamo di sicurezza i cittadini del Vaticano si servono delle nostre forze armate gratis ovunque ma avanti ai portoni hanno guardie elvetiche.
Nonostante il lavoro degli italiani dal dopoguerra ad oggi, le grandi aziende emigrano, i divorzi aumentano, la natalità é ai minimi mondiali, la famiglia é un valore misurabile dai sommelier, i valori sociali e di dignità sessuali sempre più confusi da predicanti della domenica che domenica non é più, poiché i clerici dal medioevo lavorano unicamente per lo status quo, ottenendo che l’Italia sia stata disgregata per secoli ed ancora oggi che l’Italia ha appena 175 anni; a confronto alle altre democrazie l’Italia é un cucciolo ovino in mezzo ad un branco di lupi. Ma se almeno come altrove ogni parrocchia avesse esposto come ogni esercizio commerciale ed altre nazioni orari di culto con biglietto per ingresso e servizi, forse almeno le politiche di coesione dell’attuale governo comincerebbero a funzionare.
La chiesa italiana non esiste, sia chiaro, come invece per gli ortodossi o gli anglicani e l’Italia ancora non si é liberata ancora del tutto, in barba lunga al 25 aprile.
Ogni cosa che ci circonda, oggetti o modi di vestire e parlare e vivere oggi provengono dall’America o da paesi asiatici, dal signore della nazione vaticana solamente una tribale affacciata al balcone, senza mancare di rispetto o fede cristiana.