MOSAC: dibattito sul pacchetto sicurezza crea disorientamento tra i Carabinieri

da Uff. Stampa
Roma, 8 luglio 2025 – Ha impiegato pochi minuti a dilagare sui social network e tra le principali testate giornalistiche la notizia, poi rivelatasi fuorviante, della “bocciatura del pacchetto sicurezza”. Questa comunicazione ha generato profonda preoccupazione e disorientamento tra i Carabinieri, già scossi da un acceso dibattito istituzionale.
La discussione è stata innescata da una relazione dell’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, che ha sollevato perplessità riguardo i presupposti per la decretazione d’urgenza e profili di incostituzionalità su alcune misure del cosiddetto “pacchetto sicurezza”, in particolare quelle relative alle tutele del personale delle forze di polizia.
Nonostante la relazione illustrativa non sia vincolante – pur potendo anticipare il giudizio della Corte Costituzionale – le successive interviste e repliche di partiti politici e della stessa Presidente della Cassazione sono state percepite come uno scontro tra poteri dello Stato. Questa situazione ha generato un’anomalia nelle normali procedure e, soprattutto, sconcerto tra gli operatori della sicurezza che speravano in un aumento delle pene come deterrente efficace per prevenire azioni delittuose, garantendo maggiore serenità nello svolgimento delle loro attività istituzionali a favore della collettività.
Dal punto di vista sindacale, Gennaro De Falco, componente del Comitato Nazionale del MOSAC, dichiara: “In relazione alle norme a favore del personale delle forze dell’ordine nell’esercizio delle proprie funzioni, il MOSAC non ha mai chiesto scudi penali, immunità o impunità. Tuttavia, le quotidiane aggressioni subite dagli operatori della sicurezza in ogni parte del Paese – con traumi, lesioni e, talvolta, il sacrificio della propria vita – devono servire da monito per tutti coloro che sono chiamati a garantire tutele ai Carabinieri e, di riflesso, sicurezza allo Stato e alla collettività.”
De Falco prosegue: “La relazione degli Ermellini, che riprende l’orientamento della giurisprudenza costituzionale, non deve innescare polemiche inutili e fuorvianti, ma deve essere intesa come un contributo e una guida per trovare soluzioni e migliorare le norme.”
Queste incertezze minano la serenità dei Carabinieri, spesso costretti a prendere decisioni rapide che non possono attendere la conclusione di dibattiti politico-giuridici. Si rende quindi necessario un intervento immediato da parte del Governo per incrementare la risibile somma messa a disposizione per la tutela penale. Al contempo, a seguito dell’incertezza normativa, si auspica una nota esplicativa da parte dell’Amministrazione al fine di informare il personale, che ad oggi vive una situazione di disagio.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *