Padula: il Purgatorio in Certosa non è solo teatro

 

Aldo Bianchini e Ennio Sica

PADULA – Quando si parla di tutela e valorizzazione di un luogo pubblico probabilmente si pensa più all’intervento di un privato che a quello della proprietà, tant’è che dal 2015 il Mibact (Ministero Beni Culturali) , ha predisposto l’Art Bonus dando la possibilità a chi dona fondi di avere un credito d’imposta nella misura del 65 % dell’importo donato.  Ad oggi non abbiamo notizie di donazioni a favore del monumento certosino, ma è di queste settimane la notizia che anche la Banca del Cilento aprirà una filiale nel Vallo di Diano, e come per la Bcc Monte Pruno, il consiglio è quello di concedergli in locazione uno dei tanti locali presenti nella corte esterna della Certosa, di proprietà del comune di Padula. I vantaggi citati già nei precedenti articoli aumenterebbero a dismisura, animando di nuovo un’area in cui oggi  vige un silenzio tombale, ma che al tempo dei monaci certosini era luogo di accoglienza di pellegrini e di scambio e vendita di prodotti, per lo più agricoli e caseari. Avere due banche nella corte esterna, una al bivio e un’altra in paese, creerebbe una piazza per gli affari del territorio e nel contempo un’opportunità per la valorizzazione del fiore all’occhiello della vallata, oggi oggetto di attenzione solo in prospettiva di fondi dedicati alla sua manutenzione strutturale. In virtù di questo, dopo l’annuncio dell’arrivo di otto milioni di euro da parte del Ministero, si è stuzzicato l’interesse di varie ditte locali che di fronte ad un bottino così lauto sembrerebbero già muoversi per fare rete per evitare che le ditte storiche si aggiudichino nuovamente l’appalto. Per diritto di cronaca su questo avremo modo di approfondire già dalla pubblicazione del bando, affinché il tutto si svolga in modo trasparente e nell’esclusivo beneficio della Certosa. A proposito di lavori, fatti bene o male non si sa, ma limitandosi a ciò che è sotto gli occhi di tutti, arrivare in Certosa era ed è ancora un purgatorio. A volte grandi problemi hanno una facile soluzione, nonostante i lavori milionari non è stata prevista una rampa d’accesso alla corte esterna per i disabili su sedia a rotelle con relativa passerella così come fatto a Paestum e a Pompei. Oggi solo chi proviene dal viale adiacente il campo sportivo ed il parcheggio può trovare un cartello che indica, a quanti su sedia a rotelle, la possibilità di entrare dall’ingresso laterale della certosa, oggi riservato ai dipendenti del Polo Museale, della Provincia di Salerno e delle attività commerciali. La chiusura con transenne da cantiere edile di una delle tre rampe di accesso alla corte esterna ci lasciava ben sperare sulla costruzione di una rampa d’accesso di abbattimento delle barriere architettoniche, invece si è trattato di tutt’altro. Si è provveduto al rifacimento della rampa che, nonostante fosse stata realizzata pochi mesi prima, già si era resa sdrucciolevole e quindi con alte probabilità di caduta per quanti ogni giorno l’attraversano. Non si sanno le cause di questo dissesto, ma una cosa è sicura, si sta verificando lo stesso fenomeno anche sulle altre due rampe ed il pericolo di caduta è dietro l’angolo, pertanto ci aspettiamo di vederle transennate a breve.  Trovarsi di fronte le rampe renderebbe complicata un’operazione semplice come andare a spasso con un passeggino, soprattutto in caso di pioggia dove oltre agli ostacoli di tipo infrastrutturale si aggiungono quelli che si creano con l’acqua, mega pozzanghere o laghetti come nel caso dell’area antistante la corte esterna, oggetto di lavori milionari, dove forse non si è data la giusta pendenza alla pavimentazione per lo scolo delle acque piovane. Probabilmente però l’effetto lago è voluto, in ricordo del torrente che un tempo costeggiava la residenza dei monaci certosini. Un manager come Gabriel Zuchtriegel ed un sindaco come Italo Voza non avrebbero permesso tutto ciò … ma questo è il costo che deve pagare amaramente la Certosa che non ha l’autonomia gestionale, ma che assume la forma di una multiproprietà gestita da un direttore part-time e da un sindaco che nei suoi sogni vuole far diventare Padula il terzo polo turistico della Campania, come dichiarato ai microfoni del tg itinerante di Rai 3. Ma l’arrivo della Rai a Padula sarà oggetto della prossima puntata.

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