Pertosa: il sentimento dei luoghi

Dal 25 al 27 agosto tutti al MIdA tra Auletta e Pertosa

Non c’è vita senza passione, non c’è futuro senza amore per il territorio. È questo l’abbrivo del festival FIL. Il sentimento dei luoghi, una tre giorni di cultura, arte e spettacolo a cura della Fondazione MIdA. Dal 25 al 27 agosto – in concomitanza con il Negro Festival – Auletta e Pertosa accoglieranno ospiti provenienti da tutta Italia. Conoscersi e poi riconoscersi: l’obiettivo del festival è quello di mettere in rete i mille segni positivi disseminati nel Mezzogiorno d’Italia, nella consapevolezza che il buon governo sia la radice del buon vivere. Il festival sarà il contest in cui l’Osservatorio permanente sul doposisma, diretto da Antonello Caporale, presenterà il rapporto 2011: La fabbrica del terremoto. Come i soldi affamano il Sud. Quest’anno il nuovo filone di indagine ha preso in esame i condizionamenti e le dinamiche innescate nelle aree terremotate, dall’intervento di sviluppo industriale programmato nella legge di ricostruzione (la 219/81). Una parte del progetto, realizzata da Lucia Lorenzoni e Nicola Zambli, è stata affidata all’Area Ricerche della Banca Monte dei Paschi di Siena; alle industrie del dopo terremoto in Campania e in Basilicata è rivolto il saggio di Pietro Simonetti (Regione Basilicata) e Stefano Ventura (Università di Siena); il rapporto include altresìuno studio antropologico di Teresa Caruso, ricercatrice dell’Università degli Studi di Bergamo, dedicato alla comunità terremotata di Caposele (AV). Completa il volume un’intervista a Gianfranco Viesti, presidente della Fiera del Levante. Nel corso della presentazione, inoltre, si discuterà dell’imprescindibile esigenza di un riequilibrio demografico tra l’osso e la polpa del Sud, come l’intellettuale Manlio Rossi Doria icasticamente definiva le aree interne e la costa. La proposta è quella di un equo bilanciamento che passi attraverso la mobilità reticolare; un’operazione che non comporta il dispendio delle grandi opere, ma si esplica attraverso la riattivazione dei cosiddetti rami secchi delle ferrovie. Il ripristino di un sistema ferroviario efficiente è oggi l’unica possibilità per garantire una mobilità sostenibile alle aree interne ormai disabitate. Ad esse la fabbrica del terremoto ha donato un surplus di case inutilizzate; di contro le aree costiere, sovraffollate, producono la fabbrica mangiasoldi dell’emergenza. Si tratta di uno squilibrio che restituisce un territorio ingovernabile, rendendo la vita impossibile sia a Napoli che sulle alture dell’Irpinia. Il Sud, ed è questa l’istanza fondamentale, non è affamato di soldi ma di buone e piccole opere. Tanti gli ospiti che prenderanno parte al festival: quattro presidenti di regioni, dal Friuli alla Basilicata, passando per l’Umbria e la Campania; non solo, ci sarà il sindaco della città che si candida ad essere la nuova capitale del Mezzogiorno, e poi ancora il primo cittadino dell’Aquila, testimone del mercato del dolore dentro il quale è fiorita la cricca. Nel ricco parterre Giuseppe Acocella, rettore dell’Università Pio V; Franco Arminio, poeta e paesologo; Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania; Giovanna Casadio, giornalista di Repubblica; Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila; Giampaolo D’Andrea, docente di Storia Economica dell’Università della Basilicata; Vito Di Filippo, presidente della Regione Basilicata; Angelo Di Marino, direttore de La Città; Michele Emiliano, sindaco di Bari; Silverio Ianniello, vicepresidente dell’Ipalmo; Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria; Fausto Martino, Soprintendenza BAPPSAE Sa e Av; Aurelio Misiti, vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti; Marco Panara, giornalista di Repubblica; Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera; Alessandro Santoni, capo dell’ufficio ricerche di Monte dei Paschi di Siena; Renzo Tondo, presidente Friuli Venezia Giulia e Gianfranco Viesti, docente di Economia Applicata dell’Università di Bari. La Fondazione MIdA, dunque, è pronta ad accogliere i numerosi ospiti nell’incantevole cornice di Auletta e Pertosa: “Grazie

all’impegno della Fondazione sottolinea il presidente Francescantonio D’Orilia- queste località hanno implementato, anno dopo anno, le proprie strutture ricettive ed oggi sono in grado di accogliere un numero sempre maggiore di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, attratti non solo dall’interesse speleologico rappresentato dalle Grotte, ma anche dal desiderio di godere delle bellezze naturali della zona. La location ideale per questo festival. Una delle mission della Fondazione è, difatti, quella di riscoprire lo spirito che anima il territorio, riannodando i legami tra le persone ed i luoghi. Legami basati su passione, memoria e identità”.

 

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