Carceri: una lettera disperata

Una donna, Rosa Iacopetta, scrive a molte autorità: il marito in carcere a Salerno è seriamente ammalato e nessuno sembra volersene interessare.

 

Nardodipace (VV) – Il contenuto della lettera è struggente ma anche semplice e molto dignitosa. Rosa Iacopetta scrive alle Procure di Reggio Calabria, Catanzaro, Salerno e Locri, al Cancelliere della Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e ad Amnesty International di Roma. Provvediamo a pubblicare la lettera così come l’abbiamo ricevuta, senza tagli e/o cambiamenti. Riteniamo che ogni individuo, anche se colpevole, abbia il sacrosanto diritto alla salute. E noi abbiamo il dovere, non solo deontologico, di difendere questo diritto contro ogni tentennamento. Ecco, quindi, il testo integrale della lettera: “”Io sottoscritta Iacopetta Rosa, nata a Nardodipace (VV) il 16 novembre 1950 ed ivi residente in Via Kennedy II trav., 2, in quanto moglie del sig. Tassone Rocco Bruno, nato a Nardodipace (VV) il 02 gennaio 1946 e a tutt’oggi detenuto nella Casa Circondariale in via Del Tonnazzo, 1,  Salerno.  Premesso che ho già fatto una segnalazione sulle condizioni di mio marito, come da testo integrale riportato sotto, datata 25 agosto 2011 – “Con la presente metto a conoscenza  delle sopra citate Autorità che mio marito ha problemi di diabete e che ha rifiutato la terapia dal 5 agosto, che da tale data non usufruisce più delle ore di aria e che ha rifiutato qualsiasi incontro con le guardie e con gli addetti alla sanità della sopra citata Casa Circondariale. Per quanto esposto finora  e preoccupata per la salute e la situazione in cui si trova mio marito chiedo che  venga, al più presto, trasferito in qualsiasi altra Casa Circondariale d’Italia.” Non avendo ricevuto, ad oggi, nessuna risposta e ancor più preoccupata ed angosciata dal fatto che dalla data odierna mio marito non farà più nessun colloquio ne con i familiari ne con gli avvocati, quindi non avrò più sue notizie soprattutto riguardanti le precarie condizioni di saluta in cui versa, rinnovo la richiesta di trasferimento  in qualsiasi altra Casa Circondariale di mio marito. Nella speranza che la mia angoscia possa essere alleviata da un Vs pronto intervento a favore della mia richiesta vi rinnovo cordiali saluti. Nardodipace, 07 settembre 2011- IN FEDE –  F.to: Rosa Iacopetta””

 

4 thoughts on “Carceri: una lettera disperata

  1. ….senza parole!!ogni uomo ha il DIRITTO alla salute..non ci posso credere..in che paese siamo??ma dove viviamo??mah…

  2. la legge italiana e severa condanna le persone come fossimo stracci da buttare in spazzatura e qualsiasi richiesta che facciamo non ci tengono in considerazione io sono stato 2 anni carcere sono disumane chi non e andato non lo puo sapere si ferma la vita tutto quello che ci circonda tutto canbia io non dico che chi sbaglia non deve pagare ma non e giusto che in 4 metri quadri ci devono vivere 6 persone neanche gli animali

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