Moretti: il restauratore

Aldo Bianchini

Abbiamo scritto della sua finta rivoluzione, ne abbiamo dipinto il volto “silenzioso”, ma Mons. Moretti non finisce di stupirci. La realtà anticipa la fantasia e di questo passo finiremo a parlare di lui tanto quanto del suo predecessore. Anche questa volta prendiamo spunto dal sito internet della diocesi. Aprendolo abbiamo scoperto che in data 3 ottobre ha nominato Mons. Michele Alfano parroco di San Michele Arcangelo in Rufoli di Salerno. Apparentemente una nomina come tante non fosse che il monsignore in questione è l’ormai famoso presidente dell’altrettanto famoso, su scala nazionale, tribunale ecclesiastico di Salerno. Proprio il monsignore che gridò all’ accanimento mediatico quando la stampa cittadina evidenziò la sua bocciatura all’esame rotale (titolo prestigiosissimo in campo ecclesiale). Quello che non ha mai risposto alle suppliche dell’Avvocato Francesco Casale a che invitasse ad un comportamento non diffamatorio il cancelliere del tribunale ecclesiastico Lorenzo Grimaldi scongiurando così di vedersi costretto, a fronte del silenzio e dell’inerzia totale, a denunciare l’operatore. Quello che in sostanza pare non essersi mai scomposto di fronte le “stranezze” della struttura ecclesiastica gestita da lui in forma vicaria. Quello che da indiscrezioni insistenti pare non abbia esitato a denunciare un confratello sacerdote con la benedizione di Mons. Pierro. Verrebbe da scrivere etc. etc. ma desidero soffermarmi su un aspetto particolare. Fino al settembre del 2009 Mons. Alfano è stato contemporaneamente parroco di una grande e prestigiosa parrocchia a Solofra e presidente del tribunale ecclesiastico. Dalla curia trapelò il motivo della sua destituzione da parroco e cioè il Vaticano aveva fatto notare l’inopportunità del doppio incarico e aveva invitato Mons. Pierro, allora capo della curia, a provvedere. E così fu. La domanda di oggi a questo punto sorge spontanea. La nomina a parroco del famoso monsignore in questione è preludio di un abbandono dell’incarico di presidente del tribunale oppure è un’operazione di restauro di Moretti? Nella seconda ipotesi ci troveremmo di fronte all’inizio di una delicata “disattenzione” di Moretti alle direttive del Vaticano. Non vorremmo che la somiglianza a Pierro si concretizzasse anche nell’invitare all’obbedienza solo gli altri. Molti appassionati lettori mi chiedono con insistenza di ritornare sull’attualissimo tema dell’accoglimento in Italia delle sentenze di nullità matrimoniale emesse dai tribunali della chiesa come quello salernitano. Qualcuno ventila anche l’ipotesi, da non scartare, di proporre un’interrogazione parlamentare circa il funzionamento del tribunale ecclesiastico di Salerno e l’eventuale rischio di aver riconosciuto sentenze nulle in radice. Dove risiede l’eventuale rischio dal quale il Mons. Michele Alfano, presidente del tribunale e parroco, e lo stesso Moretti responsabile ultimo e supremo del tribunale non sarebbero esenti da responsabilità qualora accertato?  In Italia le sentenze ecclesiastiche per essere ammesse devono ottenere in modo previo un decreto di esecutività dell’organo di controllo superiore del tribunale ecclesiastico, cioè della Segnatura Apostolica Vaticana. Procedono dietro domanda presso la Corte di Appello competente per territorio della Repubblica Italiana di almeno una delle parti che hanno partecipato al contenzioso. Questa si deve accertare la competenza secondo il proprio ordinamento del giudice ecclesiastico, che ricorrono tutte le condizioni richieste dalla legislazione italiana per la dichiarazione di efficacia delle sentenze straniere, e soprattutto (ed è il punto più interessante per noi) che nel procedimento davanti ai tribunali ecclesiastici sia stato assicurato alle parti il diritto di agire e resistere in giudizio in modo non difforme dai principi fondamentali dell’ordinamento italiano. Non è forse vero che tale diritto è assicurato anche dalla terzietà del tribunale e dei suoi operatori e si esprime attraverso il rispetto rigoroso delle norme di procedura processuale? Non è forse vero che gli avvocati che patrocinano debbano essere muniti dei titoli richiesti per essere idonei a rappresentare e tutelare le parti? Bene pare che questo, e lo abbiamo denunciato da anni, non avvenga a Salerno. Ma ci ritornerò. Alla prossima.

 

43 thoughts on “Moretti: il restauratore

    1. Al di là dei tempi della giustizia civile, si ricorre al Tribunale Ecclesiastico per più motivi: la velocità (una sentenza si ha in meno di un anno), il modus operandi che rende difficile smascherare le false e gestite testimonianze (nella trasmissione delle Iene l’avv. A.L. ha ben chiarito) e non ultimo il risultato economico che consente una sentnza Ecclesiastica ” NULLA E’ DOVUTO AL CONIUGE” – LA SENTENZA HA EFFICACIA EX TUNC .Al momento della separazione, qualora uno dei due coniugi non abbia adeguati redditi propri e la separazione non sia a lui addebitabile per colpa, il giudice civile può stabilire che l’altro coniuge corrisponda un assegno di mantenimento (art. 156, 1°co. c.c.). Valutate le circostanze caso per caso, l’assegno deve garantire a chi lo riceve di godere dello stesso tenore di vita avuto durante il matrimonio, sempre che il coniuge obbligato si trovi effettivamente nella condizione economica di poterlo versare. Per chi gode di un alto tenore di vita pare ovvio che una sentenza Ecclesiastica, costi quel che costi, conviene. Meglio pagare un assegno di mantenimento per decennio inserire in una busta tanti bei soldoni (intervista Iene) Ben venga una interrogazione parlamentare su come funzione il Tribunale Ecclesiastico di Salerno. Poi davvero strano che il Vicario Giudiziale di un Tribunale di tale importanza sia proprio il monsignore che gridò all’ accanimento mediatico quando la stampa cittadina evidenziò la sua bocciatura all’esame rotale (titolo prestigiosissimo in campo ecclesial) Monsignor Alfano avrebbe dovuto tacere e dimettersi.
      Angelo

    2. Non so perchè di fronte ad argomenti così seri e trattati con grande professionalità c’è chi si permette di fare ironia …

  1. Proporre un’interrogazione parlamentare circa il funzionamento del tribunale ecclesiastico di Salerno è ed appare opportuno .Ragionevolmente c’è da chiedersi se in tutte le sentenze siano state rispettate le condizioni richieste dalla legislazione italiana per la dichiarazione di efficacia delle sentenze straniere.Se rivediamo la puntata delle Iene del 9 marzo scorso un ragionevole dubbio si materializza. Così come è di palese evidenza che parrebbe non assicurato alle parti, o meglio, ad una delle parti il diritto di agire e resistere in giudizio in modo non difforme dai principi fondamentali dell’ordinamento italiano. Sarebbe opportuno che la Segnatura Apostolica vagliasse tutte le sentenze che abbiano avuto come legale di una delle parti l’avv. A L., il detto avvocato, tra l’altro, non ha conseguito l’apposita abilitazione rilasciata dallo Stato Città del Vaticano attraverso le Università Pontificie. Perchè il Vicario Giudiziale ha consentito che l’avv. A L. patrocinasse con nomine ad actum?Che l’avv. A L. non avesse titolo a patrocinare lo si deduce aprendo il sito del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano Lucano non è tra gli avvocati abilitati..Di ciò ebbi a parlarne e con il vicario Giudiziale Alfano e sia il Vescovo Moretti ed entrambi non intesero darmi alcuna risposta.
    Egregio Direttore vada avanti.
    Avv. Michele Fischetti

  2. Caro Guido, la tua domanda è di persona intelligente, ma non tutti ne sono normalmente dotati. Mi pare questa una costatzione che da buone ragioni sul perchè a fronte di tali argomenti che meriterebbero rispetto così come li tratta il direttore, l’avvocato Fischetti e Angelo vi siano persone che fanno ironia. Anche se pure l’ironia richiederebbe uso d’intelletto…..

    Non cadiamo nella tentazione di essere trascinati fuori dal tema da chi forse neanche afferra il tema ed è per questo che esprimo ammirazione al coraggio di coloro che parlano invece di tacere. Mi pare anche che il parlare sia frutto di amore piuttosto che di astio, un amore ferito e tradito, ma pur sempre amore.

    saluti.

  3. L’articolo in oggetto pecca un po’ nella forma.
    Nel seguente passo, ad esempio, si ravvisano almeno tre errori. “Questa si deve accertare la competenza secondo il proprio ordinamento del giudice ecclesiastico, che ricorrono tutte le condizioni richieste dalla legislazione italiana per la dichiarazione di efficacia delle sentenze straniere, e soprattutto (ed è il punto più interessante per noi) che nel procedimento davanti ai tribunali ecclesiastici sia stato assicurato alle parti il diritto di agire e resistere in giudizio in modo non difforme dai principi fondamentali dell’ordinamento italiano.”

    1) La frase “questa si deve accertare la competenza” è incomprensibile.
    2) Il verbo “ricorrono” andrebbe sostituito con “ricorrano”.
    3) Andrebbe aggiunta una punteggiatura idonea a permetterne la lettura.

  4. Direttore Bianchini, negli articoli precedenti si capisce che l’avvocato Fischetti, e lo lascia intendere lui stesso senza mezzi termini, le ha fornito notizie a supporto di quanto scrive. Nel commento a questo articolo ammirevolmente e coraggiosamente riferisce di colloqui avuti con il vicario giudiziale Alfano e il vescovo Moretti ed afferma che i due se ne sono cristianamente infischiato di quanto evidenziato. Il particolare è importantissimo ed atto a dimostrare la gravi colpe dei due tanto più se continuano a restare nel silenzio di chi acconsente.
    Si parla ancora delle Iene e del loro servizio. Mi scusi il suggerimento e la curiosità: lei come giornalista e direttore di testata non può contattare le Iene e chiedere loro ulteriori informazioni che eventualmente per motivi di tempo sono state tagliate dal servizio televisivo? Oppure perchè non ospitarle nel suo giornale?

    Per Girolamo:

    è esemplare l’attenzione meticolosa con cui hai dovuto leggere l’articolo del direttore per scoprirne errori di palese distrazione. Non capisco però il fine delle tue allegre correzioni e considerato lo stile con cui scrivi dubito che siano motivate dall’amore verso la lingua italiana. Piuttosto che fare il professorino, sarebbe più interessante che esprimessi un parere sulla sostanza dell’articolo piuttosto che sulla forma. Oppure l’assenza di qualche virgola e di una particella nella prima frase ti rendono impossibile la comprensione globale del testo? Scusa il sarcasmo, ma è stato più forte di me….

    Ti saluto con simpatia e spero in un tuo intervento di sostanza.

    Lorenzo

    1. La forma veicola la sostanza.

      O meglio:

      “Chi nu’ sape fa o scarparo nu’ sfottesse i semenzelle”.

      1. Girolamo caro,

        ecco che ti ho fatto venire fuori….. ora si capiscono molte più cose del tui intervento e soprattuo si capisce il tuo fine. A buon intenditor poche parole.

        Ribadisco tuttavia che la sostanza per i normodotati è risultata comprensibilissima. Il direttore è chiarissimo e i commenti lo dimostrano.

        E poi dare tu consigli…. direbbe il grande Totò: ma mifaccia il piacere….

        Aspetto ancora la tua sostanza.

        ciao Lorenzo.

        1. Dobbiamo ancora attendere un pochino per vedere un ulteriore servizio delle Iene, si vocifera che sia stata fatta un servizio su Lorenzo Grimaldi alias il cancelliere del Tribunale Ecclesiastico: Probabilmente si attende il 28 ottobre prossimo data in cui innanzi al G.d.P. Dr. Mazza ci sarà, appunto, l’interrogatorio di Lorenzo Grimaldi, cancelliere del Tribunale Ecclesiastico Salernitano, imputato del reato di diffamazione aggravata (art.595 comma 2° c.p.) nei confronti dell’avv. Francesco Casale del foro ecclesiastico salernitano. L’udienza dal 3 giugno venne rinviata al prossimo 28 ottobre per “malattia” del difensore del Grimaldi avv. A L.
          A l mi ricorda qualcosa si……..
          Paolo

          1. Ricordo, il 16 agosto 2011 su Il Quotidiano di Salerno venne pubblicato un interessante articolo: IL TRIBUNALE ECCLESIASTICO DI SALERNO: IL CASO GRIMALDI. A rileggerlo, e spero lo facciano in tanti, tra l’altro viene scritto: ” E mettendo insieme alcuni frammenti di notizie sappiamo che l’avv. Landi, oltre che patrocinante, è amico del cancelliere, imputato nell’odierno processo penale, ha studiato all’ Angelicum, non figura nell’albo degli avvocati del Tribunale Ecclesiastico Salernitano ma ha difeso e difende in detto Tribunale. Una domanda viene spontanea: “ Possibile che possa essere lui il protagonista dell’inchiesta-scandalo delle Iene?”.

            Paolo

  5. Certo che per farsi pubblicità ed incrementare le visite non si fa altro che cercare il colpo ad effetto
    mi sembra strano che non si aprli di crolli
    di soldi spesi per un cavalluccio
    di nomine ad hoc nella politica
    ed altro
    … come per dire al cuor non si comanda

  6. Misericordia è stato evidentemente toccato, i suoi interventi sono tipici di chi non ha argomenti ed ha interesse a che si distolga l’attenzione su ciò che lei brillantemente scrive direttore. Il colpo ad effetto è dire la verità o smascherare l’omertà? Ben venga allora!!! Misericorda, legga attentamente il giornale del dott. Bianchini, meno accecato dai suoi interessi, e scoprirà che è informazione libera a tutto campo. Non abbia paura della verità!

    Direttore continui, sta creando un movimento che forse risveglierà le coscienze dal torpore. Ci parli del seminario e dell’istituto, credo che facciano parte tutte dello stesso calderone che Moretti si guarda bene dallo smuovere.
    Grazie di cuore!

    saluti.

    luigi

  7. A proposito di Misericordia. Moretti ad un prete che aveva impugnato dinanzi la Segnatura Apostolica il defenstramento violento di Pierro dagli uffici della Curia ha detto “ROMA PERDONA MA NON DIMENTICA. LEI E’ FUORI DALLA CHIESA”. Belle parole di Misericordia.
    Il problema è che la Chiesa di perdono e misericordia ne parla sl quando a commettere certi reati è uno di loro oppure una persona a loro vicino.
    Questa non è la mia di Chiesa. Per fortuna e spero si facciano sentire al più presto, visto che per troppo hanno taciuto. esistono anche sacerdoti onesti e ligi alle regole di nostro Signore.
    Un tale Card. RE ebbe a dire per giustificare tale “macello salernitano”: SONO DUEMILA ANNI CHE I SACERDOTI (SIC. VESCOVI) TENTANO DI DISTRUGGERE LA CHIESA E NON CI SONO RIUSCITI, PER LEI QUESTA E’ LA VERA PROVA DELL’ESISTENZA DI DIO”. Che tristezza!!!!

  8. Ciliegina sulla torta: per un periodo ha svolto, sempre presso il Tribunale Ecclesiastico di salerno, la veste di avvocato rotale un massone regolarmente iscritto ad una loggia napoletana. Anche di questo venne notiziato il Vicario Giudiziale.
    N.B.

  9. Sempre al Tribunale Ecclesiastico di Salerno, per un lungo periodo, ha patrocinato, qual avvocato rotale, un massone iscritto ad una loggia napoletana. Il Vicario Giudiziale Alfano ne era perefettamente a conoscenza essendone stato notiziato.
    Angelo

        1. Salve, sono Girolamo. Poichè “demente” mi piace troppo ( anche perchè un po’ si adatta a me), voglio usarlo per il futuro e partecipare a questi interessanti dibattiti, anche se spesso non pubblichi quello che dico. Ma è giusto così. Le 50,00 euro all’anno da dare ad Aruba le hai pagate tu per affittare lo spazio web. Comunque volevi dirti, sempre se per te va bene, che da oggi in poi mi firmerò “Demente”. Io purtroppo non ho niente da fare dalla mattina alla sera e mi diverto leggere i commenti delle varie testate virtuali. Comunque ricordiamoci sempre che un conto è scherzare con le parole ( nel mio caso anche per passare un po’ di tempo), e altro è salvare sempre il rispetto e la stima che meritano tutte le persone, come te, che alla fine sono mosse sempre da una buona fede di fondo.
          Alla prossima
          Demente ex Girolamo

          1. Comunque andava scritto “che lo noti”. Ma i congiuntivi proprio niente…

  10. Il Vicario Giudiziale nella sessione 10 dicembre 2009 non superò gli esami di avvocato rotale e, apparsa la notizia su La Città, attaccò il giornalista che aveva firmato l’articolo.
    Mi chiedo, possibile che mons. Alfano non sappia chi abbia fatto girare tali voci? Forse non ricorda chi fece l’esame insieme a lui? Ergo………..

  11. Non credo che il vicario gioudiziale non sappia chi ha fatto l’esame con lui, sicuramente è un avvocato rotale che lavora nel suo stesso tribunale ed è (tanto per cambiare) amico del cancelliere Grimaldi. hi ha orecchi per intendere intenda.
    ciao alberto

  12. E’ vero, nel tribunale ecclesiastico di Salerno c’è stata anche l’ombra della massoneria, e probabilmente per via indiretta c’è ancora. L’avv. M.O. ha patrocinato e quando è stata sgamata è stata cacciata. Nonostante questo patrocinava attraverso un presta nome compiacente del cancelliere Grimaldi. Ne ho conoscenza diretta. Forse anche per questo nulla cambia, la massoneria è potente, se poi si considera che un ex gran maestro lavorava per la curia alla Colonia San Giuseppe, allora il cerhio si chiude.

    1. Camilla come posso contattarti? Sarei ben felice di parlarti.
      Avv. Michele Fischetti

  13. QUESTA E’ LA CHIESA CHE E’ IN SALERNO-CAMPAGNA-ACERNO
    L’occasione che ci induce a esprimere vicinanza e solidarietà ai tanti che, in questi mesi, vivono l’esperienza amara di stipendi non pagati o di licenziamenti pronti a partire è il continuo incontro che la Chiesa di Salerno attraverso l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Luigi Moretti, continua a svolgere ascoltando delegazioni di disoccupati, gruppi di indignati, lavoratori non pagati, pur continuando il loro impegno lavorativo. Le file di disoccupati continuano ad ingrossarsi e la speranza diminuisce.
    La Chiesa di Salerno partecipa e tenta con le sue forze di essere vicino a chi vive il disagio. La sfiducia, il terrore del domani fanno da padroni alla vita di molte famiglie, già massacrate da una situazione economica drammatica, accumulano giorno dopo giorno debiti tanto da scoppiare. La Chiesa di Salerno continua a stare a fianco di chi vive i problemi e offre a ciascuno una boccata d’ossigeno attraverso la solidarietà, ma particolarmente, offrendo una certezza: Cristo, Buon Samaritano, che interpella la comunità diocesana, le parrocchie, le strutture di solidarietà. Risposte limitate, ma segno di una comunità ecclesiale che vuole partecipare e condividere le precarietà di tanti.
    La Chiesa di Salerno, pur non avendo nessuna voce sul fronte dei livelli occupazionali, non si stanca di annunciare l’importanza di quel novero di valori irrinunciabili, quali la dignità della persona, il bene comune, la solidarietà. Inoltre, la comunità ecclesiale, incarnata sul territorio, accompagna tutti e ciascuno senza tacere perché gli sta a cuore il destino di ogni uomo e dell’intera famiglia umana. L’invito a tutte le forze produttive a tenere alto il livello di solidarietà verso i più sfortunati, ricordando che l’uomo ha bisogno di realizzarsi e di vivere il lavoro come l’espressione di un contributo al progresso della società. La disoccupazione è una tragedia morale, non solo perché crea miseria, ma perché impedisce all’uomo la possibilità di costruire se stesso e di servire la comunità. Sotto i nostri occhi sono i molteplici drammi di chi ha perso il lavoro, chi è disoccupato: a costoro viene negato un diritto fondamentale e lesa la dignità umana. Non è possibile che dietro al lavoro ci sia solo il criterio della convenienza economica. L’enciclica Laborem exercens di Giovanni Paolo II si esprime al riguardo molto energicamente: «La realizzazione dei diritti dell’uomo, del lavoratore non può esser condannata a costituire solamente un derivato di sistemi economici i quali… siano guidati soprattutto dal criterio del massimo profitto» (LE, 17).
    La Chiesa di Salerno esprime solidarietà e cammina a fianco di chi ha perso il lavoro, di chi ha paura del domani e alle tante famiglie che con intrepido coraggio continuano la loro missione, incoraggia tutti a non cedere alla disperazione e, nello stesso tempo, invita la comunità diocesana, le Istituzioni e le forze produttive a realizzare ogni sforzo per salvare i livelli occupazionali e ridare speranza ai tanti che vivono “senza speranza”.

    1. La Chiesa di Salerno, come pubblicato da più quotidiani dice di essere vicina a chi vive il disagio e l’esperienza amara di stipendi non pagati o di licenziamenti.
      Allora come mai l’Istituto sostentamento del Clero ha ha licenziato due suoi dipendenti ivi compreso il direttore.
      Predica bene e rozzola male ?
      Fabio

  14. Misericordia ha pubblicato il comunicato dell’ufficio del lavoro della diocesi a firma di don Aniello Del Regno. Questa è la chiesa di Salerno?
    1) Nel comunicato ci sono incongruenze spaventose che dimostrano come già di per se siano poco attendibili. Ammettono di non voler fare ma rivendicano presenza.

    2) la diocesi di Salerno è la stessa che per motivi economici ha licenziato all’isitituto sostentamento del clero 2 impiegati e il direttore? lo stipendio degli impegati ammontava ai compensi extra stipendio del presidente mons. Mario Salerno.

    direttore abbiamo capito perchè non le rispondono, qundo parlano si fanno solo del male e smascherano la loro ipocrisia.

    saluti.

  15. Caro direttore come mai solo gli articoli spazzatura sui preti e la dicoesi hanno commenti.
    mi meraviglia il fatto che per AMATO e Villani due gaglioffi della finanza nessuno si sprechi a spendere due parole come se il male fosse solo dei preti, la rovina della nostra economia solo del sostentamento clero, i buchi di bilancio solo da operazioni della chiesa salernitana.
    Smettiamola di fare demagogia clericale e vediamo dove sono i veri problemi, smettiamo di essere giornalai e diventiamo cronisti della storia.
    non operdiamo tempo verso i pretucci che con le loro preghiere non licenziamo migliaia di persone e rubano milioni di euro.
    La sua bravura la conservi per indagare sulla spazzatura, sui buchi di bilancio in comune di salenro, sulla metropolitana, sulle scuole salernitane, sulla disoccupazione, sui problemni delle donne.
    Sono sicuro che se tratta di qeusti argomenti forse non avrà commenti ma sicuramente più lettori.
    grazie e buon lavoro

    1. Stamattina, sul quotidiano “La C ittà”, la sig.na Antonella Di Martino ha raccontato di essere stata licenziata dall’IIstituto Interdiocesano, a cui non mancano certamente le risorse finanziarie. Ma anche altre persone sono state, con la gestione Moretti, licenziate dalla Diocesi e altri non percepiscono lo stipendio da luglio. Il vescovo Moretti ha detto a queste persone che non le aiuterà economicamente e alle famiglie in difficoltà hanno detto di rivolgersi alla Caritas per ritirare il pacco. Vergogna!.
      Pasinato

    2. beh ti sbagli caro Socrate, anche i preti fanno sparire milioni di Euro. E poi non dovrebbero aver avuto la chiamata dal Signore. Non ti pare che debbano essere un pochino meglio dei Villani e degli Amato. Forse la tente è stanca di ascoltare “fate come vi dico, non fate come io faccio”. La gente, mai come adesso ha bisogno di esempi. Non fare come tutti i chierici che hanno due misure: una con loro stessi (perdono,misericordia) ed una con gli altri (obbedienza, vendetta). ah scusa potresti essere uno di loro! Cmq giusto per rammemtarti che l’immobiliare n.1 in questa provincia è la chiesa. Come mai per me non c’è mai statoun appartamento da comprare a buon prezzo mentre tra di loro si svendono tutto il patrimonio. Ti sei chiesto come mai una Chiesa come quella salernitana, tanto ricca non ha più niente?

  16. Direttore, il mio collega Sovrate nel suo filosofare omette un domanda che la logica rende necessaria. E’ questa: e de fosse che le altre notizie non abbiano commenti perchè interessano meno l’opinione pubblica? Socrate sottovaluta l’interesse del pubblico e innalza la sua visione personale ad oggettivo criterio.
    Non è che abbia interesse a che non si parli dei “pretucci” ed anessi?

    Comtinui così come continui anche sui suggerimenti di Socrate.

    saluti.

    1. Caro discepolo, tu hai ragione.
      Va considerato però che solo io ho scritto 17 messaggi usando 9 nomi diversi ( e tieni presente che nell’Iperuranio internet non funziona tanto bene).
      Dubito che siamo più di quattro a scrivere, compreso il Direttore…
      Un saluto affettuoso dall’aldilà.
      Platone

      1. Maestro Platone, si sono accumulati tentativi di distrarre l’attenzione dalla materia trattata dagli articoli, ma il tuo supera tutti per la meschinità delle insinuazioni. Sabgli l’obbiettivo, permetti allora che ti consigli. Non fare come la chiesa di Salerno che più che curarsi di come smentire con i fatti le accuse addebitategli con dovizie di particolari, tenta di isolare con tentativi risibili ci della vergogna si fa portavoce (fossero anche meno di quattro). Almeno tu cerca di confutare con fatti e prove. Io mi chiederei come mai invece di smentire tentate di sviare? Io la risposta l’avrei, ed è semplice. Ciò che scrive il direttore è inconfutabile, PURTROPPO!!!

        Ciao maestro e grazie della leggerezza che hai dato col tui intervento, vedo solo questo il motivo del tuo scrivere. Una mente geniale come la tua non potrebbe cadere realmente in tanta goffaggine.

        Ps. Riportiamo il discosrso sulla materia. Direttore aspetto ancora sui articoli.

  17. Socrate, che a mio parere credo sia uno molto vicino alla chiesa se non un prete o un suo impiegato, non riflette sul fatto che la gente, in particolar modo in questo difficile momento, dalla Chiesa si aspetta trasparenza, lindore, chiarezza e non furberie e dichiarazioni ad effetto.
    Ovviamente dà fastidio ai più sentir esprimere vicinanza e solidarietà ai tanti che, in questi mesi, vivono l’esperienza amara di stipendi non pagati o di licenziamenti dimenticando che il Sostentamento del Clero a da poco licenziato due suoi dipendenti che traevano l’unico sostentamento economico da tale attività.
    Socrate rifletti e poi parla.
    Angelo

  18. Socrate comprati la Città di oggi e leggiti l’articolo:
    Crisi lavoro. Licenziata dalla Diocesi: “Quell’appello fa rabbia”
    Antonella De Martino, impiegata amministrativa con contratto a tempo indeterminato, vittima di una «riorganizzazione» che ha imposto la «soppressione» del suo posto. «La cosa che mi fa più rabbia – racconta – è di essere stata trattata senza rispetto da una Chiesa non coerente con la fede»

    1. Maestro, permettetemi di citare un brano tratto dal mio scritto: “Socrate e la politica”.

      “ἐγὼ γάρ, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, ἄλλην μὲν ἀρχὴν οὐδεμίαν πώποτε ἦρξα ἐν τῇ πόλει, ἐβούλευσα δέ: καὶ ἔτυχεν ἡμῶν ἡ φυλὴ Ἀντιοχὶς πρυτανεύουσα ὅτε ὑμεῖς τοὺς δέκα στρατηγοὺς τοὺς οὐκ ἀνελομένους τοὺς ἐκ τῆς ναυμαχίας ἐβουλεύσασθε ἁθρόους κρίνειν, παρανόμως, ὡς ἐν τῷ ὑστέρῳ χρόνῳ πᾶσιν ὑμῖν ἔδοξεν. τότ᾽ ἐγὼ μόνος τῶν πρυτάνεων ἠναντιώθην ὑμῖν μηδὲν ποιεῖν παρὰ τοὺς νόμους καὶ ἐναντία ἐψηφισάμην: καὶ ἑτοίμων ὄντων ἐνδεικνύναι με καὶ ἀπάγειν τῶν ῥητόρων, καὶ ὑμῶν κελευόντων καὶ βοώντων, μετὰ τοῦ νόμου καὶ τοῦ δικαίου ᾤμην μᾶλλόν με δεῖν διακινδυνεύειν ἢ μεθ᾽ ὑμῶν γενέσθαι μὴ δίκαια βουλευομένων, φοβηθέντα δεσμὸν ἢ θάνατον.”

      Siete sempre il migliore

      Vostro umile discepolo Platone

  19. TRADUZIONE: “Infatti, cittadini ateniesi, io [32b] non ho mai esercitato nessuna carica in città se non come membro della Bulé; e capitò che la mia tribù Antiochide avesse la pritania quando decideste di giudicare tutti insieme, illegittimamente (paranomos), come sembrò in un secondo momento a tutti voi, i dieci strateghi che non avevano raccolto [i naufraghi] della battaglia navale. Ma in quel momento io solo fra i pritani mi opposi a voi, per non fare niente contro la legge, e votai contro. E mentre c’erano oratori pronti a denunciarmi e a trascinarmi in giudizio e voi gridavate e li incitavate, [32c] io pensavo che era per me doveroso rischiare il tutto per tutto con la legge e la giustizia, piuttosto che stare con voi deliberando cose ingiuste, per paura della prigione o della morte. E questo fu quando la città aveva ancora una costituzione democratica. Ma quando si affermò l’oligarchia, i trenta mi rifecero chiamare al Tholo con altri quattro, e mi ingiunsero di portar via da Salamina Leonte di Salamina per metterlo a morte. Essi davano molti ordini del genere a numerosi altri, perché volevano contaminare con le loro colpe più persone possibili. E anche allora, [32d] tuttavia, provai non a parole ma con i fatti che della morte non m’importa – se non è detto troppo rusticamente – proprio nulla, mentre non agire in modo ingiusto ed empio mi sta del tutto a cuore. Perciò quel governo, pur essendo così potente, non mi turbò tanto da indurmi a fare qualcosa di ingiusto, e, uscito dal Tholo, mentre gli altri quattro erano andati a Salamina a prendere Leonte, io mi ero allontanato e me ne ero andato a casa.

    Continuo la traduzione? peccato che è fuori luogo e strumentale.

    ciao maestro.

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