ROMA: NELLE MANI DEGLI INDIGNADOS

Marilena Mascolo
Riceviamo e, con una certa riluttanza, pubblichiamo il comunicato diffuso dall’Associazione Dossetti: <<In relazione ai gravi scontri di piazza durante la manifestazione svoltasi a Roma a cura del movimento pacifico degli Indignados, il responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione “G. Dossetti: i Valori” (www.dossetti.it) Corrado Stillo ha dichiarato: “Da tempo i responsabili della sicurezza di Roma erano a conoscenza della manifestazione degli Indignati, degli itinerari e dei pericoli di infiltrazioni tra i manifestanti. Purtroppo anche questa volta Roma ha offerto al mondo intero l’incapacità di gestire una manifestazione pacifica, con duri scontri nelle vie  e nelle piazze del Centro Storico della Capitale. Quella che doveva essere un legittima manifestazione si è trasformata in caccia all’uomo tra forze dell’ordine e cittadini che si trovavano per strada, di incapacità di isolare i violenti, di rappresaglie fuori luogo, di  scarsa capacità nel  gestire un corteo, come avviene in tutte le parti del mondo. Le gimkane con blindate e camionette sui marciapiedi e sulle strade richiamano alla memoria i tristi anni di piombo che si pensava sepolti nelle epoche passate. Che si possa ristabilire immediatamente la libera circolazione dei cittadini pacifici ed il loro libero diritto alla mobilità ed alla sicurezza. Chiediamo al Ministro Maroni e ai responsabili dell’ordine pubblico di dimettersi dai loro incarichi visti, i risultati  disastrosi che ancora una volta l’opinione pubblica ha dovuto vedere nel pieno della Capitale d’Italia”>>. Siamo ovviamente su due onde di pensiero completamente diverse. Secondo noi ci vuole una bella dose di coraggio nel definire “pacifici” quelli che si incappucciano per creare disordini e violenze. E poi, sinceramente, è ora di finirla di prendersela sempre con le forze dell’ordine definite incapaci di tenere sotto controllo l’ordine pubblico. Vorremmo esserlo spiegato dall’Associazione Dossetti come si fa ad isolare chi intende perpetrare violenza a tutti i costi. E’ sufficiente guardare cosa è successo a New York e come, soprattutto, hanno reagito le varie associazioni agli arresti di massa (oltre settecento persone ammanettate!!). Di una cosa siamo, comunque, certi e in questo andiamo sicuramente oltre la Dossetti. Fra poche ore gli eventuali arrestati saranno subito rilasciati e fra qualche tempo vedremo alla sbarra soltanto poliziotti accusati di aver esercitato il loro dovere oltre il consentito. Ha sicuramente ragione Alemanno, gli indignati questa volta sono i cittadini di ogni luogo e di ogni tempo.  Se continuiamo a ritenere pacifici i violenti il Paese rischia di bruciare come quel blindato dei Carabinieri in Piazza San Giovanni, le cui immagini sono state irradiate in tutto il Mondo. Le sue colpe le ha anche la chiesa che anche ieri ha fatto sentire la sua voce ovviamente di dissenso dopo che per mesi ha aizzato tutti contro i governanti del momento. Un esame di coscienza dovrebbe farlo anche la Chiesa.

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