ALARIO: il ritorno di Portoghesi !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “L’assassino ritorna sempre sul luogo del delitto”, questa era la convinzione che Agatha Christie poneva come condizione iniziale per la risoluzione dei suoi gialli. Una convinzione che molti investigatori, di taglio assai moderno, hanno fatto propria da diversi decenni. Sono passati venti anni ma, infine, è tornato. Alludo a Paolo Portoghesi che, sicuramente, non è nè un assassino e non è tornato neppure sul luogo del delitto, perché lui direttamente di delitti non ne ha mai commessi, semmai li anno commessi altri sotto la copertura della sua grande professionalità riconosciuta in tutto il mondo. Ma questo ve lo spiegherò più avanti. Adesso è meglio andare alla notizia: <<Venerdì 7 giugno, alle ore 17, presso il Complesso Monumentale Santa Sofia di Salerno –piazza Abate Conforti– si svolgerà un dibattito su ‘La Città del Parco’ nell’ambito di una rassegna di cultura urbanistica promossa dall’Ordine degli Architetti di Salerno. Del tema, proposto e rilanciato dai primi numeri della rivista “Il Paradosso”, organo ufficiale della Fondazione Alario, discuteranno Carmelo Conte, presidente della Fondazione, Paolo Portoghesi, architetto e urbanista di fama internazionale, e il rettore dell’Università di Salerno, Raimondo Pasquino. In occasione dell’iniziativa sarà ufficialmente presentato il bando del Concorso internazionale di idee “La Città del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”, iniziativa finalizzata alla ricerca di programmi, azioni e strategie progettuali tesi allo sviluppo socio-economico del complesso territorio a sud di Salerno>>. Insomma come dire che Carmelo Conte è ritornato alla grande (questo lo avevo scritto già alcuni mesi fa !!) e per la sua consacrazione nella Città capoluogo si fa spalleggiare da uno dei migliori urbanisti del nostro tempo ma fuori gioco dal giro che conta, e da un Rettore che non vuole saperne assolutamente niente di mollare anche se mancano pochi mesi, ormai, al suo pensionamento quasi forzato. Carmelo Conte comincia dalla “Città Parco” ma è facile intuire che tenderà di arrivare molto più su, probabilmente anche nella “Città aperta” che nei suoi disegni probabilmente include anche Salerno e i suoi dintorni; e allora saranno scintille, vere e scoppiettanti, tra lui e il sindaco vice-ministro. I due uomini politici indiscutibilmente più forti degli ultimi trent’anni hanno, però, una visione dell’urbanistica completamente diversa e contrapposta; Conte pensa ad un’area metropolitana, quindi alla città-diffusa o aperta; De Luca crede in una città compatta e con poche possibilità di governo del territorio. Una visione della politica riduttiva per De Luca che ama di più curare un potere cittadino, più di larghe vedute quella di Conte che mira ad una sana competizione con l’area metropolitana di Napoli senza mai contrapposizioni. Ma questi sono temi che avremo tempo e modo di trattare nei prossimi mesi visto che, finalmente, Conte è tornato. All’inizio accennavo alla convinzione della giallista Agatha Christie ed al fatto che l’assassino ritorna sempre sul luogo del delitto. Il delitto, ho precisato, non lo commise Portoghesi ma alcuni uomini politici che sul suo nome consumarono battaglie invereconde lasciando sul campo morti e feriti (sempre politicamente parlando !!). Dunque Portoghesi, geniale urbanista, era molto vicino a Bettino Craxi che aveva in simpatia Enrico Quaranta, plenipotenziario socialista in terra salernitana. Dopo il congresso del ’78, dal quale uscì una strana alleanza Quaranta-Conte con quest’ultimo in chiara ascesa e il primo in chiaro declino, il grande urbanista fu spedito da Craxi nel Vallo di Diano con il compito di riordinare l’urbanistica generale del territorio per il lancio della “Città Vallo” voluta tenacemente sia da Quaranta che da Gerardo Ritorto e segretamente con l’intento di frenare l’ascesa del giovane politico ebolitano. Portoghesi doveva immaginare e progettare le mega strutture di una città e di una esperienza che non è mai decollata anche a causa delle morti precoci sia di Quaranta ch di Ritorto.. L’urbanista, però, venne collocato e utilizzato da Enrico Quaranta in alcune grosse operazioni dal sapore politico con l’affidamento di alcuni importanti PRG di comuni di primaria importanza, non ultimo quello di Pontecagnano. Nel centro picentino Carmelo Conte era in netta maggioranza nel PSI mentre i comunisti guidavano la città; il sindaco fece decadere i termini per il PRG e diede alla regione (dove imperava Conte) la possibilità di nominare un commissario ad acta; nelle more, però, Quaranta piazzò come progettista proprio l’urbanista Portoghesi. Alla fine il PRG lo avviò l’architetto De Chiara che rispondeva a Paolo Del Mese il quale abilmente si inserì tra i due-tre avversari. Questa è soltanto una delle tante storie in cui fu coinvolto Paolo Portoghesi (forse anche inconsapevolmente) che dopo vent’anni viene ripescato proprio dal politico che maggiormente fu danneggiato dal suo arrivo in provincia di Salerno. Miracoli della politica; sarà così anche se io, sinceramente, non li ho mai capiti. Domani lo vedremo all’opera, con Conte e Pasquino, nel complesso di Santa Sofia e ne sapremo di più.

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