LIBIA: parla Cirielli

 La redazione

ROMA – “Apprezziamo il senso delle dichiarazioni del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso dell’informativa urgente sulla crisi libica, ma dobbiamo registrare, purtroppo, il fallimento della politica estera e di difesa italiana, in un momento delicatissimo. Da Renzi ancora una volta soltanto chiacchiere e nessun fatto. Il premier si è affrettato nei giorni scorsi a smentire il suo ministro, ma dietro le sue parole non c’era alcuna strategia, mentre la minaccia terroristica del fondamentalismo islamico è alle porte di casa”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, membro della Commissione Esteri di Montecitorio.

“L’Italia – spiega – grazie alla sua ambasciata, l’unica dell’Occidente ancora aperta in Libia, aveva ottimi rapporti sia con il governo riconosciuto dalla comunità internazionale di Al Thani e Tobruk che con quello filo fratelli musulmani di Al Hasi di Tripoli, e poteva concretamente intervenire con la mediazione di entrambi contro l’ISIS e non lo ha fatto”.

“In un momento così critico poi per la sicurezza mondiale e italiana – sottolinea – gli ultimi governi targati Pd hanno drammaticamente falcidiato finanziamenti per le Forze Armate e le Forze dell’Ordine. Impossibile, pertanto, essere coerenti con le dichiarazioni di Gentiloni”.

“Da mesi – conclude Cirielli – chiediamo agli alleati della NATO e dell’UE di mettere al centro della nostra azione la vicenda libica, ma nonostante la nostra presidenza semestrale e la titolarità della più alta carica della politica estera con la Mogherini, non vi siamo riusciti. L’Egitto, invece, in pochi giorni, è stato capace di far convocare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla questione e, contemporaneamente, con l’accordo del governo di Tobruk ha bombardato l’ISIS in Libia. Da parte di Renzi un vero fallimento. Le parole non servono. Occorrono fatti che tutelino la sicurezza dell’Italia”.

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