“La Pasqua è mobile…”Confronto tra la Pasqua Cattolica e la Pasqua Ortodossa


GIOVANNA NADDEO

Ormai manca davvero poco alla festività della Pasqua, giorno in cui i Cristiani di tutto il mondo festeggeranno la Resurrezione di Cristo.
Ma in che modo l’altro grande ramo dell’albero del Cristianesimo, ovvero quello Ortodosso, festeggia la vittoria del solo che “può rimuovere il dardo della morte e la vittoria della tomba” (1 Corinzi 15:54-55)?
La Pasqua, infatti, è sia per i cristiani Ortodossi che per i Cattolici la festa più importante dell’anno liturgico, la Resurrezione del Signore che coincide con il risveglio della natura e invita a un profondo rinnovamento dello spirito umano. Questo processo inizia, come per il rito cattolico, con la Quaresima, ossia nell’osservanza del digiuno confortato dalle preghiere e da una accurata pulizia delle case, da parte delle donne, delle stalle, degli attrezzi e l’inizio dei lavori agricoli , da parte degli uomini. Il Giovedì Santo è dedicato alla raccolta della legna, alla pulizia dei cortili e all’uccisione dell’agnello. Le donne, in questo giorno, preparano la pasca (dolce tradizionale) e dipingono le uova di rosso. Secondo un’antica leggenda russa, infatti, le pietre che colpirono Gesù, durante la flagellazione, si trasformarono in uova rosse, così come rosse erano le uova portate da Maria al Figlio morente. La tradizione popolare attribuisce alle uova rosse poteri taumaturgici: i bambini, nel giorno di Pasqua, si lavano il viso con acqua, nella quale è stato immerso un uovo tinto di rosso e un soldo d’argento. Il Venerdì Santo è giorno di digiuno assoluto. Si crede che coloro che lo osservano beneficeranno di buona salute e di fortuna per tutto l’anno. La cerimonia del sabato è di sicuro la più importante della festa: a mezzanotte in punto, il pope (sacerdote) bussando dall’esterno per tre volte alla porta maggiore della Chiesa annuncerà “Cristo è risorto” (in greco Christos anesti, in russo Christos voskrès) e spalancando le porte della chiesa intonerà l’inno della Resurrezione lanciando foglie di alloro.
La cerimonia è resa particolarmente suggestiva dalla luce delle candele che tutti i fedeli tengono in mano. Tradizione vuole che la candela sia poi portata, accesa, fino a casa. In Grecia si mangiano le uova benedette, dal guscio dipinto di rosso, ma prima ognuno deve battere il proprio uovo con quello del vicino pronunciando la frase di rito, Christos anesti, a cui l’altro risponderà Alithos Anesti (è veramente risorto). Vince chi riesce a mantenere intatto il guscio.
In Russia nel giorno di Pasqua si indossano abiti nuovi come simbolo di purificazione.
Il pranzo riunisce tutta la famiglia e dalla tavola non possono mancare: uova rosse, ricotta di pecora, ravanelli, una torta salata ripiena di interiora di agnello, arrosto di agnello, la pasca. Non solo, mentre noi qui ci abbuffiamo di pastiere napoletane, colombe e uova di cioccolato, gli Ortodossi Russi gustano il Kulič, simile al nostro panettone natalizio, realizzato con burro, zucchero e ricotta e decorato con frutta candita o frutta secca.
Quando festeggiano gli Ortodossi la Resurrezione di Cristo?
La Pasqua Ortodossa cade la domenica che segue la prima nuova luna dall’equinozio di primavera. Tendenzialmente quindi non si festeggia lo stesso giorno della Pasqua Cattolica. Tuttavia, seppur raramente, a volte le date coincidono, come l’anno scorso, quando entrambe le religioni l’hanno festeggiata il 20 aprile. Quest’anno, invece, gli ortodossi festeggeranno la Resurrezione di Cristo il 12 aprile 2015, mentre i cattolici il 5 aprile 2015.
Il saluto che ci si scambia dal primo giorno di Pasqua fino all’Ascensione è un’espressione di giubilo: “Christos anesti, Alithos Anesti”, ossia “ Cristo è risorto” “ E’ vero che è risorto”.

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