CARNI ROSSE: si può mangiare tutto … ma moderatamente

Annalisa Corinaldesi

SALA C. – E’ sempre lui, il giornalista Pietro Cusati con Uno Tv, a lanciare le idee e gli altri di seguito a copiare. E’ anche accaduto ultimamente con la trasmissione televisiva “Angolo Cusati”, registrata il 3 novembre scorso, che ha rilanciato il tema tanto discusso delle “carni rosse”. Ospite d’eccezione il dr. Riccardo Marmo, gastroenterologo, medico presso l’ospedale di Polla e specializzato in materia di enogastronomia, che comunque tiene corsi di formazione anche a Roma e che ha spiegato a chiare lettere le varie problematiche legate al consumo della cerni rosse ed in particolare di quelle trattate. Il dr. Marmo è uno studioso della materia ed ha condotto in passato specifiche indagini anche sul territorio del Vallo di Diano.
E’ arrivato alla conclusione di poter dire tranquillamente che l’allarmismo contro le carni rosse portato avanti dai mass media (sulla base di dati statistici pubblicati dall’ OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità) è sovradimensionato rispetto alle reali pericolosità dovute a tale consumo che solo se supera i 25 grammi al giorno può diventare a rischio. Ecco, secondo Marmo, c’è stata una confusione tra il termine rischio e la sua ricaduta sui consumatori i dati dell’ OMS si riferiscono, in pratica, alla media percentuale di rischio che interessa larghe fasce della popolazione; se questa media viene ristrutturata e limitata ai singoli territori il rischio diventa sempre più basso. Il necessario -ha detto Marmo, rispondendo alle incalzanti domande del conduttore- che tutti si attengano ad un consumo ridottissimo delle carni insaccate senza criminalizzare anche la carne normale che esiste sul mercato.
Insomma, grazie alla trasmissione televisiva andata in onda su Uno/Tv, potremo stare tutti un po’ più tranquilli facendo attenzione sicuramente alle carni trattate. Presente in trasmissione anche la dott.ssa Roberta Vigna, biologa e nutrizionista, che ha avallato il discorso del dott. Marmo ed ha risposto esaurientemente alle domande del giornalista Cusati, domande incentrate su quali prodotti possiamo mangiare in piena sicurezza; logica la risposta della biologa che ha indicato nei prodotti locali un indice in più di sicurezza. Per quanto attiene detto problema, possiamo aggiungere che va bene per tutti i prodotti locali ma che va fatta molta attenzione nella consumazione dei vini e delle carni trattate; spesso producono più danni di quelli preparati e venduti su larga scala in quanto sottoposti a maggiori e più capillari controlli.

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