Bcc Aquara: i “suoi” primi quarant’anni

 Aldo Bianchini

AQUARA – Quarant’anni sono già tanti anche se nella generalità dei casi, personali – fisici – istituzionali, rappresentano soltanto un  traguardo  intermedio che, se non ti consente ancora di fare dei bilanci, ti induce comunque ad esprimere alcune considerazioni sul proprio vissuto e sulle aspettative future. Del resto i “quarant’anni” è la prima tappa degli “anta” e rinvia sempre i bilanci alla seconda tappa degli “anta”, quella dei cinquanta perché ritenuta molto spesso la metà del cammino di ognuno di noi. La terza tappa, infine, è quella vera per il consuntivo che, anche se non finale, apre a logiche ed esperienze che possono anche mutare sulla base del punto fermo raggiunto. Quando tutto questo si trasporta nel mondo dell’imprenditoria, dell’economia, dello sport e delle istituzioni ci troviamo di fronte ad un passaggio epocale nel senso vero del termine; dopo i primi quarant’anni tutto è possibile: nuova crescita, spinta verso il futuro, radicale cambiamento ma anche crollo inarrestabile. Porto spesso l’esempio di Pericle (il tutto dell’antica Grecia) che nei suoi primi quarant’anni di potere rappresentò in tutto e per tutto il suo popolo e il mondo intero e che subito dopo questa soglia, a causa anche della vicinanza di Fidia, cadde rovinosamente.

            In questi giorni la Bcc Aquara, ottimamente diretta da Antonio Marino, festeggia i suoi primi quarant’anni di esistenza e di fattiva operosità sul territorio di sua competenza, le cerimonie ufficiali ci saranno, invece, nel prossimo mese di settembre.

                Qual è il significato per una banca locale per il raggiungimento di una tappa così  importante ? Non è facile rispondere alla ricorrente domanda, nella maggior parte dei casi istituzionali rappresenta una meta molto importante, a maggior ragione quando questo lungo percorso è stato consumato al servizio della gente nell’ottica dello spirito e della mission fondante cha dovrebbe caratterizzare tutte le Banche di Credito Cooperativo diffuse sul territorio provinciale e regionale. Nello specifico la mission della Bcc Aquara porta con se un valore aggiunto in quanto si è dipanata in piccole e medie comunità nelle quali il primo pensiero è stato quello di “servizio” e non tanto dell’attenzione al bacino di utenza come raccolta fondo o come zona di interesse commerciale e imprenditoriale. Certo, la Bcc Aquara diretta da Antonio Marino, ha pensato anche a questo altrimenti non avrebbe tagliato in bellezza il traguardo prestigiosi dei quarant’anni di vita operativa, ma il primo obiettivo della sua azione di raccordo tra le esigenze del territorio e il mestiere del fare banca è stato sicuramente quello di curare il rapporto con la clientela bancaria normale ed anche, se non soprattutto, il rapporto interpersonale banca-utente-territorio senza il quale davvero non si va da nessuna parte.

            Seguo da poco le vicende esterne della Bcc Aquara ma, in tutta onestà, devo dire di poter affermare che nella persona del suo direttore generale (Antonio Marino) si intravedono tutte le qualità tecniche e professionali di chi è nato per fare banca e fa banca tutti i santi giorni dell’anno in un crescendo che, seppur non travolgente, è piuttosto continuo – sereno – riflessivo e comprensibile anche agli occhi dei meno addetti ai lavori che hanno, comunque, riscontrato nella Bcc Aquara tutti quegli elementi e quei punti di riferimento che le hanno conferito uno dei posti più tranquilli nel panorama bancario locale in cui diversi istituti non hanno raggiunto i quarant’anni di vita autonoma e produttiva. Negli ultimi mesi il d.g. Marino ha chiuso un interessante protocollo d’intesa con la CCIAA (Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura) di Salerno a sostegno delle imprese esistenti nel territorio di competenza che hanno dimostrato di poter crescere e che hanno voglia di farlo in maniera corretta e trasparente. Questo si chiama assistenza del territorio anche in funzione della crescita occupazionale ed economica di realtà probabilmente trascurate e depresse. Per fare questo ci vuole molta iniziativa e capacità tecnica senza le quali anche investimenti corposi possono dimostrarsi inefficienti ed improduttivi.

            E la Bcc Aquara queste qualità le ha tutte ed hanno funzionato per quaranta lunghi anni di storia, altrimenti saremmo qui a parlare di altro e non dei successi lenti ma continui di un istituto bancario locale che entro la fine dell’anno potrà vantare ben dodici sportelli al servizio delle varie comunità.

            Auguri alla Bcc Aquara.

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