DE LUCA: tutti gli autisti del governatore !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Non c’è niente da fare, con gli autisti il governatore Vincenzo De Luca è molto sfortunato (oggi si dice “sfigato”) per due ordini di motivi: l’ex sindaco è troppo buono con loro e, invece, loro credendo di stare seduti vicino al “sole” travalicano spesso il mandato loro assegnato.

         Questo in sintesi la storia degli autisti di De Luca che sono stati tanti e in tanti si sono auto castrati rimanendo per sempre fuori dalle grazie del kaimano buono. E per rimanere fuori ce l’hanno dovuta mettere propria tutta perché il principale difetto di “Vincenzo” è quello di affezionarsi ai suoi scudieri (autisti, impiegati, funzionari, dirigenti, uomini fidati, ecc.) e prima di decidere di mandarli a quel paese la misura deve essere davvero colma. Uno strano atteggiamento, quello del kaimano, che da un lato sembra il gelido gestore del potere e dall’altro si affeziona anche verso chi non lo merita. Queste cose purtroppo non potrete mai leggerle sui giornali nostrani perché molti giornalisti non hanno assolutamente memoria storica dei fatti già accaduti e che potrebbero accadere di nuovo.

         Insomma, se vogliamo, De Luca è un mostro anche per questo suo modo di fare a cavallo tra il bastone e la carota, come si diceva un tempo lontano; e il governatore viene da lontano.

         E’ la prima volta che parlo dei suoi autisti, volevo risparmiare questa categoria che non ha mai saputo apprezzare l’affetto personale che De Luca ha sempre dimostrato verso di loro, facendoli vivere (parlo dei suoi autisti) non come “servi sciocchi” ma come accompagnatori fidati e partecipi di tante chiacchierate nelle lunghe ore di viaggio che la vita di un sindaco, di un parlamentare e poi di un governatore impone. Ne parlo perché in questi giorni, dopo l’incidente occorso in zona Carmine di Salerno all’autovettura di servizio che stava accompagnando a casa De Luca, sono state dette e scritte un sacco di cazzate in una corsa forsennata a chi la sparava più grossa.

         Ha perfettamente ragione il governatore quando dice che la stampa ha creato un vorticoso caso mediatico non avendo niente altro da fare; innanzitutto a guidare la macchina non era il governatore ma uno dei suoi quattro autisti (Claudio Postiglione); in secondo luogo la scelta del senso vietato è stata comunque sempre dell’autista, che il senso vietato era di pochissimi metri (una decina in tutto) per chi conosce la zona dove abita De Luca e se si scende dall’autostrada viene quasi naturale fare contromano quei dieci metri per parcheggiare davanti al portone di casa nello spazio appositamente riservato. Di certo rimane il fatto che l’autista ha commesso una grave infrazione al codice della strada e per questo va punito nella maniera più giusta.

         Risibili, se non proprio ridicole, le giustificazioni addotte innanzitutto dal sindaco Enzo Napoli e poi dagli altri personaggi che sono intervenuti sulla vicenda, compresi quelli della presunta opposizione. A tutti costoro vorrei sommessamente ricordare che il vigile-autista quando opera per conto della Regione (come autista di De Luca) non è più un vigile urbano e perde, comunque, la qualità di “agente di polizia giudiziaria” ammesso (e non concesso) che tutti i vigili urbani lo siano; perché è giusto precisare che detta qualifica ai vigili urbani la conferiscono soltanto i magistrati quando li delegano per compiti impropri rispetto alla loro normale attività nel contesto della quale sono considerati normali “agenti di polizia municipale con le vesti di pubblici ufficiali”. Solo nel caso di “polizia giudiziaria” con tanto di pistola e paletta gli addetti possono compiere percorsi stradale alternativi ed anche contro mano, anche se in questo caso ci vorrebbe necessariamente la segnalazione luminosa sul tettuccio che l’auto blu non ha a meno che non sia stata messa sotto protezione. E non risulta che De Luca sia sotto protezione e dotato di regolare scorta.

         Tutta la caciara prodotta dai giornali nelle scorse settimane è oltremodo fasulla e destituita di ogni fondamento; probabilmente per un’abitudine sbagliata l’autista ogni qualvolta scendeva dall’autostrada imboccava via Lanzalone al contrario per percorrere quei dieci metri contro mano; questa volta gli è andata male e, fortunatamente, non è accaduto niente di grave che potesse mettere a rischio seriamente e fisicamente la ragazza sullo scooter investito. In questi casi la fa da padrona la distrazione che arriva sempre e comunque in maniera inaspettata, ela ragazza probabilmente era distratta.

         Insomma voglio dire che l’accadimento non è tale da essere strombazzato da tutti i giornali, le cose da strombazzare sarebbero tante, ma tutti dimenticano la storia passata e recente. Ad esempio lo stesso autista dell’incidente in Via Lanzalone, Postiglione, è stato protagonista tempo fa di un’altra scabrosa vicenda per la quale De Luca aveva deciso di rispedirlo al traffico cittadino, per ritornare subito sulla sua decisione per quel tipo di affetto che nutre verso i suoi collaboratori più stretti. Ma ci sono tanti altri casi di autisti che hanno toccato il sole e che non l’hanno meritato.

         Alla prossima.

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