Elezioni 2018: il porto al centro nella battaglia elettorale

 

Aldo Bianchini

SALERNO – L’avevo gia’ scritto il 24 dicembre scorso che uno dei temi piu’ scottanti dell’imminente campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018 sarebbe stato sicuramente quello relativo all’ignominiosa fine cui e’ destinato il porto di Salerno affidato per il momento alle cure di Spirito e Messineo; e nonostante quest’ultimo (in preda forse al delirio deluchiano) abbia assicurato, solo a chiacchiere, che il porto di Salerno non sara’ secondo a quello di Napoli.

Un’affermazione molto giusta, difatti il porto di Salerno dal primo dell’anno in corso non e’ piu’ niente se non una scheggia incorporata nel megaporto di Napoli. E’ ovvio che se Messineo gioca sulle parole l’affermazione puo’ apparire come una dichiarazione di vittoria rispetto al disastro assoluto che la politica deluchiana(portata avanti da De Luca e da Bonavitacola) ha registrato dopo aver liquidato bruscamente e brutalmente l’ex presidente dell’Autorita’ Portuale di Salerno, Andrea Annunziata, che era ed e’ validissimo tanto e’ vero che e’ stato subito recuperato alla presidenza dell’autorita’ portule del Tirreno Meridionale. Questo l’esempio classico di come il governatore tratta i suoi collboratori piu’ stretti, pronto a buttarli a mare se raggiungono successi e/o ragionano di testa propria.

Ma non e’ di questo che intendo parlare con il presente articolo; piuttosto mi interessa mettere in evidenza il commento che al mio precedente articolo del 24 dicembre ha fatto l’ingegniere Gaetano Perillo che spesso interviene sugli argomenti trattati da questo giornale.

“”Non è da escludere che l’imminente contesa elettorale esaspererà i toni fra i vari contendenti i quali, su ciascun tema riguardante le vicende cittadine, troveranno il modo di addossarsi reciprocamente colpe e meriti. La stampa se ne farà portavoce e, auspicabilmente in termini obbiettivi e trasparenti, riferirà sulle diverse posizioni, riportando puntualmente quanto detto e fatto nelle varie specifiche circostanze. Il primo argomento che viene subito alla ribalta è, direi quasi naturalmente, il Porto di Salerno.Come giustamente segnalato dal Direttore esso rappresenta la “linfa vitale … per l’intera economia” della città. Date le dimensioni da esso assunte e l’importanza che ricopre in sede nazionale e internazionale, mi viene quasi di dire che, in aggiunta al famoso e velleitario detto: “Si Saliern avesse ecc…”, se ne potrebbe coniare e adottare uno più realistico: “Si Saliern NUN avess o puort, sarria bell e muort”. Dopo la non brillante riuscita del distretto industriale nell’area sud-orientale della città, le altre attività (turismo, arte, cultura, richiami gastronomici, ecc) possono rappresentare un volano, ma solo con una frequenza transitoria ed episodica per lo sviluppo economico cittadino, non avendo ancora raggiunto una valida consistenza, anche ai fini di una consistente crescita occupazionale. Sul fronte del porto, peraltro, da mesi si sente parlare delle opere incompiute o mai iniziate: il dragaggio dei fondali, che vieta alle navi di maggior pescaggio di affiancarsi alle banchine; l’allargamento dell’imboccatura del porto, che dovrebbe facilitare le manovre di entrata e uscita delle navi; il riempimento a mare, per aumentare la superficie utile delle banchine; il completamento della Porta Ovest, fin dall’inizio soggetta a problematiche giudiziarie e tuttora alla ricerca di un imprenditore affidabile e seriamente intenzionato a portarla a termine; la stessa Nuova Stazione Marittima, tuttora adibita a mansioni, sia pure nobili, ma non adeguate allo scopo che ne hanno originato la costruzione.Si tratta quasi di un ritornello che rimane tale senza concretizzarsi ancora in … strofe e fatti compiuti. E qui si innestano i miei convincimenti, per cui il ritornello andrebbe allungato anche col tema del raccordo ferroviario del porto con la linea TEN-T. Come noto esso è inesistente anche perché forze politiche sonnacchiose e disattente continuano ad ignorare la portata del problema. Non sembra scuoterle neanche il fatto che per una eventuale interruzione del traffico sul Viadotto Gatto dovuta a motivi strutturali e data la prolungata inagibilità della Porta Ovest non esisterebbe una alternativa valida e produttiva per il movimento delle merci verso il porto e viceversa.
Certamente, un traforo ferroviario non si fa dall’oggi al domani. Ma,… se mai si parte!!
Altrove invece son partiti o proseguono alla grande. Sulla stampa specializzata si leggono di frequente le notizie riguardanti questo tema, del trasporto cioè di container e altre merci preferibilmente su rotaia. Riporto alcuni esempi dell’ultimo biennio:

– Treno intermodale fra Trieste e Novara;
– VTE Genova potenzia la ferrovia;
– Un treno tra Venezia e Rotterdam;
– Combinato mare-rotaia fra Adriatico (VE) e Baltico;
– Treno container collega Trieste alla Slovacchia;
– Treno intermodale da Pescara a Novara;
– Nuovo scalo ferroviario al porto di Livorno;
– Da Trieste combinato treno-nave per la Svezia;
– Porto di Taranto sarà collegato a ferrovia nazionale;
– Partono i treni automotive da Gioia Tauro:
– Ponte ferroviario fra i porti di Civitavecchia e Ancona, interseca la TEN-T;
– Ravenna: terminal container raccordato a linea ferroviaria;
– Napoli: gara per treni dal porto agli interporti
– Interporto di Bologna potenzia ferrovia;

Si tratta di una parziale panoramica che, limitatamente alla portualità italiana, spazia da nord a sud e vede impegnate le Autorità portuali in sinergia con gli operatori del settore e con le autorità politiche e amministrative locali e nazionali per produrre analisi di mercato e per elaborare progetti tecnico-economici al fine di assecondare il trend dei trasporti che, per tante motivazioni porta a privilegiare il mezzo ferrato piuttosto che quello su gomma.Senza contare che il mancato collegamento con il grande network ferroviario europeo costituisce e costituirà un handicap notevole e, ironia della sorte, declasserà proprio la città che non perde occasione per definirsi EUROPEA””.

NOTA: l’intervento dell’ing. Perillo mi dara’ la possibilita’ di ulteriori interventi su Porta Ovest, sul raccordo ferroviario e quant’altro.

One thought on “Elezioni 2018: il porto al centro nella battaglia elettorale

  1. Ringrazio il dr. Bianchini per aver riprodotto, in questo suo ritorno sul tema “porto di Salerno”, quanto da me scritto in un precedente commento, dove paventavo che il cambio di governance e di collocazione operativa dello scalo nonché la mancanza di una visione strategica a tutto campo, confacente alla configurazione della struttura potevano rallentare lo sviluppo e la capacità di incremento e diversificazione delle sue facilities.
    La recente notizia che a livello ministeriale è stata riconosciuta l’importanza di prolungare la metropolitana cittadina fino all’aeroporto Costa d’Amalfi, con la conseguente approvazione di uno stanziamento di 125 milioni di €, conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che il trasporto su rotaia rappresenta il meglio di quanto attualmente si debba perseguire.
    Giusta quindi la nota di compiacimento diramata dal Comune di Salerno che ne ha sottolineato “l’inserimento nel programma di rilancio del sistema del trasporto pubblico”, evidenziando anche che l’opera dà un “contributo a migliorare la qualità ambientale”.
    Naturalmente, qui si tratta del trasporto di persone dirette ad una struttura aeroportuale e viceversa.
    Tuttavia, analoghe considerazioni sono trasferibili anche al complesso dei sistemi infrastrutturali adibito al trasferimento di merci da e verso uno scalo marittimo. In questo caso la tipologia delle cose trattate è molto più varia e richiede ancor più una diversificazione dei vettori, sia in relazione alle destinazioni di arrivo e partenza che per quanto attiene gli oggetti trasportati e la loro movimentazione.
    Non può quindi un porto affidarsi ad un unico sistema (la strada) per quanto efficiente e affidabile esso possa essere.
    (Ma … a Salerno lo sarà realmente e arrecherà pienamente i benefici tanto attesi?)
    Continuo a ripetere perciò che non bisogna perdere … il treno in corsa.
    Tempo fa il Presidente della Campania, pur con le riserve che suscita per certi suoi comportamenti, affermò che la ferrovia, sia quella destinata a trasporto pubblico che quella adibita alle attività commerciali, rappresentava un “goal insostituibile” per muoversi a livello regionale e oltre.

    È il caso di tornare quindi sull’argomento evidenziando che il porto di Salerno soffre e soffrirà ancor più se continuerà ad essere tenuto nel limbo, perché privo di una tratta ferroviaria in grado di collegarlo direttamente con la Rete Europea TEN-T.

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