COSTANZA: la principessa ha divorziato !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Da alcuni anni non scrivevo più sull’evento della manifestazione teggianese nota con la denominazione di “Alla tavola della Principessa Costanza”, ideata e voluta da Elio Cantelmi venticinque anni fa con la prima Principessa Concetta Maria Cantelmi (figlia dell’ideatore), principessa che dopo un lungo esilio è ritornata nel suo ruolo interpretativo di un personaggio che è rimasto inalterato nel tempo e, soprattutto, nell’immaginario della gente accorsa a Teggiano sempre massicciamente. Intorno alla Principessa (ed alle tre interpreti con Serena D’Elia e Cinzia Innelli, oltre alla Cantelmi) si era subito creato un alone di mistero e di perfida invidia per le tantissime ragazze che avrebbero voluto interpretarne il ruolo. Insomma una favola dei nostri giorni, interrotta bruscamente. Questa la notizia che mi ha indotto a ritornare sull’argomento.

Purtroppo neppure nelle favole le donne sono fedeli fino in fondo, neppure le Principesse riescono a mantenere fermo ed immutabile nel tempo un rapporto d’amore, e di conseguenza neppure i Principi Azzurri sanno curare e rinfrescare il loro rapporto con la “Bella Addormentata”. Perché ? perché la vita ci insegna che quando una giovanissima e bellissima “Principessa” viene conquistata e sedotta in età prematura e poi viene accompagnata, anche nell’intimità di un rapporto apparentemente indissolubile, lungo i difficili percorsi della vita alla fine può cadere nelle grinfie di un amante o di un aspirante fidanzato; tutti realmente innamorati ma anche disposti a guerre intestine tra loro per primeggiare sulla Principessa che il popolo (non quello da 100mila presenze favoleggiato da qualcuno !!) spinge verso il suo Principe Azzurro.

Il tempo attutisce le attenzioni maschili, il tempo determina l’abbassamento del livello di “sex appeal” della fanciulla dai capelli turchini (la Principessa !!), viene allo scoperto la moglie senza più l’incanto iniziale delle prime follie amorose, e accade che viene allo scoperto il volto di un amante  e si ritorna daccapo: le emozioni, la passione, la voglia, l’amore sfrenato, l’amore pacato, la perdita di appetito sessuale, e ci si ritrova con un altro amante, con un altro aspirante fidanzato e con il marito messo ai margini se non addirittura sfrattato di casa.

In fin dei conti è solita la storia della vita che da sempre vediamo accadere nelle altre famiglie ma anche nelle nostre famiglie con risultati, spesso, disastrosi: spinelli in età adolescenziale, celebrazione dei diciotto anni in pompa magna, primi grandi amori (dopo quelli travolgenti e tipici dell’adolescenza), primi tentennamenti e, infine, lo strappo alle regole e il tradimento in piena responsabilità. Poi comincia un’altra vita.

E questa è anche la storia della favoleggiata, ambita, desiderata, spasimata Principessa Costanza alla cui tavola si sono seduti politici, professionisti, amministratori, gente comune ed anche affaristi di giornata; e quì passiamo alla storia o alla cronaca favolistica della realtà di colei che dall’alto dello scranno retto, si dice, da centomila visitatori e aspiranti amanti (ma il dato è sicuramente opinabile) ha sfasciato una famiglia, una bella famiglia che sembrava poter resistere al tempo ed alla dannosa abitudinarietà di un rapporto ormai stanco e logoro che andava avanti da troppo tempo rispetto alle “voluttuose voglie frenetiche” della Bella Principessa che alla sua tavola quest’anno, nei giorni non tanto caldi di ferragosto, avrebbe fatto innamorare senza speranza migliaia e migliaia di visitatori abituali e occasionali. Ed è stata vista più in forma, più soddisfatta, più donna (per non dire “femmina traditrice” come amava ripetere il grande Vittorio De Sica), insomma più appagata per un grande risultato raggiunto con un nuovo e travolgente amore.

Ci sono voluti ben 25 anni ma alla fine ce l’ha fatta la bella Principessa Costanza (che in passato ha avuto bisogno anch’essa di qualche ritocchino sostitutivo) a scegliere l’amante più dolce e focoso, l’amante che almeno per altri due anni le garantirà passione, voglia e amore sfrenato; l’anno scorso aveva evidenziato le prime battute a vuoto ed alla sua tavola non c’era più seduto il legittimo marito  (neppure invitato tra lo sconcerto della gente !!) ma erano presenti l’aspirante fidanzato e l’amante facoltoso e irruento (come tutti gli amanti disposto a spendere ciò che un marito spende forse in una vita intera) che voleva tutto e subito, anche a costo di far tradire lo stagionato marito. Ma questa volta, almeno questa volta, il marito è stato molto attento ed al primo segnale forte di una possibile relazione tra Costanza e l’amante si è subito tirato intelligentemente in disparte, senza traumi o accuse strumentali, ma con ferma ed irrevocabile decisione. Questo, in definitiva, non se lo aspettava dalla sua Principessa alla quale negli ultimi anni aveva concesso tutti gli sfizi che voleva: il “costosissimo conio” delle monete, l’assalto al castello, il concorso fotografico, l’allestimento di un apposito ufficio per la sfilata storica, i concerti con il prof. Cimino, ed altro ancora; ma la scelta dell’amante (dall’attività similare) non poteva passare come un qualunque e pur giusto altro sponsor, no; basta, il vaso ormai era colmo e dopo l’affronto del 2017 ecco arrivare il divorzio. Carta canta diceva qualcuno e carta ha cantato tra i due ex amanti; e sempre in maniera silenziosa il fedele marito è andato via, senza neppure soffermarsi a spiegare che gli sponsor tecnici (distinti per categorie ed attività di appartenenza) non hanno nulla a che vedere con gli sponsor normali e che in una grossa manifestazione non possono essere schierati due sponsor tecnici che svolgono la stessa attività. E dire che diversi mesi fa c’era stato un ennesimo tentativo di riconciliazione familiare, ma a nulla sono valsi gli sforzi del consorte abbandonato; dopo ogni tentativo i tradimenti si sono susseguiti con sempre maggiore forza.

Sa bene, l’ex marito, che Costanza è fatta così; che è desiderosa di amori voluttuosi, che ama l’avventura oltre la favola, che ha sconvolto i baldi giovani di tutti i casati del Vallo in decine di duelli ludico-rusticani; ma che comunque dentro il suo cuore ha conservato sempre uno spazio per l’uomo che l’ha raccolta da bambina, l’ha fatta crescere, l’ha festeggiata per i suoi diciotto anni con l’assalto al castello e con il conio delle nuove monete dorate (cose extra, oltre la dote annuale !!), l’ha accompagnata all’altare in mezzo a due ali di figuranti, di dogi, di notai e notabili, di giovani aspiranti delusi; e l’ha inondata di ogni attenzione assecondando qualsiasi sua richiesta, anche il probabile (ma mai conclamato) ritocchino finalizzato alla conservazione della sua riconosciuta avvenenza.

Come accade nella vita dei comuni mortali anche per le Principesse c’è, però, l’ora della meditazione, del risveglio dopo la tempesta d’amore, del ritorno all’amore consolidato da una vita passata insieme tra alterne fortune, dell’abbandono definitivo delle voglie insane che si vivono solo tra amanti; per quell’ora ci vorrà del tempo, ma il legittimo marito sa aspettare il momento in cui potrà dettare patti e condizioni; e come sempre lo farà con garbo, con stile, senza dare in escandescenze come è nel suo costume, anche se piuttosto arrabbiato per non aver potuto celebrare le nozze d’argento con la sua  amata.

Nel buio della notte del 13 agosto scorso sembra che la “vibrante Principessa”, orgogliosa del suo nuovo amore che ha sbandierato pubblicamente come può fare solo una donna di sangue blu, ad una sua cortigiana che le consigliava un rapido passo indietro anche alla luce del fatto che i favoleggiati 100mila aspiranti si erano ridotti a meno di 50mila reali, abbia risposto: “Non posso fare a meno del mio amante, lo desidero troppo, almeno per i prossimi due anni, poi si vedrà”.

Se son rose fioriranno, aggiungo io; anche perché a volte gli amanti focosi e facoltosi strappano le vesti delle loro amate inducendole a passare, poi, di amante in amante per tutto il resto della loro vita; e per Costanza, la principessa delle favole, non è affatto cosa buona e giusta.

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