Gaspare Russo: ad alta velocità … verso Battipaglia

  

Aldo Bianchini

SALERNO – Per concludere il ragionamento sull’alta velocità sono ritornato nello studio dell’ avv. Gaspare Russo (notissimo personaggio politico degli anni che vanno dai ’60 ai ’90, già sindaco di Salerno, presidente della Regione Campania, presidente della CCIAA e consigliere nazionale delle FF.SS.).

Presidente eravamo rimasti a Battipaglia ed alle sue aspettative di una fermata dell’alta velocità. Vuole spiegare meglio il problema ?

  • La stazione di Battipaglia era il terminale dell’organizzazione ferroviaria italiana e dell’Italia meridionale continentale; una problematica che solo successivamente è stata regionalizzata. Quindi Battipaglia era ed è uno dei principali nodi ferroviari dell’intero Paese. Basterebbe pensare che durante la seconda guerra mondiale è stato il principale obiettivo dei bombardamenti alleati con tutte le conseguenze di distruzione e di morti e feriti che ne derivarono.

Quindi il terminale di Battipaglia fu preso solo in un secondo momento in considerazione o rientrava già nella prima pianificazione per la quale anche Lei fu impegnato ?

  • Assolutamente si. L ‘alta velocità, come ho già ricordato prevedeva Battipaglia come terminale dell’alta velocità Milano – Roma – Napoli – Battipaglia. In sostanza l’alta velocità, nata con la riforma ferroviaria del 1985 non si arrestava ad Afragola ma aveva come terminale Battipaglia, che all’epoca era anche la fine del compartimento ferroviario di Napoli, perché subito dopo iniziava il compartimento di Reggio Calabria.

 

Il confine tra i due compartimenti delineava anche la demarcazione tra due diverse pianificazioni?

 

  • SI, ripeto, l’alta velocità terminava a Battipaglia, per una decisione politica assunta dal Parlamento, dal Ministero dei Trasporti e dall’Ente Ferrovie dello Stato. La sindaca di Battipaglia, forse perché non è a conoscenza delle decisioni assunte negli anni ’80 con la riforma ferroviaria chiede ben poco. E sorprendente che Trenitalia faccia finta di ignorare questa realtà storica e politica. La continuità è stata e lo è tuttora sempre alla base di qualsiasi azione. Trenitalia non può ignorare questa storia e può e deve semplicemente prendere atto delle decisioni politiche assunte negli anni ’80.

 

Presidente, allora abbiamo assistito ad una sceneggiata ben organizzata da Trenitalia e il governatore De Luca  per illuderci di aver avuto l’alta velocità ?

 

  • Mi limito ad osservare che la conoscenza del passato non può essere buttata alle ortiche, ma resta essenziale per qualsiasi azione anche oggi.

 

Quindi Presidente l’alta velocità, ripetiamolo ancora, nasce a Milano e finisce ad Afragola ?

 

  • SI. E da Afragola a Battipaglia doveva essere realizzata una nuova linea ferroviaria ad alta velocità, che non è mai stata fatta.

Dunque l’alta velocità, secondo il programma del 1985, non sarebbe mai passata per Salerno e neppure per Napoli ?

 

  • Esattamente, perché era prevista la realizzazione di collegamenti veloci per raggiungere i centri urbani più importanti.

 

Detto tutto questo, adesso per risolvere il problema di Battipaglia cosa consiglia alla sindaca Cecilia Francese ?

  • E’ una domanda intrigante. Di pretendere, dico pretendere, da Trenitalia, il rispetto delle decisioni assunte in passato dal Parlamento, dal Ministero dei Trasporti e dalle FF.SS., perché Battipaglia era e resta uno dei principali nodi ferroviari del Paese con o senza alta velocità.

 

NOTA:  Insomma quasi come dire che Napoli e Salerno sono semplicemente agganciate all’alta velocità così come lo sono dal dicembre 2016 Potenza e Taranto; e come lo sono Agropoli, Vallo della Lucania e Sapri durante i periodi estivi a cominciare da giungo 2017. Per Battipaglia il problema si è fatto stranamente più complesso e paga i ritardi delle amministrazioni locali; un domani, forse, anche Battipaglia sarà agganciata.

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