GAMBINO: Un consiglio turbolento e la … lezione di Camillo

 

Aldo Bianchini

PAGANI – La politica dovrebbe prendere spesso lezioni comportamentali dagli animali a quattro zampe come Camillo, un cane di razza, che ha assistito in doveroso silenzio a tutte le fasi, alcune delle quali turbolente, dell’eletto Consiglio Comunale di Pagani che il neo sindaco Alberico Gambino aveva convocato per le ore 21.00 di domenica 30 giugno 2019 al fine di esprimere la propria fiducia nella nuova amministrazione (sindaco in testa) e convalidarne sia la legittimità istituzionale che tutti gli atti già proposti, promossi ed approvati in quest’ultimo mese. Un consiglio comunale, il primo della nuova “era Gambino”, che è arrivato dopo le polemiche provocate dall’atteggiamento istituzionale molto duro del segretario generale dr. Francesco Carbutti (nominato con Decreto n. 41 del 24.04.18, che qualcuno ha descritto come ostruzionismo premeditato !!) e dallo sconcerto della stessa opposizione che, almeno per ora, non  ha ancora ben capito come muoversi in questa intricata vicenda relativa alla presunta incandidabilità di Gambino per via di una sentenza della Corte di Cassazione notificata, per difetto di indirizzo !!, a più riprese ed in una fase elettorale molto delicata ed incerta; incertezza che aveva fatto pensare a più di qualcuno che la notifica dell’atto fosse stato pilotato dall’opposizione o dalla stessa maggioranza attraverso una serie complicata, e non facilmente ricostruibile, di passaggi istituzionali distorti che a Pagani non sono nuovi ed evocano un recente passato pieno di veleni fin dentro le aule di tribunale.

Da sinistra: Alberico Gambino e Salvatore Bottone

Ho il certificato di qualità sull’onestà e la moralità, sono limpido, innocente e devo dimostrarlo a tutti anche in sede civile perché credo ancora in questo Stato” ha letteralmente gridato Alberico Gambino quando ha aperto i lavori dell’assise comunale.

Ho preso atto della vittoria di Gambino e gli ho fatto gli auguri di buon lavoro ma sono arrivate delle notizie che mi hanno indotto a fare nuove valutazioni, perché non ero a conoscenza della sentenza su Gambino arrivata durante la fase elettorale”, ha invece dichiarato Salvatore Bottone al momento di lasciare l’aula prima del voto.

Già si era consumata, a quel punto, la fase (ai limiti della sceneggiata napoletana) di un segretario generale (Carbutti, ndr !!) sfiduciato che resiste sulla sua poltrona prima di lasciare l’aula, su consiglio sussurrato dell’Arma dei Carabinieri, e trascinare con se interi faldoni che, badate bene, non sono o non dovrebbero essere di proprietà personale ma dell’intera comunità paganese. Una nuova suggestiva interpretazione del segretario generale che nel portare via anche l’ordine del giorno ha come dichiarato di essere lui l’unico tra i presenti capace di interpretare le modalità con cui un segretario viene nominato o messo in ferie ed anche l’unico in grado di interpretare la sentenza della Cassazione (che solo per leggerla fa venire il mal di testa !!) e produrre gli atti successivi prodromi a decretare la decadenza del sindaco, della giunta, del consiglio e di tutte le ordinanze già emesse. Può anche darsi che sia davvero come dice il dr. Carbutti, ma un minimo senso di “dovere istituzionale” avrebbe indotto chiunque in primo luogo ad un religioso silenzio tenendo conto che neanche il Prefetto è stato ancora in  grado di decidere alcunchè, e poi ad una diplomatica assenza dal Consiglio Comunale.

Il dr. Francesco Carbutti lascia il Consiglio Comunale di Pagani

Qui, invece, si è arrivati allo scontro frontale senza esclusione di colpi, quasi come se la volontà popolare non contasse più niente per una comunità che per troppo tempo è rimasta ingiustamente avvolta nelle linee d’ombra di un’inchiesta giudiziaria che ha trascinato un innocente in manette fin dentro l’aula del tribunale di Nocera Inferiore e ben richiuso dietro le sbarre esposto allo sperato (dai suoi nemici !!) pubblico ludibrio che, badate bene, non ci fu neppure in quella drammatica occasione.

Assistendo a queste feroci, inusuali e terrificanti battaglie (tutte nate da illazioni ben orchestrate da una piccola parte politica paganese) mi sono chiesto, da cittadino prima e poi da giornalista, come fanno gli ultimi residui dell’opposizione a non rendersi conto che Pagani ama Gambino, che Gambino ama Pagani e che la stragrande maggioranza della popolazione vuole come suo sindaco proprio Gambino. Queste sono cose elementari da tenere bene in considerazione quando si avviano battaglie invereconde; Garbutti, Bottone, De Prisco, Desiderio, insomma tutte le opposizioni se ne facciano presto una ragione altrimenti alla prossima tornata elettorale sono destinati a scomparire per sempre.

Il consiglio comunale di Pagani

Cinque ore è durato il Consiglio Comunale tenutosi a Pagani domenica scorsa; e lui, Camillo (il cane di razza), taglia grande e nero peloso, è stato sempre lì in silenzio senza muovere un muscolo ma aprendo e chiudendo gli occhi per osservare meglio la sceneggiata; chissà quali consigli avrebbe voluto dare a tutti, soprattutto agli oppositori di Gambino. Lui Camillo una ragione se l’è già fatta, lui prima degli altri ha capito che Pagani ama Gambino e che Gambino ama Pagani, poi viene tutto il resto. Ma Camillo ha capito anche che Gambino non è più quel personaggio, giovanile – gioviale e scanzonato, amico di tutti fino alla mattina del 15 luglio 2011; qualcosa in Gambino è cambiato, si è indurito ed ora innanzitutto pensa a se stesso ed alla sua famiglia anche se sempre con Pagani e per Pagani. E pensando che Gambino è un altro uomo, alla fine si è alzato Camillo, una breve scrollatina di pelo, e con passo silenzioso – fermo – deciso e caracollante ha seguito la sua padrona (dott.ssa Ivana Perongini) che come è giusto che sia, e per volere di Gambino, ha ripreso il suo posto di segretario generale del Comune di Pagani, un comune che aveva guidato per anni con temeraria sicurezza e legalità fino al punto di opporsi duramente all’approvazione di una delibera che avrebbe consentito ai D’Auria-Petrosino di perpetrare alcuni ulteriori abusi edilizi; delibera che per mera cronaca l’opposizione dell’epoca (quasi sovrapponibile nei nomi a questa di oggi) voleva fermamente approvare.

Grazie Camillo per la lezione di serenità, di affidabilità e di senso delle istituzioni che hai dato a tutti; soprattutto nell’indicare la via da seguire che parte dal riconoscere all’avversario la dimensione che merita senza alcun pregiudizio per non cadere nella trappola della polemica a tutti i costi, costi quel che costi; come è subito accaduto dopo il Consiglio Comunale quando è esplosa per la vicenda quasi surreale dell’intitolazione della strada alla memoria di Tonino Ferraioli, vittima della camorra, quella che a Pagani c’è anche se non è riuscita mai ad entrare a Palazzo San Carlo, almeno sotto la gestione di Gambino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *