CORONAVIRUS: NECESSITA’ DI CONTARE BENE

Dott. Nunzio Antonio Babino

dr. Nunzio Antonio Babino, già direttore sanitario ospedale di Polla

VALLO di DIANO – Nei prossimi giorni sarà necessario valutare bene gli effetti di tre settimane di blocco delle attività degli  Italiani, del distanziamento sociale, della chiusura della popolazione nelle case e di tutte le altre misure  fin qui adottate dal Governo e dalle Autorità regionali e spesso anche dai Sindaci dei Comuni.  Ciò è ancora più necessario perché, come sappiamo, si prospetta la decisione imminente del Governo  di prorogare tutto di altre tre settimane, fino al 18 aprile.

Ci auguriamo che le pesanti ripercussioni negative sull’economia, che già sono emerse molto gravi, non

siano sottovalutate. L’isolamento dei malati e dei contagiati risultati positivi sarebbe più facile da realizzare, con minori conseguenze sull’economia.

L’isolamento totale di tutti i Cittadini, anche di quelli sani, che, vivaddio, sono la stragrande  maggioranza, continuerà ad essere difficile da realizzare, non fosse altro perché viene a coinvolgere  molti milioni di persone sane, compresi i tanti giovani in buona salute e in piena attività lavorativa.  In ogni caso, nelle prossime settimane, bisognerà continuare a contrastare la diffusione del virus,  mettendo in campo anche nuove strategie più incisive e più efficaci.

Soprattutto bisognerà capire bene l’andamento del contagi, per avere contezza delle migliori decisioni  da prendere anche in merito a nuovi interventi da mettere in campo sanitario per contrastare la malattia.

Purtroppo tra gli scienzati, ma anche nell’opinione pubblica, emerge la consapevolezza che siamo in  difficoltà, perché ancora non si è riusciti a capire bene l’andamento della famosa “curva epidemiologica”

con cui il virus si diffonde.

Il sospetto sul valore dei dati diffusi dalla Protezione civile si sta concretizzando in una consapevolezza,

da più parti, ma anche da parte degli illustri scienziati del settore, compreso lo stesso famoso Prof. Burioni, più volte apparso in TV, che in merito ha riferito: “la curva non esiste, perché i dati che ci  leggono ogni giorno alle 18 non hanno molto senso”.

Anche lo studioso Enrico Bucci, docente all’Università di Filadelfia, ha detto che in Italia la modalità con

cui vengono eseguiti i tamponi è “molto disomogenea” ed è molto varia nei diversi territori, oltre che da  Regione a Regione, tanto che i dati non sono utili per lo studio della “curva epidemiologica”, che  dovrebbe indicare lo sviluppo effettivo della malattia tra la popolazione.  In effetti, le variazioni quotidiane del numero dei contagi annunciati a fine giornata dalla Protezione civile appaiono, in modo evidente, ogni giorno, direttamente legati al numero dei tamponi che si  effettuano sul territorio.

Verificare per credere!

Io l’ho fatto con attenzione e mi sono convinto che è così: quando si fanno più tamponi, in quel giorno  vengono rilevati più contagi; quando si fanno meno tamponi, in quel giorno vengono rilevati meno  contagi. Spesso la stessa Protezione civile l’ha messo in evidenza.

Allora viene fuori che i dati sui contagi reali sono ben altri, rispetto a quelli pubblicizzati dalla Protezione Civile, in quanto i dati reali devono riferirsi al numero di tutti gli effettivi nuovi contagiati in quel giorno,  che ovviamente comprende, oltre le persone testate come positive in quel giorno, anche le tante altre  persone, che non sono state testate e che in effetti rappresentano la maggioranza della popolazione.

Se è così, da subito abbiamo bisogno di numeri più affidabili per decidere come meglio contrastare la malattia nelle prossime tre settimane ed anche in quelle successive.

Occorre in pratica contare bene e meglio i contagi, anzi come Cittadini, abbiamo il sacrosanto diritto di  conoscere numeri certi sul contagio ed effettivamente utili per avere consapevolezza della “curva epidemiologica” del virus e decidere da parte delle Autorità di continuare a tenerci tutti “chiusi in casa” per ulteriori tre settimane.

Se sarà effettivamente utile, lo faremo !

 

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