Settimana mondiale delle vaccinazioni promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ci sono ancora circa 20 milioni di bambini nel mondo che non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno.

Dr. PIETRO CUSATI

Roma, 21 aprile 2020 – Gli scienziati in tutto il mondo stanno lavorando per cercare un vaccino efficace contro il coronavirus e tutti sperano di poter presto usufruire di questo nuovo vaccino. A causa della pandemia di COVID-19  esiste il rischio che si possa verificare una riduzione generale delle normali attività vaccinali, sia per lo spostamento di risorse sanitarie verso le attività di controllo della pandemia, sia per le misure di distanziamento sociale imposte alla popolazione, che potrebbero portare alcune persone a decidere di rimandare le vaccinazioni programmate per se stessi o per i propri figli.Le vaccinazioni sono una componente fondamentale dei servizi sanitari e una loro interruzione, anche se per un breve periodo, porterebbe a un accumulo di persone suscettibili e a un maggiore rischio di epidemie di malattie prevenibili da vaccino.E’ iniziata ieri ,lunedì 20 aprile 2020, la  Settimana delle Vaccinazioni,promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare la popolazione, gli operatori sanitari e i decisori sull’importanza dei vaccini in tutte le fasi della vita. Le vaccinazioni, come sottolinea l’OMS, salvano milioni di vite ogni anno e sono ampiamente riconosciute come uno degli interventi sanitari più efficaci e convenienti al mondo. Tuttavia la copertura globale delle vaccinazioni è rimasta la stessa negli ultimi anni e ci sono ancora circa 20 milioni di bambini nel mondo (dati OMS e UNICEF) che non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. Prevenire, proteggere e immunizzare  sono  le tre parole chiave, anche in un anno così particolare come questo in cui la sanità mondiale è travolta dalla pandemia da Covid-19.Secondo l’OMS, è essenziale che, nonostante la situazione, i Paesi mantengano il più possibile le normali attività vaccinali, soprattutto per le vaccinazioni del ciclo primario ,in particolare i vaccini contenenti morbillo-rosolia o pertosse, poliomielite e altri vaccini combinati, e quelle per le persone più vulnerabili (in particolare contro influenza e pneumococco. Un’interruzione dei servizi vaccinali, infatti, anche se temporanea, porterebbe a un accumulo di persone suscettibili e a un maggiore rischio di epidemie di malattie prevenibili da vaccino. È fondamentale pertanto ridurre al minimo questo rischio, soprattutto in un sistema sanitario già provato dalla risposta all’epidemia di Covid-19.Il Prof. Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sottolinea quanto sia “importante mantenere le vaccinazioni anche e soprattutto durante l’epidemia, altrimenti rischieremmo di aggiungere a un fenomeno nuovo vecchi problemi causando la riemergenza di malattie infettive precedentemente prevenute o controllate dai vaccini’’.Secondo l’OMS è essenziale mantenere gli appuntamenti vaccinali, soprattutto per le vaccinazioni di routine,  come  l’influenza  che colpisce ogni anno circa  il 10 %  della   popolazione italiana .

dr. Pietro Cusati (giurista - giornalista)

Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia l’influenza è una delle dieci  principali cause di morte. Come riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, la misura più efficace per prevenire l’influenza, sia per il singolo che per la collettività, è la vaccinazione. Il Ministero della Salute, oltre alla vaccinazione,  raccomanda anche misure di protezione personali non farmacologiche, utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza:l’igiene respiratoria ,contenimento della diffusione derivante da starnuti e colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto,il lavaggio frequente e accurato delle mani.Altro obiettivo della campagna, oltre alla promozione della vaccinazione, è quello di raccomandare il corretto uso degli antibiotici, ai quali non si deve ricorrere in caso di infezioni virali come l’influenza.

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