RIFIUTI: il trionfo del politichese

Aldo Bianchini

SALERNO – Il problema dei rifiuti, della loro raccolta e del successivo smaltimento è un vero e proprio dramma che coinvolge tutti noi ed in cui la politica, o meglio il politichese, sguazza alla grande nel mare magnum degli affari sporchi, che più sporchi non si può.

Un giro vorticoso di miliardi di euro da far girare la testa a tutti; un affare che investe la criminalità organizzata allo stesso modo e nella stessa misura della politica locale e nazionale; un affare che neppure i magistrati più volenterosi riescono a stroncare in quanto i rifiuti (quelli interrati e quelli conferiti agli impianti) non si vedono, o meglio non si pesano; la corruzione e la concussione arrivano dappertutto, a cominciare dal guardiano al cancello dei siti di stoccaggio per finire alle stanze segrete della politica romana.

Un giro nel quale, prima o poi (più prima che poi !!) ci cadono tutti e tutti vengono travolti dal fiume di “denaro sporco ma pulito”, cioè non controllabile, che attraverso mille rivoli entra in ogni angolo di potere, anche quelli più piccoli e quasi invisibili che sono i più pericolosi ed affascinanti.

 

Le istituzioni, ovvero la politica visibile, detta le condizioni e le regole della raccolta, dello stoccaggio e dello smaltimento, e lo fa sempre alla luce del sole in modo tale da far apparire ogni operazione limpida e legale davanti agli occhi di tutti; tranne poi a valutare bene quelle “piccole paroline” inserite sempre in ogni atto pubblico e/o ordinanza giudiziaria che lascia spazio ad ogni tipo di infiltrazione pur rimanendo sempre nella piena ed assoluta legalità.

Questa è “la mafia” quella vera; quella che il compianto magistrato Giovanni Falcone distingueva dalla mafia armata che lui indicò come “cosa nostra” lasciando a quella vera una matrice di “terzo livello”, cioè al mondo variegato della politica.

 

Ovviamente il mio antefatto è di carattere generale e non investe minimamente quanto sta accadendo, o è già accaduto, tra Sarno e Battipaglia che la Provincia di Salerno, qualche giorno fa ha dichiarato “zone sature” per quanto attiene lo stoccaggio, la vagliatura e la distruzione dei rifiuti.

 

Cosa è accaduto per Sarno e Battipaglia ?

 

E’ accaduto che il Consiglio Provinciale di Salerno su impulso della delibera del Comune di Battipaglia sul fattore di pressione che anticipava i tempi già lo scorso marzo 2019 e considerando l’art.197 del dgls 152/2006, ha individuato due indicatori per mappare tutti i Comuni della Provincia: 1) le quantità di rifiuti per tutti gli impianti considerando le relative autorizzazioni, differenziati per tipologia; 2) un indice (Ic) di conferimento, dividendo la quantità complessiva di rifiuti parametrizzata per la superficie del territorio espressa in kmq.

Con questi due indicatori è stata espressa una soglia massima definita Livello di Saturazione Territoriale (Qjmax = 672.377,50 tonn.X anno e Ic max = 24.797,66 tonn.X anno/kmq)

Dalla lettura di questi valori, sintetizzati con un criterio di saturazione è emerso che solo i Comuni di Sarno e Battipaglia, superano contemporaneamente i due limiti suindicati. E, pertanto, si è ritenuto che per tali Comuni si debba applicare la condizione di inidoneità prevista dal d.lgs. 152/06 e ss.mm. e ii.

 

E cosa vorrebbero di più i Comuni di Sarno e Battipaglia verrebbe subito da dire, finalmente a loro è stato riconosciuto un principio di equità rispetto alle altre realtà comunali che in passato non hanno offerto la stessa disponibilità a risolvere i problemi annosi dei rifiuti.

 

A questo punto, però, è insorta l’opposizione costituita da Roberto Celano e Giuseppe Ruberto (Fi), Dante Santoro (DeMa) ed Ernesto Sica (Lega). Per loro quattro nel provvedimento della Provincia, accolto trionfalisticamente dai sindaci delle due città (Cecilia Francese e Giuseppe Canfora), si nasconde l’insidia di un trabocchetto scientificamente legale, una di quelle paroline che ti danno la possibilità di fare tutto e il contrario di tutto; nel testo della deliberazione c’è scritto: “…è emerso che Battipaglia e Sarno hanno già raggiunto l’indice di saturazione calcolato in base alla quantità di rifiuti conferiti per impianto e alla superficie territoriale – risultando non idonei alla localizzazione di nuovi impianti. Ad eccezione di quelli previsti dal piano regionale per la gestione dei rifiuti …”.

Questa eccezione, secondo i consiglieri dell’opposizione, lascerebbe troppo margine operativo alla regione che potrebbe, così, superare la pur apprezzabile decisione del Consiglio Provinciale; e questo in barba all’esultanza dei due sindaci del nostro territorio.

Come andrà a finire ? Beh !! i precedenti sono tutti poco positivi; ma per questa storia soltanto il tempo ci dirà la verità.

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