ELEZIONI 2020: quando le donne non difendono le donne … a Sassano arriva la “ragazza pon pon” e il “pappagallo” lascia il trespolo … e la Consulta delle Donne Amministratrici ?

 

Aldo Bianchini

La nuova amministrazione comunale di Sassano retta dal sindaco Domenico Rubino

VALLO di DIANO – Il mio precedente articolo dal titolo “Elezioni, perché le donne non votano le donne” ha suscitato, come ampiamente previsto, una certa agitazione nell’ambito della Consulta delle Donne Amministratrici del Vallo di Diano che (a tutto favore delle donne associate) è bene ricordare che la Consulta valdianese è, forse, la prima ed unica in tutt’Italia. Nel contesto di quell’articolo ho posto anche qualche domanda, una in particolare sul progetto finanziato con 150mila euro del quale non si sa più niente; mi aspetto delle risposte, anche se so bene che è sempre difficile averle. Pazienza.

Per ironia della sorte oggi, grazie anche all’ottimo articolo scritto da Angela D’Alto sulle quote rosa, sono in grado di fare un passo avanti e mettere in evidenza che non solo “le donne non votano le donne” ma che in alcuni casi “le donne non difendono le donne”.

Mi spiego, ovviamente, meglio.

Tra le donne amministratrici del Vallo dopo il mio primo articolo, come dicevo, serpeggia una certa agitazione; tanto da indurre una componente della Consulta a sottolineare la perfezione dell’articolo della D’Alto che evidenzierebbe “il mio scrivere senza cognizione di causa”; peccato che l’autrice del post non abbia pensato, anche soltanto per un attimo, che l’articolo della D’Alto l’ho pubblicato io su questo giornale (e non altri), nell’ottica di una trasparente e cosciente deontologia professionale diretta a far lievitare i dibattiti in maniera molto democratica. Probabilmente è proprio il sereno e costruttivo dibattito che rifiutano le donne e questo mi autorizza a continuare il discorso che Vi prego di seguire attentamente.

Dalle consultazioni elettorali amministrative di Sassano è venuta fuori una “giunta comunale” che, in forza della legge sulle quote rosa, ha incluso come assessore nella stessa giunta anche le due giovani donne non elette (Pizzi Arcangela e Romanelli Maria Francesca) che conosco soltanto per averle ascoltate in un paio di “comizi elettorali” ricavandone un’impressione molto positiva.

Credo per cooptazione, o per domanda, le due nuove assessore entreranno (se non lo sono già) a far parte di diritto della Consulta delle Donne Amministratrici del Vallo di Diano.

Io non dialogo né su FB e né sui tanti social o gruppi che “infestano” il web; ma mi è stato segnalato che proprio su FB qualche giorno fa è apparso un lungo post in cui l’autore oltre a criticare la nuova amministrazione (che non è ancora in piena attività !!) fa una disamina molto critica e pesante sulle donne-politiche in genere e sul breve discorso che la Pizzi ha fatto la sera dell’ 8 ottobre 2020 subito dopo la nomina ad assessora, invitandola addirittura a non fare la “ragazza pon pon”:

 

  • Poi la parola viene lasciata all’assessore al Bilancio in “quota rosa”, Pizzi, che annuncia un “cammino consapevole improntato alla trasparenza, all’impegno e alla chiarezza verso la comunità”. Già, vedremo. Se vuole ne parliamo, così le diciamo cosa dice qualche Tribunale a proposito del Comune di Sassano. E spieghiamo il concetto di Trasparenza. “Annunciazion, annunciazion” direbbe Troisi … Come alle elementari. Scrivete dieci pensierini … e leggeteli. In attesa di aggiungere pure quello della soluzione della fame nel mondo. Pizzi che porta la freschezza della sua gioventù non faccia la foglia di fico. Non si presti a fare la “ragazza pon pon” buttata allo sbaraglio che offre in pasto alla platea la sua immagine giovanile come alibi per il nulla o, peggio ancora, per nascondere uno spettacolo misero, fatto di inciuci e propaganda di gente che con la somma degli anni trascorsi in amministrazione metterebbe insieme più di un secolo. Non è questo il concetto di “rappresentanza di genere” e lo spirito del 40% di presenza in Giunta. Non si ispiri a chi l’ha preceduta, che ringraziava il sindaco per averla “fatta parlare”, allo stesso modo di un pappagallo sul trespolo. Faccia leggere i “temini” a chi ha il dovere di assumersene la responsabilità. Gli faccia spiegare come mai la risposta alla discontinuità, di cui tanto ci si è riempiti la bocca, è la conferma (e conservazione) nella posizione e ruolo di chi negli ultimi 5 anni è stato là dove lo si ritrova oggi. Poi, non puoi lamentarti se anche la presunta opposizione ti prende per il culo!

La vecchia amministrazione comunale di Sassano retta dall'allora sindaco Tommaso Pellegrino

Non so se, al momento in cui scrivo, la Consulta abbia avuto scienza del post; dire di no mi pare difficile con le tante “leonesse delle tastiere” che operano dal suo interno sui famigerati social; comunque, qualora nessuna delle donne amministratrici avesse avuto notizia del post, con il mio articolo è superata anche questa evenienza.

Non entro nel merito del post, non mi riguarda se in esso ci siano elogi, offese o calunnie; a me interessa soltanto difendere una giovane donna alla sua prima esperienza politica che non può in alcun modo essere massacrata prima ancora che cominci a lavorare.

La domanda, che va da Angela D’Alto a tutto il direttivo della Consulta passando per Rosalina Stavola (responsabile della Consulta delle Donne di Sassano) è: “La Consulta delle Donne Amministratrici del Vallo di Diano sempre attentissima a difendere la sua autonomia e indipendenza personale-sociale-politica scenderà in campo a difesa della giovane amministratrice Arcangela Pizzi e dell’assessora che ha lasciato da poco il trespolo, o si limiterà a parlarne un po’ nel chiuso di una sala-ristorante per la cerimonia della pizza in onore delle nuove arrivate ?”.

 

 

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