Antonio de Curtis, Totò, errore di Poste Italiane nell’annullo speciale del francobollo commemorativo a lui dedicato. Scoperto in occasione della ricorrenza della nascita il 15 febbraio di 123 anni fa

Aldo Bianchini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ma mi faccia il piacere!” avrebbe esclamato Totò spazientito, scoprendo un errore nella data dell’annullo speciale sul francobollo di Poste Italiane a lui dedicato tre anni fa, centoventesimo anniversario della sua nascita. Il principe della risata, infatti, venne al mondo il 15 febbraio del 1898, mentre l’annullo speciale di Ravello è stato presentato il 2 gennaio 2018, in anticipo rispetto alla ricorrenza vera e propria del compleanno, quindi in realtà ancora compreso nell’arco temporale del 119.mo anno. Ad accorgersi dello sbaglio in occasione dell’anniversario, che cade oggi lunedì 15 febbraio 2021, sono stati i collezionisti ed esperti filatelici. Il disegno del francobollo, che già era una rarità, è destinato, grazie all’annullo errato a diventare ancora più prezioso, è stato realizzato mirabilmente dal Maestro Davide Walton Zed, un grande Artista apprezzato a livello internazionale.

 

 

 

La sua emissione era stata proposta dall’Associazione Amici di Totò…a prescindere! che -come spiega il suo Presidente, l’avvocato Alberto De Marco, cerca “di tenere vivo il ricordo del grande attore partenopeo. Noi abbiamo proposto a Poste Italiane gli annulli speciali e i due Folder, dei quali l’ultimo, dotato di QR Code, con le emissioni filateliche dedicate all’artista e presentate nel corso di diversi anni: a Montoro Superiore (Avellino); a Roma presso il prestigioso “Auditorium della Conciliazione, in occasione del 40° anniversario della morte di Totò; a Salerno, a Ravello e “dulcis in fundo” a Napoli. Nel corso degli anni, l’Associazione ha finanziato un bronzo della scultrice romana Maria Stifini, che si trova nella capitale in Piazza Cola Di Rienzo. Un’altra statua della straordinaria Artista Stifini, è stata posta a Valmontone, nei giardini di Viale XXV Aprile, ed in tempi più recenti, una a Ravello, nella Piazza medioevale adiacente all’albergo Caruso, realizzata dal Maestro Pierfrancesco Mastroberti, un altro autorevole Artista, finanziata diversamente dai proprietari inglesi dell’hotel in cui ha soggiornato lo stesso Totò e che aveva scritto nel registro degli Ospiti illustri : “…All’albergo Caruso di Ravello vorrei, se potessi, restarci tutta la mia vita. Totò de Curtis patrizio di Ravello“.

Ed è proprio nella cittadina salernitana che De Marco ha ritrovato alcuni documenti dell’Archivio di Stato, poi pubblicati nel volume “Totò  e Ravello” (Gutenberg Editore). Da essi si evince “l’importanza di questa cittadina nella vita di Totò , prosegue l’avvocato:”…perché i suoi antenati erano originari di lì e solo successivamente si erano trasferiti a Napoli, al tempo della dominazione degli Angioini. Tra le carte esaminate, c’è anche un atto notarile del 25 gennaio 1512, relativo ai titoli gentilizi vantati da Totò, riferito ad ‘Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Commeno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, Altezza imperiale, Conte palatino, Cavaliere del Sacro Romano Impero, Esarca di Ravenna, Duca di Macedonia e di Illiria, Principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, Conte di Cipro e di Epiro, Conte e Duca di Drivasto e di Durazzo.” “E chi più ne ha più ne metta.” Documenti alla base della causa intentata da Antonio de Curtis per l’ottenimento dei titoli nobiliari che, dopo un primo parere del Tribunale, il 6 maggio 1941, venne riconosciuto discendente del Principe di Bisanzio. Le sentenze del 18 luglio 1945 e del 7 agosto 1946, della IV Sezione del Tribunale di Napoli, riconobbero a Totò -nato nel Rione Sanità di Napoli- il diritto di fregiarsi dei nomi e dei titoli, in seguito registrati a pagina 42 del volume 28 del libro d’oro della Nobiltà Italiana, custodito nell’Archivio Centrale di Stato della Consulta Araldica di Roma. Una lunga controversia legale, conclusa con la sentenza del Tribunale Civile           di Napoli del 1.mo marzo del 1950, che determinò la rettifica e l’acquisizione all’Anagrafe di tutti i titoli nobiliari del discendente del principe bizantino.”                      Il Presidente dell’Associazione Amici di Totò…a prescindere! – Onlus e della Fondazione Amici di Totò…a prescindere! e Vice Presidente della Fondazione Duilio Paoluzzi, l’avvocato De Marco, che cerca di seguire da tempo le orme del Suo Padre Spirituale, Totò, ha aperto di recente un conto corrente con la Banca Monte Pruno di Salerno, finalizzato come fondo di solidarietà  per aiutare le persone dal colore diverso della pelle e per sostenere altresì i cittadini meno abbienti, che hanno subito violazioni dei propri diritti ed interessi legittimi da parte della pubblica amministrazione e soprattutto dell’INPS con una particolare attenzione agli Uffici Provinciali di Roma            e soprattutto di Salerno, che come ci riferisce l’avvocato De Marco:”…il cui Responsabile è il Dott. Ciro Toma, un Dirigente che precedentemente ha cercato di frodare l’INPS in un’altra città, licenziato e poi riassunto in seguito ad una conciliazione, ha perso qualche grado di Dirigente per poi venire a Salerno, dove non dobbiamo meravigliarci, che si verifica veramente di tutto, anche l’omissione di atti di ufficio, art. 328 c.p. come nella fattispecie si è verificata al il Presidente dell’Associazione Amici di Totò…a prescindere! – Onlus:”, etc…che alla fine per fare trionfare tutti i suoi diritti è costretto ad adire alle vie legali per poi versare tutto quello che riceverà nel fondo di solidarietà. Nel quale farà confluire altresì i soldi che acquisirà dalla vendita dei beni ereditati dalla famiglia, nonché dalle opere di autorevoli artisti, che ha acquistato nel corso della sua vita e anche dei quindici annulli speciali con l’errore filatelico dedicati a Totò, che aveva acquistato inconsapevolmente e che sicuramente come avviene per gli errori filatelici e numismatici, cresceranno di valore in modo esponenziale.

 

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