da CLEMENTINA LEONE
Il grande Campione del Milan, di quelli con la C maiuscola Ibrahimovic, nella serata finale del Festival di Sanremo ha fatto emozionare tutti con il suo monologo: “Il fallimento non è una sconfitta ma l’inizio di una vittoria. Non è il contrario del successo ma una parte stessa del successo”. “Ognuno di voi può essere Zlatan e io sono tutti voi. Grazie Italia, la mia seconda casa”. Forse il suo essere partito dal ghetto per poi arrivare in alto, rimanendo sempre con i piedi per terra, puntando sulla sua forza e talento, gli ha permesso di non dimenticare e di continuare a mettere al primo posto nella vita i valori. Spesso, come diceva García Márquez purtroppo, invece di guardare, siamo tentati a vedere le cose e le persone, e questo ci porta a giudicare solo da ciò che appare. Cosa sbagliatissima, difatti, dietro all’uomo che sembra “non debba chiedere mai”, come nel caso di Ibra, si nasconde un altro dotato di grande sensibilità che ha sofferto tanto. “Se credete sia solo un buffone, pieno di sé, vi sbagliate. Quell’aria da duro, imperturbabile, da ‘cattivo’ e da macho, al tempo stesso è la corazza dietro la quale ha combattuto per arrivare dov’è”. “Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia.” Queste parole ricche di verità del grande Giordano Bruno, continuano ad avere un valore immenso visto che, usando una metafora per poter lasciare il segno, è importante come diceva Aristotele conoscere con cosa abbiamo riempito la nostra “tabula rasa”. Difatti, se alla forma che va tanto di moda imparassimo ad unire anche il contenuto, riusciremo sempre oltre a tirar fuori per intero tutte le potenzialità di cui siamo datati, anche a trovare la forza per superare i nostri limiti. Questo non solo ci aiuterebbe a guardare la vita con altri occhi, ma anche a fare in modo che le differenze diventino un vero e proprio punto di forza, visto che, sono proprio le stesse a rendere tutti noi persone uniche e speciali. Ibra anche nella serata del dedicata alle cover con Donato Grande campione paralimpico di Powerchair football (calcio su sedia a rotelle elettronica), grandissimo tifoso del Milan ( squadra italiana eccellente sempre e comunque, perché ha dimostrato di saper trovare la forza per potersi rialzare a testa alta anche durante i momenti no), ospite al Festival di Sanremo per rappresentare lo sport paralimpico italiano, ha palleggiato con lo stesso sul palco dell’Ariston. «Fai passaggi migliori di quelli della mia squadra», ha ironizzato Ibra, mentre Amadeus che ha sempre dimostrato di essere una persona dotata di una grandissima sensibilità, ha approfittato di questa occasione per sottolineare quanto sia importante non smettere mai di dare importanza anche ai più piccoli dettagli che in quel momento potrebbero sembrarci privi di valore, mentre in realtà ne hanno tantissimo perché potrebbero diventare delle barriere architettoniche che rendono la vita difficile a persone con disabilità motorie. “Ricordiamocelo quando parcheggiamo l’auto all’angolo della strada, bloccando le discese per le sedie a rotelle, oppure quando lo facciamo in un posto riservato ai diversamente abili ecc…. ” La tv che piace alla gente è questa, perché usando come sempre una metafora, insieme ai colori dati dalle bellissime canzoni, dalla bellezza delle modelle, dalla bravura magistrale dei presentatori e degli artisti, sono emerse anche tutte le sfumature degli stessi con momenti come quelli dedicati a Mihajlovic che ha combattuto senza mai arrendersi contro una brutta malattia e Donato Grande e Ibra. Questo non solo ha fatto riflettere, ma ha anche toccato le corde dell’anima del telespettatore.
Infine, tornando al Festival, i suoi meravigliosi conduttori Amadeus e Fiorello, e ospiti come Ibra, sono stati la dimostrazione che lasciarlo nelle loro mani di persone che hanno saputo fare dell’arte e della cultura le loro maestre di vita è stata una scelta vincente.