Michele Mele: “l’Universo tra le dita”

Aldo Bianchini

 

 

 

 

 

 

 

 

SALERNO – Ho già scritto, in passato, del giovane professionista-matematico salernitano dott. Michele Mele in virtù della poliedricità dei suoi interessi, non solo strettamente professionali e che si estendono al mondo della cultura attraverso un percorso molto circostanziato per arrivare a cogliere l’obbiettivo della “completa inclusione” al fine di sconfiggere tutti i pregiudizi ancora esistenti e che circondano i non vedenti e gli ipovedenti. Pregiudizi che ne sviliscono il ruolo, altamente significativo, all’interno di una società molto complessa e molto velocizzata a discapito di tutti. Insomma, il giovane matematico salernitano con i suoi studi e con le sue performance innovative combatte strenuamente contro ogni tentativo di allontanamento  dei giovani non vedenti e/o ipovedenti dalle discipline scientifiche che in tantissimi considerano ancora inaccessibili per i portatori di dette patologie.

Nell’ottica di questo continuo sforzo di ricerca e di creazione, anche presso l’Università Federico II di Napoli come in quella del Sannio, è nata l’idea di mettere nero su bianco, in un libro (prima opera letteraria) tutte le esperienze di grossi personaggi del passato e contemporanei; e così nasce il saggio scientifico divulgativo “L’universo tra le dita” proprio per parafrasare meglio quella che è la realtà comunicativa dei non vedenti e degli ipovedenti che con le dita e tra le dita costruiscono una vita molto spesso normale.

“L’Universo tra le Dita” è, come dicevo, il primo libro di Michele Mele, pubblicato dalla casa editrice romana Edizioni Efesto. Questo saggio raccoglie le storie di dieci scienziati ipovedenti o non vedenti vissuti negli ultimi tre secoli e mezzo. L’obbiettivo dell’opera è quello di contrastare i pregiudizi che ancora circondano ipovedenti e non vedenti e che, spesso in precoce età, li allontanano dalle discipline scientifiche, erroneamente considerate a loro inaccessibili.

Attraverso l’esempio di questi grandi del sapere, Mele dimostra, con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti, quanto l’ipovisione o la cecità non costituiscano una barriera per la realizzazione dei propri sogni. Le storie narrate da Mele sono anche un monito alla nostra società poiché mostrano quanto i processi di inclusione facciano del bene non solo alle persone con bisogni speciali, ma a tutta la comunità. Tra le figure ritratte nel libro vi sono il famoso Eulero, il cui vero nome era Leonhard Euler, uno dei più grandi matematici di tutti i tempi, Nicholas Saunderson, matematico ed erede di Isaac Newton sulla più prestigiosa cattedra matematica al mondo, e Damion Corrigan, ingegnere biomedico britannico che ha guidato il gruppo di scienziati che hanno inventato il più affidabile test per la COVID-19. E ci sono anche alcuni tuttora viventi: Lawrence Bagget, Damion Corrigan, Mona Minkara ed Henry Wedler, che sono la prova vivente, appunto, delle logiche che accompagnano il nostro Michele Mele nel suo cammino anche in chiave letteraria.

“L’Universo tra le Dita” è già alla seconda stampa e, nonostante sia uscito da meno di due mesi, è già da un mese in testa alla classifica dei libri di argomento scientifico di IBS Italia.

Dott. Michele Mele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chi è l’autore Michele Mele:

Nato a Salerno nel 1991 con un’eredodegenerazione retinico-maculare, ha conseguito la laurea magistrale in matematica presso l’Università degli Studi di Salerno ed il dottorato di ricerca in scienze matematiche ed informatiche presso l’Università di Napoli ‘Federico II’. Oggi lavora come ricercatore presso l’Università del Sannio a Benevento, si occupa di problemi di Ottimizzazione Combinatoria, una disciplina generalmente nota anche come Logistica o ‘scienza delle decisioni’, un ramo della matematica che si propone di scrivere modelli ed algoritmi per risolvere complessi problemi di pianificazione nel mondo reale. Mele coordina inoltre il progetto “Accessibilità all’Arte” del Touring Club Italiano, un progetto da lui stesso fondato e coordinato che si propone di creare riproduzioni tattili di beni artistici bidimensionali per ipovedenti o non vedenti.

 

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