Lectura Dantis Metelliana

 

scritto da Luigi Gravagnuolo il 27 Novembre 2021 per GT-Gente e Territorio

 

 

A Cava de’ Tirreni, mezzo secolo fa, tre eminenti uomini di cultura e di fede, incoraggiati da insigni dantisti di fama nazionale, fondarono la “Lectura Dantis Metelliana”, oggi tra le maggiori Lecturae nazionali. A prendere l’iniziativa, ed a costituirne dopo poco la persona giuridica, furono il frate Attilio Mellone O.F.M., il prof. Fernando Salsano, all’epoca associato di Letteratura italiana nell’Università di Salerno, e il prof. Agnello Baldi, docente, in quegli anni, di Italiano e Latino al Liceo classico “Marco Galdi” di Cava de’ Tirreni.

Scelsero una formula allora in uso solo in poche Lecturae italiane, tra le quali quelle di Roma e di Ravenna, cioè il commento dei canti nell’ordine stabilito dal Poeta nella sua Comedia. La Lectura metelliana è quindi tra le più longeve tra quelle che adottano il criterio dell’esegesi progressiva dei canti.

Il primo ciclo comprese quattro conferenze – dal Canto I al IV dell’Inferno – che si tennero presso il Centro d’Arte e Cultura “Frate Sole”, nel Convento San Francesco di Cava de’ Tirreni. La Lectura si rese poi autonoma dal Centro francescano e conquistò un crescente prestigio, godendo anno dopo anno della partecipazione come relatori dei più accreditati dantisti italiani e del mondo.

 

 

 

Otto anni fa, in occasione della sua XL edizione, ottenne la prestigiosa Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana.

In breve, stiamo parlando di un’assoluta eccellenza nel panorama culturale della nostra regione.

Martedì scorso, 23 ottobre, si è conclusa la XLVIII edizione, alla quale, coordinati dall’attuale direttivo – composto dai prof.ri Irene Chirico, direttrice, Paolo Dainotti, segretario, e Marco Galdi, già sindaco di Cava de’ Tirreni, presidente – hanno partecipato da relatori i proff. Alberto Granese, Università di Salerno, Maria Galli Stampino, Univ. di Miami (U.S.A.), Carlo Chirico, emerito Univ. di Salerno, Simon Gilson, Univ. di Oxford (UK), Andrea Mazzucchi, Unina Federico II, Claudio Azzara, Univ. di Salerno.

 

Né potevano mancare, nell’anno del settimo centenario della morte del Sommo, le iniziative straordinarie. Nell’occasione, la Lectura metelliana ha curato la pubblicazione nel gennaio del 2021 del volume collettaneo “Citar Dante”, edito dall’Editore ETPbook di Atene. In esso oltre cento studiosi, provenienti da diverse università di tutto il mondo (dall’Italia agli USA, dal Canada al Brasile, dal Cile all’Argentina, dalla Lituania alla Svizzera, dall’Ungheria alla Germania, dalla Francia alla Spagna, dall’Inghilterra alla Grecia, ecc.), hanno illustrato il senso di alcuni fra i più significativi lemmi danteschi.

 

 

Sempre in questo anno la Lectura Dantis Metelliana ha partecipato, insieme ad associazioni ed a dipartimenti universitari italiani, greci e ciprioti, al progetto “Dante e la Grecia”, finanziato dal Comitato Nazionale per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, che ha visto come ente capofila un’altra associazione con sede a Cava de’ Tirreni, la Società Filellenica Italiana. Il progetto, presentato a Cava il 25 febbraio scorso, ha prodotto il volume “Dante e la Grecia”, edito dalla ETPbook ad Atene nel settembre 2021 e curato da Irene ChiricoMarco Galdi. Lo stesso progetto si è snodato lungo una serie di convegni, svoltisi a Nicosia (Cipro) il 27 settembre, ad Atene il 30 settembre, a Bari il 15 ottobre, a Salerno il 29 ottobre, a Milano l’11 novembre ed a Ravenna il 19 e 20 novembre.

 

 

 

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