ACQUA – FOGNATURE: aspettando il fantomatico PNRR … volano le chiacchiere !!

 

Aldo Bianchini

Le sorgenti del Sele

SALERNO – Improvvisamente è ritornato a galla (è il caso di dire !!) il grave problema dell’acqua potabile, almeno così si legge dai giornali, che rischia di essere insufficiente per la prossima stagione estiva a causa di una rete colabrodo che provocherebbe una notevole perdita che nell’ambito comunale di Salerno è valutata, per il solo 2020, in quasi 18 miliardi di litri, cioè oltre il 62% dei volumi immessi in rete.

Questo per l’acqua potabile; non parliamo della rete fognaria che rappresenta, credo, il vero grande problema della Salerno lanciata incoscientemente verso una dimensione europea; la rete è ferma agli anni ’60 e l’unico tentativo di cominciare a fare una sua mappa reale risale alla giunta Giordano che diede incarico, agli inizi degli anni 90, ai tecnici Amatucci/Galdi di ispezionare con un robot le fognature al fine di avere una dimensione reale del grave problema.

Con i fondi del PNRR potremmo monitorare tutte le strutture ed allestire un impianto di cogenerazione per l’autoconsumo – Abbiamo una rete molto vetusta ma stiamo riducendo le difficoltà”; questo ho letto sui giornali in queste ore.

E mi sono subito chiesto: “Possibile che c’è ancora qualcuno che pensa di poter vendere parole al vento pur di giustificare scellerate scelte politiche e che spera di ricorrere ai fondi PNRR per risolvere i problemi ?”.

Un PNRR ormai ridotto già al collasso prima ancora che venga realmente riempito di progetti e di idee; la politica si è rifugiata nel PNRR quasi come se lo stesso fosse una sorta di panacea per tutti i mali e così, almeno sulla carta, il Piano Nazionale di Rilancio e Ripresa viene richiamato per tutto: dall’aiuola sul marciapiede alla fontana decorativa, dai ponti ai grandi viadotti, dal risanamento dell’ambiente alla riqualificazione urbana; una cosa veramente vergognosa.

Ma ritorniamo a Salerno ed ai suoi due grandi problemi dell’acqua potabile e delle fognature.

Prima di parlare e rilasciare dichiarazioni gli esponenti dell’Amministrazione Comunale e/o delle Società Miste farebbero bene a pensare un attimo prima di aprire la bocca.

Uno spaccato dei depuratori di Salerno

I problemi è vero che sono antichi, ma antica è anche questo sistema di potere politico che governa la città ormai da trent’anni; quindi prima di parlare farebbero bene a spiegare alla città cosa è stato veramente fatto per risolverli. In trent’anni un’amministrazione capace e volenterosa invece di aspettare il PNRR che non verrà, avrebbe potuto fare di tutto e di più e forse avrebbe già da tempo risanato sia la rete fognaria che quella idrica per garantire davvero alla città il rilancio a livello locale e nazionale. Ma queste opere non si vedono e con esse non si possono fare campagne elettorali.

Mi auguro che non si offenda nessuna, ma a me viene da ridere quando sento ancora parlare di digitalizzazione e monitoraggio della rete idrica, degli smart-meter (un nuovo tipo di contatore del consumo familiare), ovvero della “realizzazione di un impianto di cogenerazione da realizzare presso l’impianto di depurazione di viale De Luca per generare energia per l’autoconsumo e rispondere, seppur parzialmente, al fabbisogno aziendale”. Purtroppo, a cominciare dalla stampa, in questa realtà cittadina non esiste più un sano e costruttivo contraddittorio tra maggioranza ed opposizione ed alla fine prevale sempre la legge del più forte, capace quantomeno di proporre; anche se spesso propone cose insostenibili e non fattibili.

E i problemi della rete idrica e fognaria continueranno la loro corsa verso il futuro, anche in barba all’illusione del PNRR.

 

 

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