SLERNO: il Comune in predissesto ?, parla Alfonso Malangone

SALERNO – L’ASSESSORA ADINOLFI E LA CITTA’ IN PRE-DISSESTO … Parla Malangone

 

 

da Alfonso Malangone (Ali per la Città)

Palazzo Guerra, sede dell'Amministrazione Comunale di Salerno - Il responsabile di Ali per la Città "Alfonso Malangone", tra l'altro, dice: "In verità, premesso che c’è chi mette in dubbio l’affidabilità di questi indicatori, ‘storici e statici’ (fonte: Lavori Parlamentari), il pre-dissesto di un Ente non è mai la conseguenza di un negativo risultato di Amministrazione, più o meno profondo, ma è l’effetto di una condizione della struttura finanziaria del suo Bilancio e, quindi, dei livelli di efficacia e di efficienza della gestione".

Gentile Direttore, l’articolo del Sole24Ore sullo stato di pre-dissesto del nostro Comune ha rappresentato una indubbia sorpresa, ancor più per le rassicurazioni sempre fornite dagli Amministratori sulla solidità dell’Ente. Peraltro, nei numeri del Bilancio neppure risulta siano presenti i parametri contabili ritenuti inequivocabili segnalatori di un deficit strutturale (fonte: TUEL). In verità, premesso che c’è chi mette in dubbio l’affidabilità di questi indicatori, ‘storici e statici’ (fonte: Lavori Parlamentari), il pre-dissesto di un Ente non è mai la conseguenza di un negativo risultato di Amministrazione, più o meno profondo, ma è l’effetto di una condizione della struttura finanziaria del suo Bilancio e, quindi, dei livelli di efficacia e di efficienza della gestione.

Così, il Disavanzo di 201,9milioni di euro del 2020 è un ‘allarme’ che potrebbe considerarsi espressione dello stato di pre-dissesto solo se l’analisi delle partite contabili di dettaglio fosse idonea a dimostrare la effettiva difficoltà dell’Ente di “ripianare validamente un grave squilibrio finanziario con le modalità ordinarie…” (fonte: TUEL). Purtroppo, applicando questo principio al Bilancio 2020, non sembra si possano fugare i dubbi in proposito. Del 2021 nulla si sa, perché i ‘numeri’ sono stati approvati proprio in questi giorni.

Le criticità troverebbero conferma almeno nelle seguenti voci: a) 700milioni circa di debiti da rimborsare; b) 138,2m. di anticipazioni di liquidità (quarta Città in Italia, fonte: Anci); c) utilizzo continuo fino a 193,4m. dell’anticipazione di tesoreria, neppure rimborsata per intero a fine anno; d) lavori sostenuti in prevalenza con contributi e mutui, addirittura per l’acquisto di alberi (!); e) trasferimento di fondi tra le voci di spesa, come quelli del PICS destinati al Centro Storico e usati per il Parco del Mercatello; f) Residui Attivi, cioè crediti, per 465,0m. di cui (salvo errore): 166,4m. per spazzatura, IMU, etc., 56,5m. per multe, 40,2m. per fitti, canoni e altre voci; g) incasso delle entrate proprie al 62,3% sull’accertato e allo 0,10% sui residui; h) pagamento fornitori a 360gg, (fonte: CGIA), prima in Italia (o ultima); i) contributo del Governo di 33,1m. a copertura del primo triennio, 2020/2023, sui 10 anni di rimborso delle anticipazioni di liquidità CCDDPP; l) riduzione del patrimonio, ricchezza di tutti, di 161m. nel biennio 2019/2020; e in tante altre ancora. E ci sono, poi, almeno quattro ‘anomalie’: a) il Fondo Cassa, che da 138,7m. scende a 150mila euro; b) i Residui Passivi che, se applicati come da risultanze contabili, avrebbero portato il disavanzo allo stratosferico importo di 340,7milioni, e poi rettificati, prima della delibera di Consiglio, alterando ogni coerenza contabile (fonte: delibera Bilancio); c) spesa straordinaria di € 81.045.480,78 giustificata come “arretrati del personale; rimborsi di imposte a terzi; trasferimenti/rimborsi in c/capitale a terzi“ nella Relazione al Bilancio e come ”maggiori/minori residui attivi e passivi” dai Revisori, pur senza evidenze contabili di supporto; d) saldi dei fondi di accantonamento ‘ripresi’ con diversa quantificazione. Ce n’è a sufficienza per mettere addirittura in dubbio verità, certezza e realtà delle poste contabili del documento.

Su queste basi, la denuncia del Sole24Ore non appare uno ‘sproposito’. E, comunque, pur negato il pre-dissesto, sembra che ne siano rispettate le regole almeno con riferimento alla percentuale di copertura dei servizi a domanda e al servizio spazzatura, quest’ultimo tra i più alti d’Italia (fonti: TUEL e UIL).

Ciò posto, nell’articolo è anche precisato che il decreto ‘Aiuti’ conterrà una specifica normativa di riequilibrio per le Città con disavanzo superiore a 500 euro per abitante. La nostra Città, con i 1.562,60, sarebbe la prima tra i Capoluoghi nel 2020. In assenza dei sostegni finanziari deliberati per le Città Metropolitane di Torino, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, sarà consentito di elevare fino al 10permille l’addizionale IRPEF, attualmente fissata all’8, a condizione di assumere provvedimenti idonei ad assorbire almeno il 20% delle quote annuali del disavanzo. Tra essi: a) vendita di beni e aumento dei canoni di concessione e di locazione; b) riscossione coattiva dei crediti con il ricorso anche all’Agenzia delle Entrate; c) riduzione del 2% di alcuni impegni di spesa corrente; d) riesame delle partecipate e riduzione degli organici; e) snellimento della struttura amministrativa, al fine di evitare duplicazioni e sprechi; f) incremento della qualità, della quantità e della diffusione dei servizi ai cittadini; e tanto altro ancora. A fronte di questo, il Governo garantirà la sospensione per due anni del procedimento di ‘dissesto guidato’ nel caso di irregolarità contabili o squilibri strutturali. In sostanza, si avrebbe un vero e proprio commissariamento della Città che, aderendo, riconoscerebbe non solo il pre-dissesto, ma addirittura la presenza del rischio di dissesto. Forse, sono queste le motivazioni della reticenza mostrata nei giorni scorsi dal Comune. Ma, è davvero possibile rinunciare in presenza di una garanzia di esclusione da responsabilità anche patrimoniali? C’è da osservare, al riguardo, che per le Città con oltre 50mila abitanti, un disegno di Legge di modifica del titolo VIII del TUEL prevede l’assegnazione alla Corte dei Conti e a un nuovo Organismo Centrale di ogni potere sul riequilibrio e sul dissesto degli Enti Locali (fonte: Lavori Parlamentari), con ogni conseguenza per chi ne fosse responsabile.

Così, nonostante i sacrifici già sostenuti e le vendite dei beni pubblici, con le aree demaniali delle spiagge di Torre Angellara e dei terreni del Campo Volpe, è pensabile che dovremo prepararci a pagare, senza neppure conoscere le motivazioni dei maggiori esborsi.

L’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, è una ‘tecnica’, non una ‘politica’, e in questi giorni ha giustamente sostenuto, senza aggiungere altro, che il pre-dissesto non è ‘tecnicamente’ dimostrato dal Disavanzo milionario. In veste di garante dei veri interessi della Comunità, sarebbe stato buono e giusto dire qualcosa in più. Perché, mettere poi le mani nelle tasche della gente, senza una giustificazione, sarebbe disdicevole e motivo di grande delusione. Oltre che di profonda sfiducia.

 

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 09/05/2022

 

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