SALERNO: Dissesto o predissesto ? Gentile prof.ssa Adinolfi le scrivo con … l’aiuto del Governo e quello del Signore !!

 

 

da Alfonso Malangone (resp. prov. Ali per la Città)

Prof.ssa Paola Adinolfi - assessora al bilancio del Comune di Salerno

SALERNO – Diversi commenti sono apparsi sulla stampa quotidiana con riferimento alla delibera di approvazione del Bilancio 2021 assunta nel Consiglio Comunale di ieri (31 maggio 2022).

In particolare, il quotidiano ‘La Città’ ha riportato la dichiarazione rassicurante resa dell’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, sulla stabilità finanziaria dell’Ente.

In primo luogo, l’Assessora ha negato la presenza del pre-dissesto, o del dissesto, perché in tal senso si esprimono i risultati della tabella dei ‘coefficienti di deficitarietà’ previsti dal Testo Unico Enti Locali. Conseguentemente, ha precisato che il ‘salvataggio’ annunciato dalla stampa specializzata (fonte: 24Ore), con riferimento al decreto Aiuti del Governo, costituisce solo una opportunità da valutare, non una necessità.

E’ tutto vero, almeno formalmente. E, sarebbe anche condivisibile se quei coefficienti fossero parametri oggettivi ‘universali’ e non il frutto di calcoli matematici effettuati sulle grandezze numeriche del Bilancio. Quindi, sono davvero inattaccabili solo se il Bilancio esprime valori veri, certi e reali, come richiesto dalle regole della buona contabilità. Nessuna accusa, ovviamente. Va tutto bene. Ma: è davvero cosi?

Nel Consuntivo 2021, l’altezza dei debiti finanziari e commerciali, pari a € 539.866.310,06, è in buona parte conseguente ad un ‘riallineamento contabile’ (?) di € 78.125.425,32 dei saldi 2020, non meglio chiarito benché sarebbe enorme anche se fossero noccioline (fonte: Relazione pag. 57). Quindi: il Bilancio 2020 non era vero, certo e reale? E, poi: quali conti sono stati rettificati in contropartita? Sempre nel 2020, l’entità del Disavanzo venne calcolato con un saldo dei Residui Attivi, modificato dopo l’approvazione in Giunta, apparentemente non congruo rispetto al dettaglio delle singole voci che lo componevano; il saldo di Cassa e le Spese per Conto Terzi divergevano rispetto ai valori calcolati dai Revisori; i saldi dei Fondi Accantonati non coincidevano tra chiusura 2020 e apertura 2021 (fonte: Bilancio 2020). Basterebbe questo, per avere qualche dubbio. Ma c’è dell’altro. Nella Relazione dei Revisori allegata al Bilancio 2021, pagg. 43-44, l’Ente è invitato a verificare l’attendibilità delle previsioni; la qualità delle procedure ai fini della trasparenza; l’adeguatezza del sistema contabile; e, ancora, a curare il miglioramento organizzativo; il controllo dei debiti commerciali; il monitoraggio dei Residui; la verifica del contenzioso; l’efficacia della riscossione; la gestione del patrimonio comunale; l’economicità dei servizi resi; la riduzione dell’indebitamento e degli oneri finanziari. Ed altro ancora. In conclusione: possiamo essere certi di quanto è riportato nel Consuntivo?

La giunta comunale di Salerno

E’ senz’altro vero, comunque, che non è la posizione debitoria a dimostrare il pre-dissesto, o il dissesto, poiché non si tratta di uno stato dell’Ente, ma di una condizione, anche futura. Però, che ci sia una criticità profonda è ampiamente dimostrato dal fatto che l’importo dei crediti, se pure integralmente incassato, non consentirebbe di pagare tutti i debiti. Si dovrebbe mettere in vendita il Patrimonio, ammesso che sia capiente. Secondo calcoli approssimati e, quindi, salvo ogni errore, sarebbe disponibile un netto di € 102.566.411,32 a fronte dei € 539,9milioni sopra citati. I timori crescono, poi, se si entra nel dettaglio dei crediti. Il Comune ne dichiara per l’incredibile importo di € 457.350.467,35 che possono essere suddivisi, sempre salvo errore, in € 358.438.430,50 per entrate ‘correnti’ e € 98.912.036,85 per mutui/contributi. Tra i primi, sempre in via approssimata, ci sarebbero: € 110.545.492,99 per spazzatura; € 55.265.410,14 per multe stradali e sanzioni; € 33.830.326,38 per IMU; € 10.290.326,60 per Tares; € 1.192.910,05 per Tosap; € 3.181.718,84 per pubblicità; € 4.000.000,00 per utili delle partecipate; € 16.578.401,88 per alienazioni di beni; € 28.843.662,45 per proventi del parco di Eboli; € 10.805.559,00 per fitti/canoni; € 61.528.988,55 per contributi su attività correnti; € 22.375.633,62 per altre voci. Tra tutte queste, ci sono partite dal 1989 che sembra difficile considerare ‘vive’ anche perché, già nel 2021, ne sono state cancellate per ben € 72.009.809,25, ritenute non realizzabili (fonte: Relazione, pag. 47), in aggiunta ad altre per € 44.079.074,60 cancellate in precedenza per l’azzeramento delle cartelle fino a € 1.000 deciso dal Governo. Peraltro, il totale dei crediti per tributi entro fine 2016, e quindi sotto prescrizione, sarebbe pari a € 88.014.635,74. In sostanza, sono risorse o sono solo ‘numeri’?

Continuando la verifica in prospettiva, è necessario premettere che una liquidità marginale è stata consentita dal contributo governativo del 2021 di € 33.149.815,00 (quarto in Italia) destinato a sostenere il ricalcolo del Fondo Anticipi Liquidità come da Sentenza della Corte Costituzionale. Siamo a posto fino al 2023. A partire dal 2024, l’Ente deve coprire almeno € 20.886.787,68 di quote destinate al riequilibrio e deve pagare almeno altri € 25.000.000,00 per interessi passivi e mutui. In totale, sono circa € 45milioni da assorbire dalle entrate. Nel 2021, quelle relative al I e III titolo, cioè le proprie, sono state pari a € 137,7milioni. Saremmo ad un terzo. Come si farà? Fino ad oggi, si è fatto ricorso all’indebitamento e, in particolare, alle anticipazioni di liquidità che sono arrivate, nel 2021, al totale di € 221.713.493,42. Ovviamente, più crescono i Debiti più crescono gli obblighi di rimborso di rate e interessi. Lo sanno bene coloro che si indebitano.

La Corte dei Conti ... sempre in agguato

Così, il ricorso al decreto Aiuti, se pure scelta libera, sostanzialmente sembra proprio obbligata. Per i cittadini, in verità, poco cambia perché, comunque vada, tutto sarà pagato da loro. Cambia per gli Amministratori, che potranno avvalersi dello scudo previsto contro le responsabilità, anche patrimoniali, della gestione.

In ordine alle cause di questa situazione, l’Assessora al Bilancio ha riferito di una insufficiente contribuzione da parte dello Stato. Può essere. Ma, se l’Ente avesse incassato i crediti, almeno per spazzatura e multe, si troverebbe in Cassa 165milioni. Se sono crediti certi, perché non li riscuote? Nessun problema, comunque, perché già si sa chi li pagherà. Forse, proprio per questo, i cittadini gradirebbero spiegazioni, non giustificazioni.

In una simile condizione, si potrebbe pure rifiutare l’Aiuto del Governo, ma si dovrebbe poter contare su quello del Signore.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 01/06/2022

 

One thought on “SALERNO: Dissesto o predissesto ? Gentile prof.ssa Adinolfi le scrivo con … l’aiuto del Governo e quello del Signore !!

  1. Tra gli assessori non ELETTI quindi ABUSIVI SOLO 1 CIOE’ UNOSOLO -nel senso di SOLITARIO- E’ all’altezza del l Compito assegnato Mentre i restanti ASSESSORI ABUSIVI :c’e’ chi litiga con i numeri chi non ha ancora capito quale e’ il SUO ASSESSORATO E quale e’ ruolo di ASSESSORE .Pertanto si crede SINDACO ( convocando riunioni di competenza di altri ASSESSORI ELETTI QUINDI LEGGITTIMATI DAL CONSENSO DEGLI ELETTORI )
    Mi chiedo (non da uomo di LEGGE) se esiste una norma che preveda ⁹queste PRESUNTUOSE Invasioni di campo siano leggittime -moralmente-oppure preveda DELLE DIGNITOSE DIMISSIONI Tornando cosi ad una lauta pensione (e non solo)

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