RIEQUILIBRIO – LO SCEMPIO DI SALERNO E L’ESEMPIO DI LECCE

da Alfonso Maalangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – Il Bilancio di Previsione 2022, approvato in Giunta e in attesa della delibera di Consiglio, rappresenta un colpo durissimo inferto alla Città in un momento di crisi epocale. Illustri economisti parlano di una tempesta perfetta che si scatenerà in autunno con la crescita dell’inflazione, ormai prossima alle due cifre, la riduzione del potere d’acquisto, il rialzo dei tassi di interesse e dello spread, la mancanza di materie prime e di fonti energetiche, la temuta perdita di migliaia di posti di lavoro. E, questo, senza tener conto delle difficoltà del Governo. La vita, dicono, sarà molto dura per i comuni ‘mortali’ e cresceranno disagio e povertà. A questo sconquasso, si aggiungerà, quindi, il carico di una maggiore imposizione locale dopo che sui problemi finanziari dell’Ente è andata in scena una ‘Commedia degli Equivoci’, in più atti, degna del miglior Shakespeare.

Il primo atto è iniziato l’1Giugno, quando l’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, ha confessato l’esistenza di contatti con il Governo sul decreto Aiuti (fonte: laCittà) pur avendo fatto deliberare, in tutta sicurezza, il Consuntivo 2021 proprio il giorno precedente e benché fosse ben nota la finalità del provvedimento di risanare gli Enti almeno in predissesto. Il sipario è calato, il successivo giorno 16, con l’approvazione in Giunta della richiesta di adesione. Il 9Luglio ha avuto inizio il secondo atto con la dichiarazione dell’Assessora che ha definito la scelta una opportunità (fonte: ilMattino) perché consentirebbe il riequilibrio senza incidere sui servizi, Passati appena due giorni, i cittadini hanno preso atto della ‘fortuna caduta dal cielo’ leggendo i numeri di un Bilancio di Previsione ‘di lacrime’ elaborato nel rispetto di tutte le previsioni del decreto, salvo errore. Però, ha detto l’Assessora, c’è la riserva della “facoltà di rimodulazione delle misure…alla luce degli impatti rilevati e mantenendo fermo l’impegno al ripiano del disavanzo nei tempi previsti” (fonte: Relazione, pag. 3). Bene, ma se la situazione è ‘fluida’, perché fare un Bilancio di ‘lacrime’? Un disavanzo ritenuto sopportabile si poteva affrontare con una previsione in continuità, salvo modifiche ‘peggiorative’. Adesso, non resta che aspettare ‘la scena finale’, cioè il tavolo di concertazione con il Governo, che potrebbe trasformare la ‘Commedia’ in tragedia se, ad esempio, i Residui Attivi di 457,3milioni (!) fossero in buona parte ‘marci’.

Nel documento sono state supposte in aumento le Entrate del I Titolo, quelle tributarie, da 124,0milioni del 2021 a 133,6 (+9,6milioni), agendo sulle imposte e tasse che passano da 91,2milioni a 100,0. I dettagli sono presenti solo per IMU, da 30.4 a 32,1, Tari, da 38,0 – al netto delle tariffe agevolate – a 41,8 (cancellando le agevolazioni?), e Spese di Soggiorno, in diminuzione da 1,0milioni a 0,8 (ma, non siamo una Città turistica?). Le Entrate del III Titolo, quelle extra-tributarie, salgono da 40,6milioni a 45,1 (+4,5milioni), per l’incremento dei ricavi dai Beni di proprietà, da 25,3 a 28,7, e dalle Sanzioni (multe), da 5,1 a 6,9. In totale, sono circa 15milioni di incassi in più. Ma, visto che siamo già a metà anno, come si recuperano i sei mesi passati? E, poi, in un periodo di grave crisi, i cittadini riusciranno a pagare? Nel 2021, a fronte di un totale, per I e III Titolo, di 164,7milioni, ne sono stati incassati solo 101,3 (61% circa). E sono cresciuti solo i Residui Attivi.

Tra le diverse voci in aumento, sono presenti quelle dei cosiddetti Servizi a Domanda, cioè offerti ai cittadini dietro pagamento di un compenso. E, così, crescono gli asili-nido, da € 605.737,40 del 2021 a € 1.413.027,09 (+133%), la mensa scolastica, da € 185.000,00 a € 918.000,00 (+396%), gli impianti sportivi, da € 350.000,00 a € 800.000,00 (+128%), i mercati, da € 900.000,00 a € 920.000,00 (+2%). Del trasporto scolastico non c’è traccia, ma una recente delibera ha disposto il pagamento, per tutti, di una quota fissa di € 15 e di una variabile in funzione dell’ISEE, partendo da 6.000 euro (!). Così, una famiglia con un/a bimbo/a e con ISEE di 15mila euro pagherà, per il traporto, € 15 fissi più una quota mensile di altri 26, mentre per il servizio mensa ne pagherà 105, salvo errore (fonte: laCittà). Infine, nelle voci è presente, quest’anno, anche il teatro con un incasso previsto di € 5.490.000,00 a copertura integrale dei costi. In verità, considerato che nel 2021 gli introiti per i biglietti sono stati pari a € 80.657,00 (fonte: l’Ora) e la differenza è stata coperta con contributi, si poteva pure evitare di evidenziare che la gestione del ‘Verdi’, raro esempio in Italia, è possibile solo con i soldi dalla Regione. Magari, sarebbe giusto spiegarne i motivi. C’è sempre qualcosa di straordinario, da noi.

Tutto questo, perché la Giunta ha deciso di seguire ‘pedissequamente’ le direttive del decreto, che pure lascia ampia libertà di scelta tra le diverse modalità di rientro, e ha ‘spalmato’ il carico su tutte le voci, anche quelle che colpiscono le famiglie più deboli. All’opposto, l’incremento dell’addizionale Irpef è stato graduato in quattro anni con una prima quota, dell’1permille, dal prossimo (fonte: Comune). Eppure, è ben noto che questa imposta agisce in modalità progressiva, toccando in misura minima i redditi bassi e colpendo quelli più alti secondo il principio del ‘chi più ha, più contribuirà’. Peraltro, il pagamento non è evitabile e, quindi, dà certezza di incasso senza lasciare Residui da recuperare. La Città di Lecce, come pure osservato dalla dott.ssa Adinolfi, ha deciso di elevare l’aliquota di 4 punti oltre i 28mila euro, senza altre gabelle, a fronte di un disavanzo di 79milioni, quasi la metà del nostro. In questo modo, il rientro ‘peserà’ sui contribuenti più solidi senza toccare le famiglie deboli. Ebbene, la nostra Assessora ha ritenuto ‘meno virtuosa’ questa scelta lodando la Sua che, nei fatti, ‘socializza’ il carico colpendo i più bisognosi. I ‘paperoni’ ringraziano. Del resto, Salerno è la Città che invita ad arricchirsi e, quindi, non può deludere chi lo ha fatto, magari sulle spalle del popolo che soffre. Chissà. forse l’Assessora ha voluto dimostrare obbedienza piena nei confronti del Governo, come capita a scuola verso i Professori. Adesso, saranno i Consiglieri a votare, auspicabilmente non ‘alla cieca’ o a ‘scatola chiusa’, che può essere prova di grande fiducia ma, a volte, anche di grande ipocrisia. “Non ci sarà l’apocalisse se gli algoritmi terranno conto dell’etica” (Padre Benanti). Visto che si parla del futuro della Città, sarebbe doveroso tenerne conto, ricordando che la storia ricorda tutto, anche il tradimento di Giuda.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 16/07/2022

 

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