Il centrosinistra al voto

 

 

di Angelo Giubileo

 

Pronti, via! Ma non è così, almeno nel centro-sinistra. L’altro ieri, Letta e il Pd contavano ancora sul “campo largo” con il M5s, ieri forse. E infatti, domenica dovrebbero ancora svolgersi le primarie congiunte tra i due partiti per la scelta del candidato alla carica di Presidente della Regione Sicilia. E domani? Forse no. Dopo avere ascoltato ieri lo stesso Letta, Calenda, Di Maio, Renzi, Della Vedova, Gelmini, Brunetta e Carfagna. E dunque, a un mese dalla presentazione delle liste – si vota il 25 settembre -, il Pd non ha ancora fatto alcuna scelta, avendo peraltro dimostrato di essere poi pronto, dopo il voto, ad allearsi con chiunque. Pur di conservare il potere, che a quanto sembra ritiene appartenergli per una sorta, si sarebbe detto una volta, d’investitura divina.

E dunque: allearsi con i pariolini e gli altri “fuoriusciti” di Calenda – il primo tra coloro, per così dire fuoriuscito dal perimetro nazionale e ufficialmente iscrittosi nel novembre dell’anno scorso, quale parlamentare europeo in carica, al gruppo francese Renew Europe – oppure con Renzi, in contrasto ormai con tutti e tutto, ormai definito da molti addetti ai lavori come una sorta di sfasciacarrozze?

La crisi ha talmente sconvolto i piani del centrosinistra, al punto che i pariolini e tutti i fuoriusciti suddetti, passati presenti e futuri, si erano già dati appuntamento per il 24 settembre prossimo al fine di sondare le ipotesi di una mini-coalizione nascente. L’ennesima operazione pre-elettorale che muore il giorno dopo il voto. Ricordate cosa accadde con la Rosa nel pugno?!

E invece: tempo scaduto, fine dei giochi. Il 25 settembre si vota. Finalmente!

 

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