il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

NON SOTTOVALUTATE LA VARICELLA

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata da un virus della famiglia degli Herpes virus. Dopo un’incubazione di 2 o 3 settimane, la malattia esordisce con un esantema cutaneo, febbre non elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni, piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti, a ondate successive. Le papule evolvono in vescicole, poi in pustole e infine in croste granulari, destinate a cadere.
La varicella non è una malattia “banale”, anche se spesso viene così interpretata, e oggi è ancora molto diffusa nel nostro Paese. Infatti, è in genere una malattia benigna che guarisce nel giro di 7-10 giorni, ma tende ad avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse. Le complicanze della varicella sono rare nei bambini sani e si verificano per lo più nelle persone immunodepresse, nei neonati e negli adolescenti o adulti. Possono verificarsi superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite. Tra gli adulti la complicanza più comune è la polmonite.
L’infezione produce immunità permanente e raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. Tuttavia, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente nei gangli delle radici nervose spinali. Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solitamente dopo i 50 anni, dando luogo all’herpes zoster, noto comunemente come “fuoco di Sant’Antonio”.
Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza può trasmettersi al feto, causando una embriopatia. Se invece la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30%.
Generalmente, la terapia è solo sintomatica. Per il prurito possono essere utilizzati antistaminici, mentre per la febbre il paracetamolo. Nei casi più a rischio di complicanze, adolescenti, persone con malattie respiratorie croniche o in trattamento con steroidi, si può ricorrere a farmaci antivirali come l’acyclovir.
La vaccinazione per la varicella rappresenta uno strumento estremamente efficace per combattere questa patologia. Secondo un’indagine condotta da Datanalysis su 500 genitori che hanno avuto un figlio ricoverato in ospedale per la varicella o le sue complicazioni, l’impatto in termini di disagio per la famiglia è estremamente significativo per il 65,2% dei genitori. Per questo il 67,2% degli intervistati consiglierebbe alle famiglie di vaccinare i bimbi. Purtroppo però ancora pochi sanno della possibilità di prevenire l’infezione: solo l’8,9% degli intervistati sapeva dell’esistenza di un vaccino specifico.

 

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