TERNA: le reti elettriche intelligenti dilagano … da Salerno a Montesano, passando per Battipaglia e San Nicola Varco

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Da alcuni mesi sto seguendo la vicenda della multinazionale TERNA cacciata qualche tempo fa da Montesano sulla Marcellana e rientrata nel grande giro del business elettrico dalla porta principale dell’Università, anzi delle tre Università di Cagliari, Palermo e Salerno con la promessa di investimenti giganteschi e migliaia di assunzioni.

Si tratta del grande elettrodotto sottomarino di circa mille chilometri per affrontare la transizione energetica, facilitandone il processo e velocizzandone l’avanzamento; un impegno complessivo di oltre 3,7miliardi di euro (di cui almeno 100milioni già disponibili e da utilizzare nei prossimi cinque anni) che, per ragioni scientifiche ma anche politiche, non può non passare che attraverso l’Università di Salerno/Fisciano. Si chiama Tyrrhenian Lab il centro di eccellenza che Terna istituirà sul territorio salernitano, in collaborazione con l’UNISA. Salerno è, infatti, uno dei tre anelli territoriali – assieme a Cagliari e Palermo.

Un centro di eccellenza che potrebbe trovare la sua sede naturale dove c’è già una presenza fattiva di Terna, cioè a Montesano che potrebbe essere raggiunta con specifiche elettrodotti terrestri con stazioni intermedie a San Nicola Varco di Eboli ed anche Battipaglia e, forse, Montecorvino. Una fitta rete di elettrodotti a cielo aperto ed in piena sicurezza ambientale che dovrebbe poi congiungersi in territorio calabrese con quelli provenienti dalla Sicilia.

In tal senso si sono già pronunciate le Amministrazioni Comunali di Battipaglia ed Eboli dopo intenso dibattito proprio sulla sicurezza sulla cui efficienza ha fornito ampie garanzie Stefano Donnarumma (a.d. di Terna).

L’ultimo articolo che ho dedicato alla vicenda è stato pubblicato su questo giornale il 26 settembre scorso ed è passato sotto silenzio a causa dei risultati elettorali; il problema comunque c’è, esiste ed è più pesante di quello della Terna che voleva attivare a Montesano una centrale elettrica e che sollevò l’indignazione popolare.

Ora, con l’ammorbidente dell’Unisa, probabilmente cambierà anche l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale montesanese e della stessa popolazione ?

Io credo di sì, anche perché risulterebbe irripetibile un’azione di contrasto squisitamente locale (la lotta contro la centrale) al confronto di un attualissimo problema , prima di crisi e poi di transizione ecologica, come passaggio fondamentale di tutto il sistema elettrico dell’intero Paese.

Del resto il silenzio assoluto, su questo specifico tema, dell’Amministrazione Comunale di Montesano sulla Marcellana non fa altro che avvalorare l’ipotesi del silenzio-assenso nei confronti di un mega progetto utilissimo per l’intera comunità nazionale in un momento di vero dramma sociale di crisi energetica.

 

 

 

 

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