Gianni Rodari. Attualità del suo insegnamento: “Formare l’uomo partendo dal bambino.”

 

da Giuseppe Amorelli

(avvocato – scrittore)

 

Il nuovo governo Meloni ha istituito il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Lo scopo della scuola pubblica, sia ben chiaro, deve essere quello di rendere tutti migliori, senza alcun privilegio di sorta. Deve in primo luogo “aiutare” a crescere coloro che “faticano a crescere”, promuovendo una formazione creativa e parmanente accessibile a tutti. Fermo restando che i migliori dovranno necessariamente valorizzati. Una scuola sugli insegnamenti Di Don Milani e di Gianni Rodari che oggi ricorre l’anniversario della sua nascita.

Infatti nasceva il 23 ottobre 1920  Gianni Rodari, fu prima di tutto Maestro elementare. Figura poliedrica, Scrittore, poeta , giornalista  dell’“Unità” e di “Paese Sera”, direttore del “Pioniere” e del “Giornale dei Genitori”, impegnato politicamente sui i temi sociali piu rilevanti.

Fulcro della sua opera didattica-pedagogica è il  valore della parola, del suo valore politico e narrativo, strumento necessario per raccontare il mondo come è o meglio ancora come lo vorremmo e lo progettiamo. L’insegnamento di Gianni Rodari è ancora attuale e inattuato.

LETTERA AI BAMBINI:

E’ difficile fare

le cose difficili:

parlare al sordo,

mostrare la rosa al cieco.

Bambini, imparate

a fare le cose difficili:

dare la mano al cieco,

cantare per il sordo,

liberare gli schiavi,

che si credono liberi.

Il suo obiettivo primario era :”creare l’uomo, partendo dal bambino, bisogna fare di ognuno una individualità, un intellettuale libero, critico. A partire dall’infanzia. maestro della fantasia e promotore di metodologie didattiche fondate sul gioco e l’inventiva.

“. La valorizzazione dell’immaginazione infantile è condizione necessaria per uno sviluppo ottimale della personalità. la sua opera pedagogica più importante è La grammatica della fantasia , un  saggio che esalta la potenza dell’immaginazione e l’importanza del suo uso quotidiano, oltre che il carattere fondamentale dell’educazione alla creatività per i bambini. Sosteneva fortemente un assunto: “I bambini capiscono più di quello che noi sospettiamo e valorizzare la fantasia e la creatività infantile significa creare le condizioni per uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità.

La fantasia fa parte di noi come la ragione:guardare dentro la fantasiaè un modo come un altro per guardare dentro noi stessi”.

Il fulcro sui cui Gianni Rodari impernia la sua  pedagogia  è  il valore della “creatività” nel processo di apprendimento. Emblematico un passo  della Grammatica della fantasia:
“A chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola.

Tale concezione ricorda quell’affermazione di don Milani :
Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un grande scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo …”

L’insegnamento che si prefigge di donare ai piccoli è padroneggiare il linguaggio e le parole. Ma si rivolge anche al pubblico adulto: racconta gli ultimi, gli sfortunati, le bruttezze della vita quotidiana cantando la tolleranza.

”La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.

Per Gianni Rodari  “un’altra scuola” era possibile, io direi oggi piu che mai occorre un’altra scuola. . Occorre  offrire un panorama di scelte possibili anche in alternativa  ai  sistemi scolastici convenzionali . In verità occorre dare una risposta adeguata ai reali bisogni di apprendimentocrescita e sviluppo di ciascun bambino. Purtroppo, il sistema educativo odierno non incoraggia il pensiero , intuitivo e immaginativo, ma predilige di gran lunga quello fondato sulla verbalizzazione. Il clima che si respira nella scuola provoca forte stress agli alunni, a causa di pressioniattese didattiche che non si conformano alla loro natura. Nelle scuole si formano perlopiù conoscitori, non pensatori.

C’è una dimensione ludica negli scritti di Rodari, capace di creare uno splendido connubio fra favola e pedagogia.

C’è pedagogia applicata in Rodari, nel senso che essa finisce per permeare, sommessamente, situazioni e contesti dei suoi racconti. La fantasia, fattore dominante, la tiene a bada, ma non la sopprime mai definitivamente. Rodari amava raccontare ai bambini storie senza finale, che essi stessi dovevano sviluppare e concludere. In questo modo egli faceva, spontaneamente, educazione alla creatività, creando proficui stimoli alla fantasia e all’immaginazione.

Rodari sapeva che l’infanzia è costitutiva di un processo in cui il bambino cresce, con i suoi tempi. Egli sapeva anche che il bambino, tutt’altro che avulso dalla realtà, impara giocando. Questo obiettivo era rafforzato dalla sua intensa esperienza di maestro elementare, di educatore che si cimentava sul campo, attuando i migliori precetti della pedagogia.

Ed ecco che la favola tocca la realtà quotidiana, i problemi sociali e familiari, in chiave ironica e ludica, attraverso l’immaginazione più viva.

Perfino dai vizi dell’umanità possono scaturire finali divertenti e inaspettati.

L’immaginazione deve avere il suo posto nell’educazione, per far sì che la favola diventi strumento di conoscenza della realtà.

In Rodari si compie così uno straordinario connubio fra favola e pedagogia, perché era davvero convinto che tutto questo potesse contribuire ad educare la mente“I bambini capiscono più di quello che noi sospettiamo (…)”.Rodari sapeva bene che:valorizzare la fantasia e la creatività infantile significa creare le condizioni per uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità.

 

“La fantasia fa parte di noi

come la ragione:

guardare dentro la fantasia

è un modo come un altro

per guardare dentro noi stessi”.

Scriveva Rodari e la sua grande novità è proprio questa: ” Bisogna fare l’uomo a partire dal bambino” , bisogna fare di ognuno una individualità, un intellettuale libero, critico. A partire dall’infanzia.

Bisogna riconoscere il ruolo della creatività all’interno del processo educativo, l’importanza di formare uomini interi, completi, uomini creativi che sappiano usare la loro immaginazione. “Una persona senza creatività è una persona incompleta

. La letteratura di Gianni. Rodari è costellata in tal senso di infiniti esempi; le opere dell’autore mostrano chiaramente come sia possibile riuscire a trasformare l’errore, riuscire a creare intorno all’errore (una per tutte: la filastrocca L’ago di Garda). Bellissimo ed istruttivo il video dell’educatore divulgatore inglese K. Robinson “Le scuole stanno uccidendo la creatività?”:

Condivido, quanto sostenuto, da uno dei più autorevoli e operosi specialisti di teoria e di storia dell’educazione dell’Italia d’oggi,  Franco Cambi:

“Stiamo entrando in una fase di pensiero computerizzato che ha al centro la logica del computer, che è una logica lineare, conformata e conformatrice. C’è attualità allora per Rodari? Io direi: c’è proprio nella sua inattualità. Perché ci parla di un mondo inattuale, e perciò attualissimo! Noi rischiamo di perdere la capacità di costruire anticorpi in una società che è sempre più convergente, sempre più conformistica, sempre più dominata dai mezzi di informazione di massa che linearizzano perfino le strutture del pensiero in modo da vietare che si costruiscano anticorpi rispetto alla realtà del presente.
Quindi, Rodari ci è ancora un Maestro indispensabile
!”

 

 

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