Enrico Zambrotti: il ritorno ?

 

Aldo Bianchini

Il dr. Enrico Zambrotti in una foto d'archivio

VALLO di DIANO – In via generale non mi soffermo mai a leggere i commenti anonimi che arrivano su questo giornale, preferisco ignorarli perché a me l’anonimato non piace e mi appare come un vile atto di sciacallaggio.

In questo caso, però, più che un commento anonimo, quello scritto da “RAMON” il 30.12.23 in calce al mio articolo “P.S.I., un problema c’è ?” sembra più una notizia che un commento. Ed è sulla notizia che vorrei richiamare la Vostra attenzione. In quell’articolo, è giusto ricordare, incentrato sulla palese separazione tra vecchi e nuovi personaggi di quel partito, scrivevo: “Naturalmente non mancano i tentativi, dall’una e dall’altra parte, di pacificazioni strumentali – locali e di necessità; ma la storia ci insegna che la necessità non è mai una buona virtù. Difatti se il segretario nazionale avv. Enzo Maraio va a Napoli alla  reunion dei “grandi vecchi”, questi ultimi non vanno alla rievocazione della famosa direzione nazionale craxiana del PSI tenutasi a Padula il 16 dicembre 1981 … dove forse per caso c’era l’ex parlamentare europeo Enzo Mattina che invece a Teggiano non era stato neppure invitato. Ma a Teggiano c’era Carmelo Conte per rievocare la figura dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini, … e non c’erano né il segretario nazionale Maraio e neanche uno di quei  vecchi che avevano preso parte alla reunion di Napoli dove, però, Maraio era stato presente per parlare di politica conciliante anche se i vecchi, forse, pensavano soltanto a qualche candidatura di stramacchio”.

Ed ecco il commento di Ramon:

  • Rimanendo in tema di grandi vecchi, da tempo circola un’indiscrezione che col trascorrere dei giorni va trasformandosi in un dato politico reale. A mio avviso gravissimo ed oltraggioso per tutta la comunità valdianese. In occasione delle amministrative 2024 che coinvolgeranno il comune di San Pietro al Tanagro, nessun esponente di rilevo dell’amministrazione uscente si ricandiderebbe perché questa sarebbe la volontà del padrone del vapore: Enrico Zambrotti! Ebbene sì! Alla veneranda età di 81 anni si appresterebbe a candidarsi Sindaco con una lista composta di suoi fedelissimi e per giunta senza avversari. Approfittando della viltà, rassegnazione ed opportunismo della comunità locale. Un’ipotesi da contrastare in qualsiasi modo perché rappresenterebbe un clamoroso salto nel buio conoscendo la storia politica di questo personaggio. Sprezzante delle regole, insensibile al concetto di memoria storica e privo di qualsiasi visione politica, sarebbe un ‘offesa all’intelligenza di tutte quelle persone che credono alla politica nel senso ideale è culturale del termine. Sarebbe il suggello definitivo al degrado, l’apice di una decadenza senza fine di un territorio come quello del Vallo di Diano che meriterebbe ben altro che una simile sciagura.

Ognuno è libero di dire la sua e nel caso specifico di Ramon fin quando il pensiero si mantiene nelle regole corrette, e deontologicamente accettabili, è giusto anche pubblicarlo; ma preciso subito che non la penso esattamente come Ramon che nelle sue espressioni rimane prigioniero della sua stessa convinzione ideologica a prescindere, senza riflettere minimamente sul fatto che ogni personaggio ed ogni evento può essere letto almeno in due modi diversi.

L'ing. Franco Amatucci in una foto d'archivio

Non capisco perché, ad esempio, Enrico Zambrotti non avrebbe il diritto a candidarsi soltanto perché ottantunenne; e continuo dicendo che la sua candidatura non sarebbe affatto un salto nel buio in quanto parliamo di un personaggio che, contrariamente a tanti nuovi emergenti, offre garanzie di conoscenza della politica e degli intrecci amministrativi cui la stessa politica deve piegarsi per gestire la cosa pubblica. Infine, la storia politica del personaggio ci dice che è stato (almeno nel Vallo !!) un ottimo politico che ha avuto, come tanti, alcuni trascorsi giudiziari più simili ad una persecuzione (e qui sarebbe molto lunga la storia da raccontare) che ad una ricerca della verità nell’ambito di una guerra senza quartiere tra la magistratura e il Partito Socialista; e Zambrotti era ed è un socialista.

Probabilmente “RAMON” è, per sua fortuna, ancora troppo giovane e non può ricordare quelle oscure vicende giudiziarie per le quali lunedì 9 maggio 1994 dinnanzi al procuratore Domenico Santacroce ed ai pm Vito di Nicola e Luigi D’Alessio, al terzo piano dell’ex tribunale di Sala C., Enrico Zambrotti fu protagonista di un confronto all’americana con l’ing. Franco Amatucci (uno dei due  compassi d’oro della tangentopoli salernitana); tra le tante cose emerse da quel confronto venne anche fuori che il PSI valdianese elargiva ben 5milioni di lire mensili a pochissimi privilegiati esponenti della stampa locale per propagandare e promuovere il verbo socialista. Quella mattina, per essere più precisi, li incrociai nell’ascensore che dal piano terra portava all’ufficio del procuratore Capo.

Ecco, io nei panni di Zambrotti comincerei proprio da lì la mia nuova vita politica, facendo chiarezza su quella elargizione milionaria; un fatto rimasto misteriosamente segretato nelle tante carte dei magistrati. Questa sarebbe anche la risposta migliore da dare all’anonimo Ramon.

Ma la campagna elettorale si annuncia lunga ed insidiosa e ci sarà modo di ritornare sull’argomento.

 

One thought on “Enrico Zambrotti: il ritorno ?

  1. Posizione del direttore Bianchini legittima ma più che discutibile. Non sono animato ne da pregiudizi ne tantomeno da furori giudiziari. Probabilmente lui coltiva pregiudizi in positivo verso Zambrotti. Sostenere che il suddetto sia stato vittima di una persecuzione giudiziaria non corrisponde a verità perché i procedimenti a suo carico sono terminati con la prescrizione e non con un’assoluzione piena . Quando in primo grado aveva subito una condanna pesante che prevedeva l’interruzione perpetua dai pubblici uffici. Oltre ad un patteggiamento per reati contro la pubblica amministrazione. Tralasciando poi l’aspetto anagrafico dell’interessato, sui si potrà dibattere all’infinito, è’ l’idea di politica che esprime che è vecchia superata. Da sempre caratterizzata dalla cooptazione degli avversari che dall’inclusione, volta ad annullare ogni forma di opposizione oltre qualsiasi voce critica verso il suo operato, fino alla gestione tracotante del potere. Quando poi mi dice che non sarei a conoscenza di alcune”vicende oscure”, invito il direttore Bianchini ad informarsi su quello che successe a San Pietro Al tanagro durante le elezioni 2004 per il rinnovo del consiglio comunale di San Pietro al Tanagro. La lista di Zambrotti data per spacciata, vinse per il rotto della cuffia grazie all’inserimento di un personaggio che per anni l’aveva fronteggiato nelle aule di tribunale e che guarda caso poi venne collocato in seno ad uno degli enti creati su iniziativa diello stesso Zambrotti ! Un’affermazione elettorale derivante dalla sommatoria di voti personali non dal vero consenso popolare. Metodi che non fanno altro che alimentare insofferenza, malessere sociale e distacco dalla politica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *