Le guerre e le politiche dei piatti vuoti

da avv. Salvatore Memoli (giornalista)

 

Avv. Salvatore Memoli

Nel mondo i conflitti dono numerosi. Molti credono che il mondo sia fermo davanti alla guerra Ucraina-Russia e Israele-Palestina. Organismi mondiali contano almeno 10 conflitti o situazioni di crisi che possono peggiorare ed evolversi come allarme per il mondo. Preoccupano le crisi in Etiopia, Sael, Afganistan, Yemen, Libano, Sudan, Haiti, Myammar e Colombia. Le cause sono molteplici ma non si può escludere che l’economia, i commerci, il lucro di gruppi di potere, siano le cause scatenanti dei conflitti che preoccupano il mondo. La guerra è la soluzione di abbrivio che non permette al dialogo, alla diplomazia, di recuperare uno spazio civile di confronto tra posizioni diverse.  La guerra è un’evidente dimostrazione del male assoluto per ogni popolo. I popoli in guerra non vedono crescere le loro risorse ed i loro utili, la produttività s’impoverisce, l’aspirazione a difendere i propri principi diventa un’evidente prova di un disgustoso egoismo che esclude i diritti di tutto il genere umano. Tutte le guerre hanno un comune denominatore: obiettivo di difendere i propri interessi economici, politici, in realtà la guerra è un male che fa male innanzitutto a chi la fa, alle persone, a chi combatte e chi resta a casa con disperazione. Le conseguenze di una guerra le pagano i soldati che spesso perdono la loro identità, imparano ad uccidere,spesso perdono la loro identità, cadono nella depressione dell’inutile e dell’annientamento. La guerra è sempre un piatto vuoto, servito da chi comanda. In guerra ci vanno i soldati che non decidono le guerre. Chi comanda e decide gli scontri e gli obiettivi resta a casa, a seguire le strategie, a contare i morti e a costruire giustificazioni ai conflitti. Nelle guerre s’investe sulle armi e s’incrementa l’industria della morte, quella che l’umanità non è in grado di fermare e neutralizzare. Quelli che creano profitti agli azionisti, che  consentono alla ricchezza di spostarsi, di essere monetizzata subito. Gli utili vanno soprattutto a chi vuole la guerra e ne legittima il ricorso a tutti gli step, per combattere. La storia ci racconta che tutti coloro che hanno partecipato ad una guerra, che sono tornati vivi a casa, vengono colpiti da patologia mentale. I soldati crearono il termine shell stock ( conseguenze di esplosioni), cioè sintomi di paura, stanchezza, confusione, incubi e disturbi fisici.
L’umanità, si può dire, ha perduto il buon senso, se si considerano i danni di ogni guerra. Dopo la se onda guerra mondiale, assistiamo ancora ad isolati conflitti che includono la minaccia di una guerra mondiale. Almeno due focolari preoccupano più degli altri: Ucraina-Russia e Israele-Palestina. Queste guerre hanno come motivazione posizioni ideologiche, religiose e politiche. Entrambi sono i peggiori conflitti che il mondo civile sopporta da una e dall’altra parte, ignorando l’effettiva pericolosità che possono scatenare per l’umanità.
Il conflitto Ucraina- Russia è partito (male)  con motivazioni di tutela della piccola Nazione ucraina rispetto sl colosso russo. Oggi questo conflitto come sua conseguenza sta cancellando la stessa Europa come soggetto politico, a tutto vantaggio degli Stati Uniti che combattono per proprio tornaconto. L’Europa ne esce indebolita, denaturalizzata della sua storia Cristiana e pacifista. Incapace di assumere una sua posizione indipendente dagli Stati Uniti che nel mondo diventano un Paese guerrafondaio! L’Ucraina sta determinando la sua storia futura per incassando aiuti immensi dall’Europa e dagli Stati Uniti.
Le cose però cambiano in peggio ed ancora una volta a molti torneranno piatti vuoti. Se in America vince Trump, la musica potrebbe cambiare e molti si ritroveranno come il pifferaio magico che era partito per suonare…,a mani vuote, travolti da una tragedia economica e della storia che peserà su di loro. Sempre l’America di Biden è responsabile di non aver fermato Israele, le cui conseguenze lasciano immaginare una destabilizzazione di grandi equilibri politici del Medio Oriente mentre pare non accorgersi di essere circondato da nuove potenze politiche che hanno armi, petrolio e voglia di affermare un panarabismo fatto d’identità internazionale che chiede un riscatto contro un occidente sionista che non garantisce più i vecchi sistemi politici.
Che dire poi del BRIC? Un nuovo modello politico che si organizza e seduce molti Paesi cd in via di sviluppo. Paesi che in realtà si sono avviati a cambiamenti radicali, economie in via di consolidamento, posizioni di riscatto umano, etnico e geografico. Ecco perchè la politica europea è un ‘piatto vuoto’, un tradimento alle scelte pacifiste di chi l’ha creata, una visione internazionale di equilibri mondiali che dialogavano tra loro. Invece, ciò che avverrà sarà la deflagrazione del modello occidentale, del patto Atlantico e della stessa influenza degli Stati Uniti che sostengono guerre inutili al posti di accrescere la ricerca scientifica, trovando soluzioni alternative alle tecnologie che si servono ancora del petrolio. Per non parlare dell’Europa e dell’Italia, con una Germania in declino che boicotta il gas della Russi. Politici senza testa, senza pedigree e senza capacità di fermarsi prima del baratro, distruggendo tutto: economie, diplomazie, prospettive di crescita in partnariato e scambi commerciali. In più l’Europa sta perdendo anche le simpatie del Nord Africa che sl Piano Mattei preferiscono le tutele della Russia, della Turchia, della Cina, del mondo arabo produttore di petrolio e di tecnologie moderne ed avanzate.

 

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