Cstp e Sita: quale destino ?

Luciano Focilli

Storia di un grave disagio vissuto in prima persona da Anna Augusto che racconta:

Il 5 luglio era stato programmato lo sciopero dei trasporti pubblici. Ma a ”sorpresa”, contro ogni aspettativa, a Salerno i dipendenti CSTP e SITA, hanno deciso di ripristinare il servizio. Martedì 28 giugno, dopo una riunione in Prefettura, senza preavviso, alle ore 13 decidono di sospendere tutte le corse. Il CSTP comunica la loro solidarietà ai dipendenti Sita. Lascio immaginare il caos verificatosi poichè i viaggiatori-lavoratori non sapevano come rientrare a casa. Grandi disagi ovviamente per chi abita fuori città. In alcune periferie arriva il treno, ma la ferrovia non era attrezzata per l’improvvisa emergenza e quindi immaginate 700/800 persone stipate in una sola carrozza, eravamo appesi alle porte come scimmie. Ma la ferrovia non si è attrezzata neanche il giorno dopo, tantè che alle 8 a Baronissi è dovuta intervenire la forza pubblica per sedare gli animi e permettere agli studenti di poter arrivare a Salerno per sostenere gli esami di stato. Si è ricorso ad un pullman sostitutivo fatto arrivare nel più breve tempo possibile. Nei giorni successivi  non è andata meglio, si sapeva quando si partiva, ma non quando si arrivava perché  ad ogni fermata salivano decine di persone e con una spinta qua e là, il treno ripartiva quando riusciva a chiudere le porte. Questo sciopero selvaggio è durato 7 giorni. A parere dei dipendenti, però,  non è stato uno sciopero, ma un atto di solidarietà verso i colleghi in odore di licenziamento. In un momento di crisi così palese, posso essere d’accordissimo  sulla solidarietà, ma i fatti concreti sono altri. Se per una settimana non mi presento al lavoro o arrivo sempre in ritardo come mi giustifico?Conoscete qualche datore di lavoro che chiude un occhio? Allora io mi chiedo, ci sono i diritti della comunità, ma quelli del singolo cittadino non esistono?

 

 

 

One thought on “Cstp e Sita: quale destino ?

  1. Il nostro sta diventando un paese dove ogni diritto, sia di una comunità che del singolo cittadino, si va perdendo sempre di più. Pare che sia un fenomeno irreversibile, una strada senza ritorno dove emergono soltanto i privilegi e gli interessi di coloro che sono stati chiamati dal popolo in suo sostegno. Guardando in fondo a questa strada il cittadino onesto vede soltanto buio, mentre il disonesto scorge un terreno per lui fertile. E nel frattempo si fa fatica a percorrere la retta via……….!

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