Gambino: colpevole o innocente ?

Aldo Bianchini

Dopo la clamorosa sentenza della Cassazione si pongono alcuni interrogativi sulla vicenda.

La domanda se Gambino è colpevole o innocente è, a mio avviso, non solo corretta  ma anche necessaria sul piano giornalistico dopo la clamorosa sentenza della Suprema Corte che “rinvia” alla Corte di Appello di Napoli la decisione nel merito. Difatti la Cassazione, lo dice anche la sua denominazione, “cassa” cioè cancella e non entra nel merito. Ci dovrà entrare la Corte di Appello di Napoli per decidere se il “cavillo giuridico” improvvisamente scoperto può o meno riformare nella sostanza la sentenza della Corte di Appello di Salerno. Che cosa è accaduto in realtà. E’ accaduto che la Corte d’Appello di Salerno si era intestardita a percorrere le strade della “istituzionalità” delle spese (circa 23mila euro spesi da Gambino con la carta di credito del Comune di Pagani) e della “giustificazione coeva” delle stesse spese, principio basato più sulla logica e sulla ovvietà che su cardini indiscutibili di diritto. In pratica secondo i giudici salernitani (prima il Gup di Nocera Inferiore Gabriela Passaro e poi la Corte d’Appello di Salerno) Alberico Gambino avrebbe utilizzato denaro non per fini istituzionali e non avrebbe giustificato le spese con regolari preventivi e consuntivi, questi ultimi presentati soltanto dopo anni a scandalo già scoppiato. E’ in questi meandri filosofico-giuridici che l’abilissima difesa del giovane e rampante Michele Tedesco (figlio d’arte del grande Peppino) si è infilata con astuzia provocando guasti indiscutibili per i giudici. E’ vero che Gambino ha presentato i consuntivi soltanto dopo anni ma l’avv. Tedesco ha scoperto che in tempi assolutamente stretti rispetto all’effettuazione delle spese l’ex sindaco di Pagani aveva addirittura consegnato le “pezze giustificative” delle spese stesse che andavano a colmare le aperture di credito che il funzionario del comune gli concedeva ogni qualvolta Gambino lo avvertiva preventivamente di quanto doveva andare a spendere sempre e soltanto per motivi istituzionali. Questa almeno la prova testimoniale prodotta sia in Appello che in Cassazione grazie alle dichiarazioni del funzionario dell’Ente. I giudici della Cassazione hanno accolto in pieno questa tesi difensiva ed hanno richiesto ai giudici partenopei di pronunciarsi sulla “istituzionalità” di certe spese. Resta poco spazio di manovra, a mio sommesso avviso, per la Corte di Appello di Napoli che  di certo non si arrampicherà sugli specchi per dimostrare che i soldi spesi per una cena con persone estranee al comune o per la cena con i Vigili Urbani non siano spese rientranti nella istituzionalità di rappresentanza di un Sindaco soprattutto quando la sua azione si muove soltanto nel solco del bene della collettività che rappresenta. I giudici romani (pres. Garibba, relatrice Annamaria Fazio, p.g. D’Angelo) hanno scritto una bella pagina di diritto. La logica e l’ovvietà cui hanno fatto ricorso i giudici salernitani appartengono alla cosiddetta “giustizia distributiva” che è materia prettamente politica. La giustizia commutativa che i giudici sono chiamati ad applicare è altra cosa, e questo la Cassazione (fortunatamente!!) lo tiene sempre ben presente. Ecco perché gran parte delle sentenze di primo e secondo grado vengono poi riformate dalla Cassazione. La spiegazione sta nel fatto che i giudici locali, quantanche vogliano essere autonomi e indipendenti, spesso cadono nella rete del clima ambientale che di sicuro non produce una giustizia giusta. Detto questo, ovviamente, non è che spetta a me assolvere o condannare Alberico Gambino sul cui operato, da ritenere almeno leggero e apodittico, diranno la parola finale i magistrati napoletani. La lezione, pesante e mediaticamente devastante, per il momento l’ha già avuta; ora può tirare un sospiro di sollievo. Michele Tedesco ha nuovamente dimostrato le sue innate doti di avvocato penalista, Franco Coppi ha fatto il resto mettendo in campo soltanto la sua immagine nazionale.

One thought on “Gambino: colpevole o innocente ?

  1. Gentile Direttore, siamo ormai abituati ai veleni italici, alle sentenze che appaiono grottesche agli addetti ai lavori e non. Trovo però curioso che un “Comune” abbia una carta di credito … è fantastico!
    In luogo di queste notizie mi piacerebbe leggere un editoriale, scritto da un Direttore intellettualmente onesto, sulla negata estradizione di Cesare Battisti.
    A me dispiace che i servizi segreti italiani non abbiano gli “attributi” e l’autonomia per ripetere con Battisti (sappiamo dov’è) quello che il Mossad mise in pratica con Adolf Eichmann (e lì il reo era ben nascosto). Mi creda, ci darebbe un buon spunto di riflessione sul tema “Diritto Internazionale”. Scusi il fuori tema ma un caso come quello di Cesare Battisti può far riflettere più del solito caso di un politico.
    Con stima e cordialità
    Roller

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