Padula: il Gal a Zambrotti ?

La notizia è di queste ultime ore e sta già stravolgendo la complessità della politica

Padula – La notizia, ovviamente, non è ufficiale e nelle prossime ore avrà bisogno di conferme, ma sta già scuotendo fina dalle fondamenta l’instabile castello della politica locale. Enrico Zambrotti, dimessosi dal Consorzio di Bacino per raggiunti limiti di età, dovrebbe essere già stato nominato o sta per essere nominato “direttore generale ecnomico-finanziario” del GAL-Vallo di Diano. Insomma, come dire, esce dalla porta e rientra dalla finestra, nello stile più classico del centro-sinistra. Ha governato per decenni il Consorzio di Bacino Sa/3 ed ora, tanto per non costringere il suo cervello all’ammasso, si è ricavato un posto di potere eccellente, forse ancora più prestigioso di quello occupato nel Consorzio. Difatti nel GALVallo di Diano, mostruosa propaggine della locale Comunità Montana, andrà ad occupare il governo della finanza e dell’economia, cioè in pratica un ritorno al passato. Eh! si, perché Enrico Zambrotti, per chi non lo sapesse o per chi non lo ricordasse, ha costruito la sua fama partendo dalla cura della “casse” di quello che fu il Partito Socialista, prima di Enrico Quaranta e Gerardo Ritorto e poi di Carmelo Conte. Famose e indimenticabili le sue performance economico-finanziarie nella Banca di Credito Salernitano, nella Banca di Salerno, per finire agli equilibrismi, sempre di natura economico-finanziaria, per il sostegno a “Il Giornale di Napoli” che tanti guai addusse ai socialisti degli anni ’90. Nel massimo rispetto delle incredibili capacità operative e manageriali di Zambrotti, contro il quale nulla potè fare neppure l’immarcescibile procuratore Domenico Santacroce, mi chiedo e vi chiedo: “E’ mai possibile che una persona, ormai quasi settantenne, debba occupare sempre posizioni di primissima fila, come se fosse stato unto dal Signore ?”. La risposta sta nel contesto che si muove attorno al mitico Zambrotti, un contesto che nel tempo è stato allevato, cresciuto ed addomesticato in maniera irreversibile, quasi come se nel tempo in quel contesto abbiano trovato asilo soltanto “servi sciocchi”. Ma sappiamo tutti che così non è, almeno sotto il profilo della professionalità molti appartenenti a quel contesto sembrano muoversi autonomamente e indipendentemente dalle decisioni del “grande capo”. E allora!!, allora è segno che le regole di una certa politica funzionano soltanto così e chi la governa può facilmente trovare la “testa di legno” che ascolta, esegue e sottoscrive provvide menti che stridono anche con la logica più elementare. E Zambrotti si ritrova (almeno così sembrerebbe) seduto su un’altra prestigiosa poltrona, dopo che alla fine della selezione di alcuni personaggi era stato (insieme ad altri nomi importanti!!) bocciato per la copertura di altro importante incarico, sempre nel GAL. Evidentemente quella bocciatura era soltanto di copertura strategica nell’attesa del colpo fulminate da kappaò.  La politica non cambia, insomma, e mostra sempre il suo volto peggiore.

Aldo Bianchini

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