SALUS: la palestra del futuro

 

Aldo Bianchini

Franco D'Elia e Paola Federico

SALA CONSILINA – Dopo aver assistito ad un musicall vero e proprio non è facile commentare lo spettacolo andato in scena mercoledì 26 giugno 2019 nel teatro “Mario Scarpetta” di Sala Consilina ad opera dello staff della palestra “Salus Sport” di Teggiano.

Per dare concretamente un’idea, forse la più plastica, di quella che è stata ieri e che è oggi nell’immaginario collettivo della gente la notissima palestra “Salus Sport” (di Franco D’Elia) è giusto partire dall’affermazione fatta sul palco dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Teggiano, Marisa Federico, quando nel contesto del saluto a nome dell’amministrazione ha parlato della sua esperienza vissuta da bambina e da ragazza nella palestra teggianese e dell’esperienza, immutata se pure modernizzata e tecnologizzata, che sta vivendo sua figlia, ancora bambina. La Federico ha dichiarato, senza alcun tentennamento, che ha cercato di trasferire alla figlioletta tutto quello che lei aveva già vissuto molti anni prima nel segno di una serietà e di una sicurezza assoluta in tutti gli atteggiamenti (personali, pubblici e privati) dei proprietari, degli insegnanti e degli organizzatori ma anche della sicurezza e della funzionalità di tutte le strutture che mano a mano si sono adeguate ai tempi ed alle richieste della clientela sempre numerosa ed affezionata.

Saggio di danza Salus Sport - la scena

Ecco, questa è probabilmente l’immagine che Franco D’Elia (con tutti i suoi collaboratori) è riuscito a dare negli anni alla sua attività: serietà, sicurezza e professionalità. Un’attività in cui Franco crede fermamente e ciecamente anche dopo ben trent’anni dagli inizi sotto tono e costellati da tantissime difficoltà nel penetrare un ambiente sociale un po’ chiuso e poco propenso a manifestazioni di consenso e, finanche, di affetto. Cose, queste, che Franco D’Elia ha raccolto a piene mani per tutti questi anni riuscendo ad allungare i suoi tentacoli (positivi !!) in tutti i paesi del Vallo di Diano ed a far passare il messaggio che la Salus-Sport non è una palestra dove andare ad allenarsi per qualche ora alla settimana o praticare la danza per qualche mese. La Salus-Sport, difatti, è la palestra delle famiglie, è la palestra dei figli, è la palestra dove incontrare gli amici, è insomma la palestra della vita.

Questa peculiare particolarità, Franco D’Elia, la sera del 26 giugno scorso, se l’è sentita di colpo addosso quando entrando sulla scena (dove era stato chiamato dalla bravissima giornalista Paola Federico) ha percorso i dieci metri più lunghi della sua vita, travolto da un’emozione sfociata subito in commozione viva e profonda che ha coinvolto gran parte del numeroso pubblico presente che gli ha dedicato un sentito, caloroso e lungo applauso.

Scena da "Aggiungi un posto a tavola" - Saggio di Danza Salus Sport

Mi ha pazientemente spiegato l’ing. Donato Benvenga (legale rappresentante della Salus Sport e presidente del Circolo Liberi Pensatori) che l’indirizzo generale dato alla stessa palestra dal suo condottiero Franco D’Elia (direttore generale) è stato quello di far entrare la struttura ginnica dentro le famiglie che non a caso, e non per caso, la frequentano in periodi particolari della loro vita e per ben individuate classi d’età. Per dirla tutta va precisato che nella Salus Sport si entra piccolissimi per percorrere tutta la strada per l’apprendimento della danza (almeno fino ai diciotto anni) per poi, semmai, allontanarsi per qualche anno (studi universitari, impegni lavorativi e/o familiari) ed, infine, ritornare da adulti e continuare la frequenza fino a tarda età. Un esempio classico è fornito, a ben vedere, dalla prof.ssa Rosa Romano D’Alto (di Monte San Giacomo) che ha frequentato la palestra da piccola fino ai diciotto anni, poi è andata all’università, e infine è ritornata sempre nella Salus Sport da professionista adulta; ed è ancora lì a frequentare le strutture ed a collaborare praticamente alla realizzazione degli spettacoli.

E’ questo il fenomeno di carattere sociale-sportivo-ricreativo che Franco D’Elia, con tutto il suo staff e con la statuaria Jenifer Saia (ottima istruttrice e coreografa), ha prima pensato, poi studiato ed infine realizzato; un fenomeno che è andato soggetto a numerose modificazioni migliorative nel corso dei decenni, fino ad poter essere considerato oggi alla stregua di un “fenomeno anche culturale” se riesce, come riesce, a mettere insieme diverse identità e tipologie sociali in modo da ricostruire e rilanciare la stessa immagine delle comunità che nascono, crescono, vivono e lavorano in tutto il Vallo di Diano.

Dal musicall "Cenerentola" - Saggio di danza Salus Sport

Ma è giusto ritornare, al di là delle interpretazioni filologiche e filosofiche del fenomeno “Salus Sport”, anche a quanto avvenuto la sera di mercoledì 26 giugno 2019 sul palco dell’accorsatissimo “Teatro Mario Scarpetta” dove la dinamica ed inesauribile Jenifer ha creato, quest’anno, tanti distinti e interessantissimi atti incardinati in un unico grande show che ha coinvolto, senza nessuna sosta o intervallo, l’intera comunità della Salus Sport. Finanche la scelta di far entrare sulla scena, a sipario aperto, i vari gruppi è, a mio avviso, risultata una scelta sicuramente vincente perché ha proiettato il pubblico direttamente dentro e dietro il sipario: il lavoro degli organizzatori, dei tecnici, dei volontari, l’impegno e la dedizione dei piccoli artisti, le difficoltà ed anche gli errori; cose che quasi sempre gli spettatori non  vedono e non immaginano. Ed è stato tutto un accavallarsi e un susseguirsi di scene in costume, di danzatrici piccole e grandi (con qualche presenza maschile) e di vari segmenti di un unico musicall che ha tenuto viva l’attenzione degli spettatori: da Cenerentola (una fiaba che affonda le sue radici addirittura nell’antico Egitto) fino ad Aggiungi un posto a tavola die grandi Garinei e Giovannini ed interpretata magistralmente dal mitico Johnny Dorelli.

Per la predanza si sono esibite le giovanissime Aurora Balbo – Antonio Cantelmi – Angelica trotta – Rosalinda D’Alessio – Angela De Paola – Carla Di Zeo – Valentina Marino – Chiara Morena – Annarita Pasquale e Sofia Romanelli.

Marzia Capozzoli - al centro in piedi

Per il 1° corso: Marzia Capozzoli (nella foto al centro) – Francesca Castelluccio – Tanya Chirichella – Beatrice De Paola – Matilde Di Zeo – Asia liriti – Erika Marino – Nadia Morena – Luigia Petti – Alessia Puppolo – Carmen Spinelli – Manuela Trezza.

Per il 2° corso: Maria D’Alessio – Paola De Paola – Antonella D’Elia – Chiara D’Elia – Emma Frascolla – Francesca Pia Mazza – Anna Morena – Martina Morena – Chiara Trezza – Joana Valvo e Rebecca Ragone.

Per il corso medio: Alessia Lo Buglio – Rosanna Carrano – Nives D’Alessio – Francesca Moscarella – Aurora Mamo – Martina Marmo – Flori Pirvu – Adua Frascolla – Alessia Ciullo – Arianna Trezza e Chiara Di Mieri.

Sveva D'Alto - protagonista di Cenerentola

Per il corso avanzato, che è sempre quello più atteso alla prova annuale sotto il profilo artistico, scenografico e recitativo, sono salite sul palco sette tra le migliori danzatrici della Salus Sport: Mariangela Amato – Sveva D’Alto (ottima protagonista ed interprete del mini musicall dedicato a Cenerentola) – Sara Gallo – Ludovica D’Elia – Isabella Carrano – Rossella D’Elia e Manuela Cantelmi. Senza nulla togliere a tutte le danzatrici che in molte scena hanno fatto anche da cornice coreografica, sono state queste ultime sette ad aprire e chiudere lo show che è durato tre ore buone, tutte trascorse in perfetta armonia e senza un attimo di respiro.

Il cammino è tracciato, la conferma ci sarà il prossimo anno, lo meritano tutti.

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