Ospedale Polla: il medico è recidivo

Nuovo scandaloso episodio all’interno della chirurgia generale del plesso ospedaliero

Polla –  Dei rapporti, a volte poco trasparenti, tra le associazioni di volontariato, le aziende di trasporto (ambulanze, sich!!) che operano a stretto contatto con l’ospedale di Polla ne avevo già parlato diversi mesi fa, e scoppiò il finimondo. Denunciai il caso di un medico beccato dalla Guardia di Finanza per non aver fatturato un compenso ricevuto da un paziente che il predetto aveva accompagnato in ambulanza fino a Roma. Guarda caso l’ambulanza è la stessa che è al centro dello scadalo del vecchietto accompagnato a Roccadaspide e, guarda ancora caso, il medico è sempre quello beccato dalla Finanza. Sarà probabilmente un caso, ma la cosa sinceramente è sospetta. Ma andiamo con ordine. Allora ero direttore di “Televallo” e si rizelò addirittura l’editore di Italia/2 “Nicola Ammaccapane” per il mio attacco brutale al medico ospedaliero. Era il 30 settembre 2010 e allora, giustamente, il presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl “Sergio Annunziata” si guardò bene dall’intervenire; oggi parla di “avvoltoi” ma rimase muto quando io (da solo e per primo!!!) denunciai a viva voce i “corvi” che stazionano davanti e nell’ospedale, fin dentro il reparto di rianimazione, senza che nessuno faccia o dica nulla. Ma a Sergio Annunziata dedicherò un mio prossimo interveto su cosa potrebbe fare se davvero ci tiene alla riorganizzazione della sanità a Polla. Ma non fa niente che allora non pronunciò neppure una parola, in buona sostanza credo si tratti anche di simpatia per questo o quell’operatore dell’informazione. Oggi riparto proprio da Italia/2, e visto che non soffro di complessi, mi complimento per il servizio che è andato in onda e che ho visto con piacere,  e do atto ai colleghi Angela Sabetta ed Erminio Cioffi di aver dato in primis la “notizia velinata” e di averla, poi, in un certo senso anche approfondita. Al loro racconto mancava  un piccolo particolare: il medico indagato è recidivo, e poi spiegherò perché. Detto questo passo alla prima osservazione. Nel caso dell’anziano  C.V. di 73 anni, del suo trasporto a pagamento verso l’ospedale di Roccadaspide e della necessaria inchiesta interna, il commissario Bortoletti non “ci azzecca proprio niente” (così direbbe Di Pietro). Così come non c’entra Sergio Annunziata ed anche la struttura ospedaliera sulla quale, per colpa di un singolo, viene scaricata sempre e comunque la colpa. Questa è un’inchiesta che è stata già avviata dal direttore sanitario Nunzio Antonio Babino e che, data la sua collocazione giuridico-amministrativa, è destinata a rimanere nell’ambito delle competenze della direzione sanitaria di Polla, a meno che  non intervenga (e sarebbe davvero il caso!!) la Procura della Repubblica di Sala Consilina. Ebbene deve essere chiara una premessa: il paziente è stato trasferito da Polla a Roccadaspide perché ha volontariamente sottoscritto le sue dimissioni dall’ospedale di Polla. Soltanto per questo motivo è stata chiamata l’ambulanza dell’associazione esterna e soltanto per questo motivo il paziente era tenuto a pagare la somma richiestagli. A questo punto il caso potrebbe essere definitivamente archiviato. Invece no. Bisognerà accertare se e fino a che punto il medico-infedele  “ha indotto o forzato” il paziente  a sottoscrivere le sue dimissioni quando, invece, il suo stato di salute imponeva un trasferimento d’ufficio, cioè con l’ambulanza dello stesso ospedale di Polla. La cosa è estremamente grave ed allarmante perché potrebbe far sospettare l’esistenza di chissà quali accordi occulti   tra l’ospedale o chi lo rappresenta (primari, medici, dirigenti, infermieri, amministrativi, ecc.) e le agenzie esterne; ed è su questo aspetto che si aprono precisi squarci in cui la Procura deve necessariamente intervenire. Quella che state leggendo è una precisa denuncia che non può, ancora una volta, passare inosservata. L’inchiesta interna avrebbe  già individuato il medico della chirurgia generale che al momento del trasferimento aveva in carico il paziente e che, quindi, era responsabile del suo destino; la direzione sanitaria ha già avviato la procedura per un provvedimento disciplinare ed ha assegnato 10 gg. a difesa per la predisposizione delle controdeduzioni che in un paese libero spettano a tutti. In pratica la direzione sanitaria avrebbe (d’obbligo il condizionale!!) contestato al medico, recidivo, un comportamento non in linea con le disposizioni ospedaliere interne. Per la cronaca riferisco che il medico in questione   per  pregressi comportamenti similari, afferenti i collegamenti presunti o falsi tra l’ospedale e le associazioni esterne, è stato sottoposto a provvedimento disciplinare e raggiunto dall’ingiunzione di pagamento di una sanzione di € 500,00 (cinquecento euro); sanzione che sarebbe passata in giudicato con l’avvenuto pagamento.  La vicenda si inserisce ottimamente in quello che è il vero problema del cattivo funzionamento della sanità pubblica al sud: l’ingordigia dei lauti guadagni, soprattutto per i medici. Sergio Annunziata mi fa sorridere quando si meraviglia dell’accaduto, e io sorrido a mia volta per l’ardua impresa che lo attende.  Tutto il resto è cronaca che i colleghi Sabetta e Cioffi hanno ampiamente e ben descritto.

Aldo Bianchini

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