Gambino/6: nuova tempesta su Pagani

Aldo Bianchini

I sette nuovi arresti complicano il quadro giudiziario per tutti gli indagati. Si rafforza l’ipotesi accusatoria.

Pagani – Una nuova tempesta giudiziaria, anche se attesa ed ampiamente anticipata dagli inquirenti, si è abbattuta puntuale come un orologio svizzero sulla città di Pagani. Il sindaco Petrelli, in un’intervista televisiva di qualche ora fa sulle frequenze di Telenuova, ha invitato tutti alla tranquillità perché la magistratura deve fare il suo corso. “La presenza della Commissione d’Accesso agli Atti –ha detto il sindaco- mi da la tranquillità necessaria per andare avanti, spero che presto tutto venga chiarito”. Io veramente non so dove Petrelli riesca a trovare tutta questa tranquillità, probabilmente è la forza della disperazione o la certezza di sapersi assolutamente innocente. Il quadro indiziario e giudiziario a carico di tutti gli indagati, con i sette arresti di oggi, si complica notevolmente e in pari misura si aggrava. L’annello che mancava, dopo i primi clamorosi arresti, è stato svelato ed il nome della talpa, di colui cioè che passava  le notizie al gruppo degli indagati tramite lo zio, e questo fatto potrebbe chiudere davvero il cerchio. La talpa, secondo gli inquirenti, è Guido Cutolo (ex carabiniere e nipote dell’ex consigliere comunale Giuseppe Santilli, già arrestato nella retata del 15 luglio scorso. Era lui, sempre secondo l’accusa, che teneva i collegamenti tra gli uffici giudiziari e gli indagati ed era sempre lui che rivelava segreti d’ufficio allo zio”. Una banda organizzata davvero in maniera impressionante ed in forma quasi militaresca, con possibilità di infiltrazione anche tra gli inquirenti; da qui la velocità e la tempestività dell’operazione giudiziaria. Fermato, per le notifiche di rito, anche il nome eccellente di Massimo D’Onofrio (consigliere provinciale e capogruppo PdL) molto vicino al presidente Cirielli. D’Onofrio al momento è solo indagato. Gli altri cinque sono Angelo Andrea Falcone, A. Fisichella (direttore della Pegaso), Giovanni Barone, Massimo Quarantino (che si era dimesso frettolosamente e con paura la settimana scorsa) e Giovanni Pandolfi Elettrico. Io, però, amo non contraddirmi ed anche se con molta difficoltà credo ancora nell’innocenza degli indagati, almeno fino a prova definitiva. I prossimi giorni saranno assolutamente decisivi per la conclusione delle indagini preliminari.

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