Polla: la sanità di Barrese

Nuovo intervento del Codacons del Vallo di Diano a tutela degli interessi e della salute dei cittadini.

Aldo Bianchini

Polla – Prima di parlare del “caso Barrese” devo dare atto ad Uno/Tv ed al Codacons di aver portato all’attenzione di tutti il caso di malasanità in questione che è anche lo specchio di come la cattiva politica non abbia fatto, nei decenni, gli interessi degli utenti, cioè di tutti noi cittadini alle prese con la sanità pubblica. Un passaggio del comunicato del Codacons (a firma di Roberto De Luca) mi è particolarmente piaciuto: “”Stefano Barrese, cittadino disabile, ha denunciato alla stampa locale (Uno TV) di aver dovuto rinunciare, almeno in un’occasione in passato, a un ricovero in ospedale perché nel plesso di Polla non è possibile accedere al bagno con la sedia a rotelle. Tra le altre cose, oltre alle testimonianze rese, anche a riprova che alcuni operatori sanitari si prodigano molto per questa struttura comprensoriale, egli ha chiesto attenzione per l’adeguamento del plesso di Polla per il più agevole (e completo) accesso ad esso da parte di tutti i disabili. Facciamo nostro l’appello di Stefano””. Non ho avuto modo di vedere in tv l’intervista del Barese ma credo fermamente alle sue dichiarazioni. Dunque anche se nessuno lo dice il caso Barrese richiama nuovamente al centro dell’attenzione “la politica” quella di terzo ordine che nel Vallo di Diano viene praticata, probabilmente, soltanto nell’interesse personale per la conquista del potere per il potere. Mi riferisco a tutti, dal presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL al presidente del Collegio dei Sindaci del Distretto che guarda caso (per la prima volta) sono entrambi del Vallo di Diano, mi riferisco a tutti i Sindaci del distretto (e sono ben 19) e ai direttori sanitari (dell’ospedale e del distretto) e, per finire, ai responsabili amministrativi. Possibile che nessuno di loro, di questi signori, si sia mai accorto che per un “diversamente abile” è praticamente impossibile entrare nei bagni ospedalieri con la sedia a rotelle. Possibile che nessuno di questi signori si sia mai accorto che oltre al danno fisico un “diversamente abile” deve essere anche violentato nella sua più intima privacy; non solo, ma la stessa cosa capita anche a chi “ordinariamente abile” per cause non dipendenti dalla sua volontà deve per forza ricorrere alla sedia a rotelle. Probabilmente tutti questi signori non hanno la dimensione, neppure virtuale, di come si organizza una struttura sanitaria pubblica. La colpa è di tutti noi che continuiamo a tenerli, con il nostro voto, sugli scranni più alti della cosiddetta politica. Per ragioni personali negli ultimi due mesi ho, purtroppo, avuto bisogno delle cure presso tre ospedali: Polla, Salerno e Como. Sono passato dall’inferno al paradiso. Eppure ci vorrebbe veramente poco per fare di Polla e Salerno un gioiello come quello di Como. Nelle prossime puntate dedicherò ampio spazio al racconto delle tre peripezie.

 

 

 

 

 

 

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