L’ Italia e la nuova Ambasciata in Libia

Salvatore Pica

Il Ministro degli Esteri Franco Frattini, ha consolidato il posto dell’Italia in Libia, con l’insediamento avvenuto ieri, dove prima era solo il Consolato italiano, del nostro Ambasciatore a Bengasi: Buccino. L’Italia per prima, ha mantenuto rapporti con la Libia all’epoca di Gheddafi, é giusto che abbia una sua rappresentanza diplomatica più importante.  Cameron e Sarkozy, recatisi anch’essi  a Tripoli, stanno festeggiando la caduta del dittatore e il Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt) li ha accolti con molto entusiasmo, nonostante gli attacchi contro gli indipendentisti, a suon di mortaio nei pressi di Sirte, si facciano sentire fortemente. L’interesse dei francesi è grande, nella polpa del petrolio, come lo sono quelli degli inglesi. Pronti a portare il “progresso” al popolo libico che ha voluto la libertà. Ci stupisce che Angela Merkel, non abbia partecipato, forse i dissapori con la Francia, l’hanno tagliata fuori, almeno momentaneamente.  Meraviglia la parola: “progresso” perchè chi scrive in Libia c’é stato ed ha amici libici e conosce alcune tribù, ma incivili non lo sono affatto. Ci sono i “villici”, ma questi ce l’ha anche la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia  e qualsiasi nazione.  E’ ovvio che non potessero dire siamo venuti a prenderci la nostra fetta di gloria e di territorio.  Parlassero di “libertà” non di “civiltà”. E Gheddafi, di lui che ne é stato? Per ora ha un mandato di cattura e lo attende un processo.

 

 

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