Maghreb/Mashreq: libertà e democrazia

Gli ispiratori delle rivolte arabe si riunisco a Tunisi per il “3rd Arab Bloggers Meeting 2011”

 

Maria Chiara Rizzo

Ancora una volta sono loro i protagonisti. Tutti giovanissimi. Hanno guidato le rivolte facendosi promotori di slogan di libertà e democrazia. La loro voce ha percorso chilometri e chilometri trascinando in strada milioni di persone: uomini, donne, bambini e studenti dal Maghreb al Mashreq. Oggi sono fieri di incontrarsi lì dove tutto ha avuto inizio. Sicuramente pochi, rispetto ai tanti attivisti, i fautori delle rivolte arabe  si sono riuniti a Tunisi per partecipare al “3rd Arab Bloggers Meeting 2011”, il primo raduno ufficiale dei blogger arabi dopo lo scoppio de “la primavera ”politica. Si tratta della terza assise annuale dei blogger arabi, domani al suo quarto ed ultimo giorno, a cui  partecipano circa 200 attivisti provenienti, oltre che dalla Tunisia, dall’ Egitto, dall’ Algeria, dal Marocco e da altri Paesi per i cui blogger è necessario mantenere l’anonimato. Alla quattro giorni erano attesi anche dieci blogger provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, a cui le autorità hanno negato il visto, ed attivisti yemeniti. Come prevedibile, il tema del raduno è tutto incentrato sul ruolo dei social network nella transizione democratica che si accingono ad affrontare i Paesi del “risveglio”, ma le discussioni toccheranno anche argomenti quali democrazia e informazione libera, negate negli ultimi decenni, e, non ultime per importanza, le rivolte ancora in corso in Siria, Bahrein e Yemen. La scelta di Tunisi, dopo la seconda edizione tenutasi a Beirut, non è assolutamente casuale. E’ iniziata una nuova fase. Nel Paese maghrebino, il primo ad essere scosso da rivolte popolari contro il potere dispotico di Ben Alì, si respira il clima della nuova campagna elettorale, iniziata cinque giorni fa e destinata a concludersi il 23 ottobre prossimo, giorno in cui si voterà per l’elezione dell’Assemblea Costituente, che vede tra i suoi candidati sette blogger tunisini. In totale si contano circa cento partiti registrati e per le strade della capitale tunisina sono comparsi i primi manifesti elettorali, segno di una pluralità finora sconosciuta. L’entusiasmo degli attivisti arabi è alle stelle e con orgoglio sostengono le candidature dei loro colleghi, la tunisina Lina ben Mhenni e l’egiziano Wael Ghonim, al premio Nobel per la pace, che verrà assegnato nella capitale danese il 7 ottobre prossimo.

One thought on “Maghreb/Mashreq: libertà e democrazia

  1. Non è un caso che in Italia non accada nulla di simile: siamo in popolo di vecchi, polemici e problematici.

    Il nostro approccio con la realtà è teso anzitutto ad esaminarne le caratteristiche poco esaltanti, senza però fornire poi eventuali soluzioni…

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