Emergenza pianeta ed energia

Nilde Giaquinta

L’impatto del surriscaldamento del pianeta è totale. La situazione è talmente grave che nel 2050 potrebbe servire un altro pianeta. Questo il grave allarme lanciato da esperti climatologi, scienziati e studiosi di tutto il mondo. L’efficienza energetica nei paesi europei vede l’Italia all’ultimo posto: invece di tagliare i consumi energetici, il nostro paese si sta persino allontanando del 20% dall’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 (6,5%) con cui ha ratificato il protocollo di Kyoto. L’Agenzia europea per l’ambiente propone, per rispettare le indicazioni del protocollo di Kyoto, di rinnovare e rendere più efficiente il settore dell’energia. Non è una missione impossibile se si utilizzano energie rinnovabili come il vento e le biomasse; in questo modo si otterrebbe già una riduzione dei gas da effetto serra pari al 20%. E’ inoltre necessario cambiare il metodo col quale produrre energia, passando da combustibili con basso contenuto di carbonio a combustibili non fossili. Ci si aspetta inoltre che l’uso di combustibili solidi venga mano a mano sostituito con l’utilizzo del gas naturale. Investimenti e sussidi dovranno incentivare esclusivamente l’uso delle energie rinnovabili, specialmente, come detto precedentemente, quella del vento e della biomassa che dovranno diventare risorse primarie. Gli impianti eolici hanno costi confrontabili alle centrali tradizionali e si caratterizzano per un minore impatto in termini di emissioni e di danni alla salute. L’impiego delle biomasse contribuisce al rilancio delle attività agricole, forestali e zootecniche che rappresentano un importante tassello dell’economia e ne caratterizza il suo territorio. Residui agroforestali, potature, colture dedicate, residui industriali, possono contribuire alla produzione di elettricità o di combustibili vegetali. Sarebbe auspicabile innescare filiere agro-energetiche al fine di concentrare in ambiti locali l’offerta di biomasse e la relativa domanda. Biomassa è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura estremamente eterogenea. E’ biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche di origine petrolchimica e dei materiali fossili. Le biomasse  sono probabilmente la più concreta ed immediata fonte di energia rinnovabile disponibile, accumulabile ed utilizzabile “in differita”  prodotta dal sole. L’utilizzo di questo tipo di energia alternativa vede come obiettivo e conseguenza la gestione dei boschi, la salvaguardia del territorio e la produzione di biomasse legnose per il riscaldamento domestico, il riscaldamento industriale, il teleriscaldamento industriale e la produzione di energia elettrica in impianti distribuiti sul territorio. La cosiddetta filiera dell’agroenergia passa per il recupero delle boscaglie, causa più volte di incendi sulle nostre montagne, la valorizzazione di sfalci e ramaglie reperibili presso aziende agricole e/o Enti locali ( derivanti dalla pulizia del verde pubblico), il riutilizzo di scarti della lavorazione dell’industria del legno e dell’agroindustria. La biomassa corre in aiuto offrendo una valida e quanto mai innovativa alternativa per un futuro preservato e “naturale”, con numerose ricadute positive sull’assetto socio-economico del territorio locale. L’esigenza di preservare l’ambiente coniugando la salvaguardia del patrimonio naturale boschivo con le azioni di manutenzione del territorio e di valorizzazione energetica di ciò che ora è solo considerato uno “scarto” improduttivo dovrebbe diventare esigenza comune.

 

 

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