Steve Jobs: il visionario si è fermato a Salerno

Con la sua magia ha svelato i segreti e i poteri del computer ma non ha cambiato l’apparato pubblico italiano, purtroppo. In tilt l’ufficio anagrafe di Torrione.

 

Aldo Bianchini

Salerno – L’irascibile profeta del “pc” molto verosimilmente si sta posizionando tra le nuvole, ovviamente ci vuole un po’ di tempo, il suo deve essere un posto di primo piano e, quindi, al Padreterno necessità la giusta riflessione prima di procedere ai necessari spostamenti. Certo che dalla rivoluzione digitale nata da un’avventura in un garage di Silicon Valley di tempo ne è passato, ma era un predestinato per il semplice fatto che aveva capito che per agguantare il successo doveva cominciare proprio da Silicon Valley, anche se da un umile garage. La vita e la storia gli hanno dato ragione, la storia lo ricorderà per sempre mentre la vita lo ha tradito troppo presto, ma anche questo fa parte del gioco e Lui lo sapeva benissimo.  “Pirata o pioniere” si domanda l’Osservatore Romano, sicuramente sarà la storia a dirlo. Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Galilei, ma anche uomini di grande potere materiale come Giulio Cesare, Carlo Magno, Re Artù e Napoleone, sono tutti schierati nelle prime file del primo cerchio del Paradiso e si domandano a vicenda che mai sia quest’ultimo arrivato che stenta a trovare  il suo posto tra l’imbarazzo del Padreterno e del fedele San Pietro. All’improvviso spunta dalle nuvole un povero cristo, male in arnese e con una scopa in mano (così direbbe Toto!!), che si avvicina rapidamente e tocca con decisione la spalla di Steve dicendo: “Sei un visionario, hai avuto l’abilità di creare Macintosh, iMac, iPod, iPhone e iPad, hai trasformato il modo di comunicare, hai avuto geniali idee commerciali, ma non sei stato capace di illuminare la mente di Vincenzo De Luca, il più potente ed efficiente sindaco della Terra, per far funzionare il sistema informatico dei suoi uffici comunali. Non vedi caro Steve che fila enorme di gente che si è creata nell’ufficio anagrafe di Torrione a causa di due stampanti che non funzionano e di una terza che funziona a scartamento ridotto. Possibile che nessuno ti abbia detto niente”. Steve Jobs guarda il povero cristo e, com’era nel suo costume, gli da il benservito mandandolo addirittura a quel paese. Giustamente, perché Lui che ha spinto il Mondo verso l’eccellenza mica si può fermare dinnanzi ad un paio di stampanti del valore complessivo di una cinquantina di euro, perché Lui che è abituato a conti bancari di miliardi di euro mica può perdere tempo di fronte ad una fila di una ventina di persone assiepate in quell’anonimo ufficio anagrafe di Torrione. Scendiamo quindi dalle nuvole per prendere atto che neppure Jobs può fare granchè, a Salerno l’eccellenza mediatica o informatica non conta, interessa che ogni venerdì da determinate frequenze televisive il sindaco pontifichi la magnificenza della macchina produttiva comunale. Se poi decine di persone sono costretta da una minuscola stampante a fare la fila per ore che cosa può interessare. Va bene così, tanto nessuno si fa avanti per proporre e nuovi e diversi modelli organizzativi, neppure dalle file dell’opposizione.

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